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SCHEDA | Manovra bocciata dalla Commissione Europea: ecco perché

Previsione di un rapporto deficit/pil al 2,4%, condono e evasione, beni fiscali alle imprese alcuni dei punti che non convincono

Pubblicato:24-10-2018 06:21
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:42

mahsa amini
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ROMA – Un ‘no’ senza incertezze. La Commissione Ue respinge la previsione programmatica di bilancio e chiede un nuovo documento entro tre settimane. Secondo la Commissione, il documento presentato dal governo italiano non è in linea con la raccomandazione indirizzata all’Italia dal Consiglio il 13 luglio 2018. Il nostro Paese viola platealmente gli impegni di risanamento delle sue finanze. A cominciare dalla previsione di un rapporto deficit/pil al 2,4%, ben oltre l’1,6% ‘raccomandato’ da Bruxelles.
Nel parere firmato dal vicepresidente della Commissione, Valdis Dombrovskis, tutte le motivazioni della bocciatura.

PENSIONI ANTICIPATE

L’introduzione della possibilita’ di pensionamento anticipato, scrive la Commissione, “e’ un passo indietro rispetto a precedenti riforme pensionistiche a supporto della sostenibilita’ a lungo termine del consistente debito pubblico italiano”.

CONDONO E EVASIONE

L’introduzione di un condono fiscale, aggiunge la Commissione, “potrebbe ridurre il gia’ basso livello di adempimento degli obblighi fiscali, premiando implicitamente comportamenti non conformi alle regole e controbilanciando in larga misura l’effetto positivo del rafforzamento della fatturazione elettronica”.


POSSIBILE SHOCK SUL MERCATO DEI TITOLI

“Un elevato debito pubblico in assenza di politiche di bilancio prudenti- si legge nel parere- potrebbe amplificare l’effetto di shock derivanti da perdita di fiducia dei mercati sui rendimenti del debito sovrano, con un impatto negativo proporzionalmente piu’ marcato sia sulla spesa per interessi del paese che sul costo di finanziamento complessivo per l’economia reale”.

FLESSIBILITA’

“L’Italia- ricorda Strasburgo- e’ stata finora il principale beneficiario della flessibilita’ applicata nell’ambito del patto di stabilita’ e crescita (per un importo dell’ordine di 30 miliardi di euro pari all’1,8 % del PIL), in considerazione di una serie di fattori, tra cui condizioni economiche sfavorevoli, sostegno alle riforme strutturali e agli investimenti, ‘eventi inconsueti’ connessi alle minacce alla sicurezza, alla crisi dei rifugiati e ai terremoti”.

BENEFICI FISCALI ALLE IMPRESE

“Le disposizioni contenute nel documento programmatico di bilancio 2019 per ridurre l’onere fiscale sulle imprese che assumano o reinvestano i propri utili in beni strumentali- ammonisce ancora la Commissione- sono largamente compensate dall’abrogazione dei regimi fiscali di vantaggio per le imprese e gli utili reinvestiti nell’ambito dell”ACE'”.

RISCHIO CONTAGIO

“La scelta del governo di aumentare il disavanzo di bilancio, nonostante la necessita’ di affrontare problematiche legate alla sostenibilita’ delle finanze pubbliche- avverte infine la Commissione- comporta il rischio di ricadute negative per altri Stati membri della zona euro”.

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