NEWS:

No Vax, il commissario Ue: “Hanno responsabilità morale per la morte dei bambini non vaccinati”

Il commissario lo dice rispondendo alla domanda di un giornalista sulle campagne anti-Vax durante la presentazione del rapporto sullo stato della salute dell'Unione europea.

Pubblicato:24-11-2017 08:11
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:55

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

BRUXELLES –  Duro attacco del commissario europeo alla Sanità, Vytenis Andriukaitis, ai movimenti No Vax: “Hanno la responsabilità morale” della morte di numerosi bambini che non vengono vaccinati, chi non vaccina “vada a fare un giro nei cimiteri europei del 19esimo secolo dove ci sono numerose tombe di bambini morti. Perchè? Non c’erano i vaccini”. I No Vax e tutti questi movimenti, “ci riportano decenni indietro, agli anni dell’oscurantismo, all’età della pietra”. Il commissario e cardiologo lituano lo dice rispondendo alla domanda di un giornalista sulle campagne anti-Vax durante la presentazione del rapporto sullo stato della salute dell’Unione europea che aggiunge: “Sarebbe una vergogna se le famiglie di questi movimenti dovessero seppellire i loro figli come hanno fatto quelle famiglie che hanno seppellito i loro bambini morti di morbillo”

Leggi anche: Vaccini, la Corte Costituzionale ha deciso: “L’obbligo a scuola è legittimo”

Nessun riferimento al MoVimento 5 Stelle

“Il commissario Andriukaitis, come mi ha spiegato, mentre rispondeva non ha fatto riferimento o accennato ad alcun movimento politico in Italia o in altri Stati membri”, spiega Piernicola Pedicini, eurodeputato del Movimento 5 Stelle. E aggiunge: “L’Ufficio del Commissario europeo alla Salute Vytenis Andriukaitis mi ha mandato una lettera in cui smentisce le ricostruzioni fantasiose di una sua dichiarazione riportate da alcuni giornali e agenzie di stampa italiani in merito a legami tra M5S e No Vax“.


Leggi anche: Free vax, a Bologna in centinaia in piazza per dire ‘no’ a obbligo vaccini/FOTO

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it