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Roma, Raggi: Inaccettabile 1,5 mln senz’acqua. Zingaretti: Esagerato, Acea presenti alternativa

Il sindaco di Roma vuole convocare quanto prima un tavolo in Campidoglio

Pubblicato:24-07-2017 14:00
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:33

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ROMA – “Chiamerò oggi stesso la Regione e Acea per convocare quanto prima un tavolo in Campidoglio per superare qualunque tipo di visione politica o di strumentalizzazione. Questo incontro tutti insieme è molto importante”. Lo ha detto la sindaca di Roma, Virginia Raggi, in un’intervista alla web tv del Messaggero sull’emergenza idrica nella Capitale. Per la sindaca “bisogna trovare delle risorse e delle soluzioni concrete immediatamente, nel breve, medio e lungo periodo”.

Da questo punto di vista, ha sottolineato Raggi, “posso dire da un lato che è inaccettabile che oltre 1,5 milioni di romani rimangano senz’acqua, dall’altro devo comunque notare che immediatamente all’indomani del cambio di governance di Acea c’è stata un’inversione di tendenza: si è immediatamente fatto un investimento sulle reti e ridotta la captazione dal lago di Bracciano di oltre 600 litri al secondo. Sono state messe in campo delle misure, ma c’è ancora da lavorare”.

E’ vero che l’acqua a Roma sta finendo, come detto in alcune interviste dal presidente della Regione, Nicola Zingaretti? “Non credo che sia questo il punto, noi dobbiamo lavorare per capire come ridurre le captazioni dal lago e come assicurare il servizio idrico a tutti i romani”, ha risposto la sindaca.


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ZINGARETTI: DIRE STOP 8 ORE ACQUA A ROMA É ESAGERAZIONE

“Se è vero che è stato prelevato solo un millimetro d’acqua al giorno dal lago di Bracciano, dire adesso che bisogna bloccare l’acqua a gran parte dei romani per otto ore al giorno è un’esagerazione. Io non faccio polemiche, mai le farò, ma chiedo ad Acea di formalizzare una proposta alternativa. E’ il tempo di trovare soluzioni dialogando e parlando”. Lo ha detto il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. Il governatore ha ricordato che “la sospensione della captazione d’acqua da Bracciano non è stata una scelta ma un obbligo perché il livello è troppo basso e questo può generare una catastrofe ambientale. Inoltre esiste una convenzione che prevede un limite che è stato superato di molto”.

ZINGARETTI: ACEA FACCIA PROPOSTA ALTERNATIVA, COLLABORIAMO

“Chiedo ad Acea di formalizzare una proposta alternativa, noi faremo di tutto per collaborare, compresa la possibilità di captazione d’acqua da altre fonti per garantire il servizio idrico. Credo che anche il governo farà la stessa cosa”. Lo ha detto il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, intervenendo al Tgr Lazio sull’emergenza idrica nella Capitale.

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INTANTO BRACCIANO SI ABBASSA ANCORA, CNR: GIU’ DI ALTRI 10 CM, ORA E’ A MENO 163 CM

L’Istituto di ricerca sulle acque del Consiglio nazionale delle ricerche (Irsa-Cnr), che da oltre 15 anni svolge attività di monitoraggio sul Lago di Bracciano segnala che negli ultimi giorni si è registrato un abbassamento di circa 10 centimetri, portando il livello del lago a -163 cm: se le condizioni meteo climatiche dovessero rimanere inalterate, portando il livello del lago a -200 cm, si rischiano ripercussioni sull’ecosistema e sulla falda circumlacuale.

L’Irsa-Cnr svolge attività di monitoraggio volontaria da oltre 15 anni sul Lago di Bracciano acquisendo dati quantitativi e qualitativi sulle acque che possono essere utili per valutare i limiti dell’impiego sostenibile. Le evoluzioni registrate nell’ultimo anno, “che trovano puntale riscontro nelle campagne di misure, non lasciano dubbi circa il significativo avanzamento della linea di riva che ha fatto emergere rocce e sabbia“, spiega in una nota. “La situazione odierna vede un abbassamento del livello del lago pari a -163 cm. rispetto allo zero idrometrico. Negli ultimi giorni il livello si è abbassato di circa 10 cm.”. La ricostruzione del modello digitale della cuvetta lacustre “ha consentito di simulare e valutare gli effetti prodotti dalle oscillazioni del livello del lago- avverte l’Isa Cnr- É stata valutata un’escursione massima sostenibile dal sistema di -150 cm (pari al 13,4% della superficie di fondale adibita ai processi di depurazione)”. Questo valore “doveva rappresentare il limite minimo di equilibrio che l’ecosistema lacustre di Bracciano potesse sostenere” quindi “ad oggi l’abbassamento di -163 cm. espone a significativi rischi il sistema lacustre che necessità di un’attenta valutazione dello stato di salute, migliorando ulteriormente le conoscenze relative alle debolezze ambientali del lago”.

Gli scenari che si configurerebbero, se le condizioni meteo climatiche e gli emungimenti dovessero rimanere inalterati portando il livello del lago a -200 cm. “potrebbero corrispondere ad una perdita di superficie adibita ai processi di autodepurazione pari al 22,5% (in pratica il lago si comporta come un grande ecosistema filtro, con effetto tipico dei lagunaggi e dei sistemi di fitodepurazione a pelo libero, con abbattimento in particolare della sostanza organica e dei nutrienti)”, avvertono i ricercatori. Gli effetti degli abbassamenti idrici nel lago determinano, inoltre, “significative ripercussioni anche sulla falda circumlacuale che svolge un’importante funzione di alleggerimento delle criticità legate al potenziale innesco di processi eutrofici, influendo sulla diluizione dei nutrienti, sulla circolazione e movimentazione idrologica, sulla riduzione termica eccetera”.

Il caso Bracciano “deve fare scuola a livello nazionale ed internazionale, rivalutando l’importante ruolo della pianificazione e della collaborazione interistituzionale che veda il supporto scientifico strutturato di Enti di Ricerca ed Università, con la consapevolezza che il valore della risorsa acqua con i suoi impieghi antropici ed i numerosi servizi ecosistemi che esprime, deve incoraggiare ad un uso attento e consapevole dell’acqua”. In aggiunta, le sfide che i cambiamenti climatici impongono, “devono alimentare un sistema diffuso e multiforme di tutela e razionalizzazione dell’acqua in una visione ecologica che la vede parte attiva di ciascuno dei 94 processi ambientali che regolano la vita del nostro Pianeta”, conclude l’Isa Cnr.

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