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Villa Ada riapre al pubblico il bunker dei Savoia

ROMA - Dentro un tunnel nel cuore di Villa Ada, oltre una massiccia porta blindata, spessa 20 centimetri,

Pubblicato:24-03-2016 17:48
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:27

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ROMA – Dentro un tunnel nel cuore di Villa Ada, oltre una massiccia porta blindata, spessa 20 centimetri, c’e’ il bunker dei Savoia che oggi, dopo 70 anni di abbandono, ha aperto per la prima volta al pubblico. Il rifugio antiaereo fu realizzato tra il 1940 e il 1942, con lo scopo di proteggere la famiglia reale in caso di bombardamento. Fu scavato in una collina a 350 metri dalla residenza Savoia, meglio conosciuta come Colle delle Cavalle Madri. Per questo e’ a livello, accessibile direttamente con l’autovettura. Non ai visitatori, che oggi, per arrivarci, devono fare una breve passeggiata nel parco.

Il restauro e’ avvenuto ad opera dell’associazione Roma Sotterranea, con il sostegno della Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali. Ha richiesto circa 3000 ore di lavoro, impiegate per ripulire i muri dai graffiti, recuperare le parti di metallo, ripristinare l’impianto elettrico, i sanitari ed aggiustare le imponenti porte. Quella principale, del peso di 2.400 kg, e’ dotata di guarnizioni antigas, che i restauratori hanno ritrovato in perfette condizioni. “Abbiamo realizzato un lavoro lento e faticoso per rimettere a posto le porte- ha spiegato Adriano Morabito di Roma Sotterranea– ora funzionano tutte come funzionavano all’epoca. Gli interventi di recupero hanno seguito una logica filologica molto stretta. Hanno cercato prima di tutto di essere il meno invasivi possibile. Tutto l’impianto elettrico e’ stato rinnovato utilizzando le tracce esistenti oppure lasciando i cavi a vista, cosi’ come erano all’epoca. Nei bagni abbiamo fatto rifare le maioliche a mano esattamente come erano da un’industria artigianale di Rieti. I sanitari sono quelli dell’epoca in alcuni casi, in altri sono stati prodotti dalla stessa ditta che forniva la real casa. Tutto il resto e’ stata un’opera di pulizia”.

Dall’esterno la struttura e’ ancora oggi protetta da una serie di lastre di cemento, perfettamente mimetizzate nella vegetazione, che fungono da scudo. Per permettere ai visitatori un’immersione più profonda in quello che doveva essere l’atmosfera originale del bunker, nell’ambito del restauro sono stati aggiunti anche degli elementi di arredo. “Per l’arredamento ci siamo dovuti affidare ai pochi dati che avevamo, scritti da Rosa Perona Gallotti che era la camerista della regina e che descriveva il rifugio al di sotto della residenza reale”, ha raccontato Morabito. “Abbiamo dunque ricreato un ambiente dove, possiamo immaginare, il Re Vittorio Emanuele, la regina Elena e la figlia Mafalda, che era l’unica a risiedere veramente a Villa Savoia, potessero rifugiarsi insieme a un numero limitato di servitu’ in questo bunker, raggiungendolo direttamente con delle auto”, ha concluso Morabito.


Durante la visita e’ possibile vedere un documentario realizzato da Fabio Toncelli, che racconta il contesto storico in cui il rifugio fu costruito e le vicende che videro protagonisti il re Vittorio Emanuele e Benito Mussolini. Il bunker e’ aperto al pubblico con la possibilita’ di effettuare visite guidate a prenotazione obbligatoria. Il costo del biglietto e’ di 12 euro, 10 per i soci di Roma sotterranea. In occasione dell’inaugurazione, al quale hanno partecipato il sub commissario di Roma, Ugo Taucer, e il Sovrintendente capitolino ai Beni Culturali, Claudio Parisi Presicce, l’Automobilclub Storico Italiano ha esposto alcune vetture storiche.

di Flavio Sanvoisin, giornalista

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