ROMA – E’ stato pescato a Molfetta un altro esemplare di pesce palla maculato, specie altamente tossica al consumo. A riconoscerlo un cittadino che ha immediatamente provveduto ad informare il pescatore della sua pericolosità, evitandone così l’immissione nel mercato, e a comunicarlo ai ricercatori. La decima segnalazione è arrivata ai ricercatori dell’Ispra (Istituto Superiore per la protezione e la ricerca ambientale) nell’ambito della campagna di informazione lanciata dall’Istituto nel 2013 e rinforzata nel 2015, attraverso la collaborazione con il ministero delle Politiche agricole, il Corpo delle Capitanerie di Porto e l’Istituto di scienze del mare (ICM) di Barcellona, che coordina seawatchers.org, un progetto che coinvolge i cittadini nella segnalazione di specie esotiche e di altre problematiche ambientali.
Il pesce palla maculato (Lagocephalus sceleratus), è entrato in Mediterraneo dal Canale di Suez nel 2003, in pochi anni ha invaso il bacino orientale del Mediterraneo, raggiungendo le coste italiane nel 2013 a Lampedusa. Da allora, grazie alle campagne di informazione, è stato possibile reperire segnalazioni della specie provenienti oltre che da Lampedusa, dalla costa meridionale della Sicilia, dalla Calabria e dalla Puglia, compresa quella dell’esemplare pescato a Molfetta.
“Questo recente ritrovamento impone di mantenere alta l’attenzione dei cittadini sulla pericolosità di una specie tossica al consumo, ricordando che la legge italiana vieta la commercializzazione di tutti i pesci palla“, segnala Ispra.
“E’ importante sapere- precisano gli esperti dell’istituto- che la tossicità del pesce palla maculato permane anche dopo la cottura; una volta catturato, bisogna stare attenti a maneggiarlo per evitarne il potente morso, ma toccarlo non comporta altri rischi ed il semplice contatto non mette a rischio contaminazione il pescato”. L’Ispra invita i pescatori, gli operatori del mare e dei mercati ittici, nonché i cittadini tutti, a prestare particolare attenzione a questa specie e a segnalarne prontamente la presenza all’indirizzo pescepalla@isprambiente.it, documentando se possibile con foto o video.
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