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Rete-Lsm-Lazzari: “In aula siamo rimasti in 6, d’ora andremo sul territorio e meno in aula”

SAN MARINO - Non ci stanno più

Pubblicato:24-05-2016 11:54
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:46

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SAN MARINO – Non ci stanno più al “teatrino” che va in scena nell’Aula consiliare, quelli fatto di strategie elettorali e alleanze trasversali che tradiscono, a loro dire, la volontà popolare. I consiglieri di Rete e gli indipendenti Federico Pedini Amati e Luca Lazzari, affiancati da numerosi rappresentanti dei movimenti referendari, conclusi i lavori parlamentari, da Palazzo pubblico incontrano la stampa per tirare le somme dell’ultima sessione post-Referendum e per rilanciare l’apertura verso i cittadini. “Qui dentro siamo rimasti solo in sei a fare opposizione“, osserva Roberto Ciavatta di Rete. Il consigliere sottolinea lo scollamento tra quello che avviene fuori nel Paese e quello che si assiste dentro l’Aula consiliare, intenta, per Ciavatta, verso iniziative clientelari e a favorire potentati esterni.

A dimostrarlo, il dibattito sull’esito referendario: “Invece di parlare del risultato e della volontà espressa dai cittadini- osserva- si è assistito ad un attacco continuo alla parte di minoranza che ha sostenuto i sì”. Così, “partecipare ai lavori nella veste di capro espiatorio e soggetto estraneo diventa stancante- prosegue Lazzari- le nostre risorse sono limitate”. Per questi motivi, i sei consiglieri, insieme ai gruppi di cittadini che hanno sostenuto i referendum, annunciano la decisione di indirizzare il proprio sforzo maggiore nella politica sul territorio e non all’attività parlamentare“. Nei prossimi giorni il fronte di Rete, Lbsm e Lazzari definirà le iniziative da mettere in piedi “ma riguarderanno sicuramente- anticipa Lazzari- i problemi del Paese che non emergono nel dibattito politico”. Quando i sei consiglieri, venerdì scorsi, erano assenti in Aula “per impegni precedentemente assunti”, precisa Pedini, si sono trovati derisi sui social network direttamente da una foto pubblicata da un segretario di Stato.


“Forse anche lui si è accorto che se veniamo a mancare noi- prosegue il consigliere di Liberamente San Marino- l’opposizione è completamente latente in aula“. Senza i rappresentanti di Rete e dei due indipendenti di minoranza “abbiamo visto l’Aula parlare di niente- osserva ancora Pedini- e fare corporazioni in vista delle prossime future alleanze e l’assenza di un minimo rispetto per il proprio ruolo”. Ciò non significa che diserteranno il Consiglio: “Verremo a discutete di interpellanze, odg e dei provvedimenti che riterremo importanti– puntualizza- è chiaro che venire oggi in Aula è un puro esercizio formale con una maggioranza che porta avanti provvedimenti pre-elettorali”. Infine Gian Matteo Zeppa di Rete ribadisce la dissociazione completa rilevata tra l’Aula e i cittadini e punta il dito contro “il pericoloso distacco di una politica che bada più ai conteggi delle teste che a rendere continuo il rapporto con la cittadinanza”.

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