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Muraro a testa bassa contro M5s: “Perderanno la partita”

"Il cambiamento ha un prezzo da pagare: il prezzo da pagare l'ho pagato io e il cambiamento non c'è stato"

Pubblicato:24-05-2017 10:17
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:15

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ROMA – Nella complessa vicenda della gestione dei rifiuti a Roma “il progetto è stato scritto da altre parti e noi abbiamo fatto gli scudi umani. Forse era quello voleva la Raggi, nel senso che voleva mettere un tecnico per stare tranquilla, ma il cambiamento ha un prezzo da pagare: il prezzo da pagare l’ho pagato io e il cambiamento non c’è stato“.

Ciò detto “i vertici romani del Movimento 5 stelle, chi abita a Roma” e “sa di queste cose”, deve “prendere provvedimenti” in quanto “stanno perdendo e perderanno la partita”.

Paola Muraro, ex assessore all’Ambiente del Comune di Roma a guida M5S, lo dice a margine del convegno che celebra i 25 anni del Consorzio italiano compostatori, oggi a Roma.


“Io credevo nei principi del Movimento 5 stelle, quindi con l’avviso di garanzia mi sono dimessa- spiega Muraro-. Poi mi sono resa conto che era quello che avrebbero voluto loro, non Raggi, però”.

LE DUE FASI DI VIRGINIA RAGGI

Per quanto riguarda la sindaca “ci sono due fasi- prosegue- una fino a dicembre nella quale tutti contribuivamo al bene della città e cominciavamo a imporre e iniziare un percorso insieme con gli elettori della sindaca”.

Poi “da dicembre in poi, da quando mi sono dimessa- dice Muraro- si è svelato quello che era il progetto penso originario, un progetto comunque, del quale noi eravamo all’oscuro e penso fosse all’oscuro anche Raggi“.

LA VICENDA GIUDIZIARIA

“Io mi sono dimessa, e ancora non ho ricevuto il fine indagini, che la stampa ha già avuto e già questo è anomalo”, nell’ambito di “una vicenda che mi vede coinvolta come se io avessi avuto un ruolo di legale rappresentante” di Ama, “che non è neanche indagato”, continua Paola Muraro, ex assessore all’Ambiente del Comune di Roma a guida M5S: “io ero una consulente e segnalavo, ma loro erano gli inadempienti. Nel frattempo però mi sono dimessa, e poi hanno cambiato il codice etico” del M5S.

LA GIUNTA M5S

Ma ce n’è anche per la giunta capitolina a trazione grillina. Accettato l’incarico all’ambiente “io mi ero dimessa da tutti gli impegni professionali, per fare l’assessore di Roma 24 ore su 24– spiega Muraro- invece gli altri assessori, che vengono da altri mondi non incompatibili non hanno fatto altrettanto”.

Gli altri assessori “hanno continuato nelle loro attività e quindi era un part time, e non ci meritiamo assessori a part time“.

La presa di coscienza è giunta “vedendo come è cambiato l’operato della giunta, e anche il nostro contributo alla sindaca, che era chiara su alcuni disegni- prosegue Muraro-. Io ho condiviso da subito quel disegno elettorale ma poi ho capito che il programma non era stato scritto a Roma, ed è questo il problema“.

Allora, “i vertici romani del movimento, chi abita a Roma, che sa di queste cose, devono prendere provvedimenti: è questo che io ho cercato di dire in tutti i modi”, dice Muraro. “Non ho mai conosciuto né Casaleggio né Grillo, però ho sempre dialogato con i parlamentari romani, e non è possibile: stanno perdendo e perderanno la partita perché il territorio ti elegge- avverte l’ex assessore di Roma-. Il grillino ti elegge perché ti conosce, perché vede quello che stai facendo, non è un elettore di corrente di partito politico, va tutto con il passaparola. E’ gente pulita, i consiglieri del Campidoglio sono puliti, gente perbene, allora c’è tutta la struttura ma devono mettersi in campo loro per non perdere, in questo modo qui perdono”.

LA SITUAZIONE DI AMA

Per quel che riguarda Ama “i dirigenti sono lì da 20 anni e non è cambiato niente- dice Paola Muraro, ex assessore all’Ambiente del Comune di Roma a guida M5S-, il cambiamento non c’è stato perché era un costo talmente alto che piuttosto ‘corri dietro alla Muraro’…”, prosegue l’ex assessore. “Cambiare l’amministratore delegato e il direttore generale non è fare il cambiamento, perché andava fatto nei posti cruciali”, ad esempio “gli stipendi dei dirigenti non sono stati ridotti perché era troppo scomodo- dice Muraro- io dovevo chiedere perché sono state date buonuscite eccezionali a qualche dirigente, pagate da tutti noi, dovevo perché ero l’assessore del movimento”.

La sindaca di Roma, Virgina Raggi, “ha sbagliato a non fare lo streaming di questi incontri, se lo avesse fatto certe cose non sarebbero accadute e sarebbe stato tutto più trasparente- dice Muraro- per fare del Campidoglio una casa trasparente” invece “lo streaming non lo fanno più”: in questo “hanno proprio mancato” e ora “non hanno neanche la caratura di un partito”.

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