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Migranti, ass. Arru: “Opportunità contro crollo demografico”. Ma scatta la bagarre

SARDEGNA - L'arrivo

Pubblicato:24-05-2016 14:52
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:46

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SARDEGNA – L’arrivo dei migranti in Sardegna visto come un’opportunità, soprattutto per cercare di arginare il fenomeno del decremento demografico che affligge l’isoladove, secondo il report dell’Osservatorio nazionale della salute, si è davanti a una vera e propria emergenza, con il tasso di fecondità più basso tra le regioni italiane (1,1 figli per donna, contro la media nazionale di 1,39). È la “ricetta” dell’assessore alla Sanità Luigi Arru, secondi cui i migranti potrebbero trasformarsi in risorsa anche dal punto di vista demografico -se la Sardegna riuscisse contemporaneamente a creare lavoro- in modo da consentire alle persone che sbarcano in Sardegna di “mettere radici e famiglia” e dare così nuova linfa a un tessuto sociale sempre più povero.

“I ragionamenti sono in corso con l’assessore al Lavoro Virginia Mura- spiega Arru- puntiamo a trasformare le nuove presenze nella nostra terra in un’opportunità per tutti“. Parole che non sono piaciute alle opposizioni, che attaccano duramente l’esponente della Giunta Pigliaru.


Secondo il consigliere del Psd’Az Marcello Orrù quelle di Arru sono affermazioni “gravi, inaudite e inaccettabili”, che confermano la “folle strategia che la giunta Pigliaru ha in mente per i sardi: svuotare le zone interne, togliendo ad esse peso politico, amministrativo e i servizi essenziali, per riempirle di migranti, creando cosi ghetti di indecoroso malessere”. Dello stesso tenore la reazione del coordinatore regionale di Forza Italia Ugo Cappellacci: “Parole inaccettabili– spiega-. Una cosa è l’accoglienza umanitaria, altro è arrivare addirittura a predicare la logica della sostituzione di un popolo con un altro. Non si può sostenere, neppure lontanamente, che, se i sardi fanno meno figli, possono essere abbandonati al loro destino perché tanto arrivano migliaia di migranti– sottolinea l’ex governatore- si dia maggiore sostengo invece ai sardi che oggi hanno difficoltà a mettere su casa, famiglia e figli e si accantoni questa folle idea di sostituzione etnica, peraltro foriera di pericolose contrapposizioni”.

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