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Processo Raggi, “Raffaele Marra fece il nome del fratello”. La sentenza il 9 novembre

Venerdì prossima udienza, sindaca testimoniera' a ottobre

Pubblicato:24-07-2018 13:53
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:24
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ROMA – “Nella riunione del 26 ottobre del 2016, quando non si era ancora chiuso il termine per la presentazione delle candidature dei dirigenti interessati all’interpello, Raffaele Marra, allora capo del Personale, tra i nomi che fece quando si parlo’ di direzione Turismo c’era anche quello di suo fratello Renato. Non affrontammo mai la questione della fascia retributiva. L’assessore al commercio Adriano Meloni, presente in quella occasione assieme a me e a Leonardo Costanzo, si disse favorevole a quel nome”. Cosi’ Antonio De Santis, delegato al Personale della sindaca Raggi, nel corso della sua testimonianza al processo che vede Virginia Raggi imputata di falso proprio in relazione alla nomina (prima sospesa e poi congelata) di Renato Marra da dirigente della Polizia Municipale alla Direzione Turismo del Campidoglio per aver detto alla responsabile Anticorruzione che su quell’assegnazione di quell’incarico aveva deciso in assoluta autonomia e che Raffaele Marra si era limitato a eseguire “le sue determinazioni”.
“Raffaele- ha proseguito De Santis- mi parlo’ tante volte di suo fratello, anche prima di quell’interpello che come amministrazione decidemmo di fare sia per ruotare gli organici dirigenziali sia per dare un segno evidente di trasparenza in certe scelte. Renato era un soggetto molto apprezzato in Campidoglio, era stato anche premiato dall’amministrazione straordinaria del prefetto Tronca, era ritenuta una persona di valore con le sue legittime aspirazioni, spesso frustrate dalla presenza del fratello. Conobbi Renato prima dell’interpello, mi disse che avrebbe fatto anche un passo indietro di fronte alla ventilata possibilita’ di diventare capo o vice capo della Polizia Municipale. Era la sindaca stessa a non volere che cio’ accadesse per chiari motivi di opportunita’”.
De Santis ha poi aggiunto che “la nomina di Renato Marra alla Direzione Turismo non avrebbe creato invece alcuna particolare criticita’. Era fortemente voluto dall’assessore al Commercio che alla fine fu accontentato solo su quel nome e non su altri due dirigenti”. Quindi ha ricordato che il 7 novembre del 2016 ricevette una mail proprio da Meloni, indirizzata per conoscenza a Raffaele Marra, alla sindaca e a Costanzo, che si complimentava con tutti per aver suggerito il nome di Renato Marra, aggiungendo anche un’altra circostanza: “Meloni e Renato Marra avevano gia’ lavorato assieme quando andarono in moto in occasione di uno dei tanti blitz contro abusivismo commerciale”.
Quanto al tema delle polemiche successive alla nomina di Marra, e in particolare all’aumento di stipendio che ne conseguì, De Santis ha ricordato di una telefonata ricevuta dalla Raggi “infuriata” con lui per questo motivo: “Lei mi chiese se sapevo che Renato Marra avrebbe avuto un aumento di stipendio. Le dissi di no e il giorno dopo informai di cio’ Raffaele Marra che mi rispose che la sindaca sapeva tutto anche perche’ le aveva mostrato il brogliaccio con tutti i nomi dei dirigenti in lizza per le varie nomine. Quel brogliaccio, una sorta di griglia con le varie caselle da occupare, lo aveva fatto Raffaele Marra. Su nessun nominativo era indicata la nuova fascia di retribuzione ma trattandosi di nomine e promozioni la cosa era di fatto implicita. Io so per certo che nelle riunioni precedenti mai si parlo’ della fascia di stipendio di Renato Marra e che dopo quella telefonata fatta a me ebbi la percezione che la sindaca era fortemente risentita con Raffaele. Escludo anche che la sindaca conoscesse gli stipendi dei dirigenti e cosa avrebbe comportato una eventuale promozione”.

MELONI: “MARRA MI DISSE DI CHIAMARE IL FRATELLO”

“Durante l’incontro avuto con Raffaele Marra ho fatto una telefonata a Renato Marra. Raffaele Marra mi chiese di chiamare Renato confermandogli che avrei messo il suo nome come richiesta in quel ruolo lì. Non parlammo di posizioni stipendiali“. Adriano Meloni, ex assessore al Commercio e Turismo della Giunta Raggi, ha raccontato così davanti al giudice Roberto Ranazzi, nell’ambito di un’udienza del processo che vede la sindaca Raggi accusata di falso in relazione alla nomina di Renato Marra alla direzione Turismo, la circostanza della riunione avuta il 26 ottobre 2016 con l’ex capo del Personale di Roma Capitale, Raffaele Marra, a circa un’ora dalla scadenza della presentazione delle domande da parte dei dirigenti per l’interpello allora indetto dal Campidoglio.
“Quella era l’ultima data utile per i dirigenti per chiedere un ruolo specifico. Il nome di Marra mi fu suggerito da Antonio de Santis o da Raffaele Marra. Io conoscevo Renato Marra perché allora era a capo del Gssu, che si occupava di repressione dell’abusivismo commerciale e ho avuto modo di lavorare con lui per due mesi. Mi sembrava una persona che si dava un gran da fare per combattere l’abusivismo e avevo un’opinione favorevole su di lui. Su due piedi mi sembrava strano per lui il ruolo di direttore del Turismo, poi mi convinsi che fosse la persona perfetta per quel ruolo. Non so cosa sarebbe successo dopo la mia richiesta sapevo solo che l’atto finale sarebbe stato firmato dalla sindaca”.
Più preciso di Meloni su chi sottopose il nome di Renato Marra, il suo capo staff del tempo, Leonardo Costanzo: “Raffaele Marra tiro’ fuori un elenco di nomi a noi sconosciuti e disse anche: ‘Poi se volete ci sarebbe anche Renato, che sarebbe interessato a partecipare all’interpello’. Marra ci disse questo alla presenza di Antonio De Santis”. Quanto alla telefonata fatta da Meloni a Renato Marra, Costanzo ha specificato: “Aspettava un beneplacito dall’assessore per presentare la domanda, ed è stato chiamato per dirgli ‘puoi fare la domanda’”. Quindi Meloni ha ricordato anche di avere affibbiato un soprannome per il fratello di Raffaele Marra: “Io ho coniato soprannome miniMarra, maxiMarra era il fratello. Ho l’usanza di dare soprannomi alla gente e tra il luglio e agosto 2016 ho dato (a Renato, ndr) quello di miniMarra anche per la sua statura minuta”.

SENTENZA ATTESA PER IL 9 NOVEMBRE

Il prossimo 9 novembre dovrebbe arrivare la sentenza del processo che vede imputata per falso la sindaca di Roma, Virginia Raggi, in relazione alla nomina di Renato Marra, fratello dell’ex capo del personale del Campidoglio Raffaele, alla direzione del dipartimento Turismo del Comune. Il giudice monocratico Roberto Ranazzi, nel corso dell’udienza odierna, ha disposto il calendario delle prossime udienze. Venerdì verranno ascoltati due teste della difesa tra cui il direttore generale del Comune, Franco Giampaoletti. Il processo riprendera’ quindi il 5 ottobre quando verranno sentiti come testimoni Daniele Frongia, assessore allo sport del Comune, e il funzionario capitolino Gianluca Viggiano, all’epoca dei fatti ex vice responsabile del Personale. Il 19 ottobre toccherà a Maurizia Quattrone, responsabile dell’anticorruzione della Squadra mobile. Virginia Raggi dovrebbe essere sentita il 25 o il 26 ottobre. Le richieste del pm e la sentenza sono state fissate per il 9 novembre.


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