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Casapound a Bologna: “Noi non rinneghiamo il fascismo. E le leggi le rispettiamo”

"Il fascismo è una dottrina politico-sociale, non necessariamente una dittatura o uno Stato totalitario"

Pubblicato:24-02-2018 12:50
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:31

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BOLOGNA – “Non rinneghiamo il fascismo”, dice oggi il segretario di Casapound Simone Di Stefano in visita elettorale a Bologna.

Spiega Di Stefano interpellato in conferenza stampa: “Nessuno può vietare a nessuno di manifestare liberamente soprattutto in campagna elettorale. Quando i Comuni cercano di mettere in campo dei fogli di carta per tentare di impedire a Casapound di fare i banchetti, noi faremo sempre ricorso al Tar per dimostrare- rimarca il candidato premier Casapound- che abbiamo diritto come tutti di stare in piazza”.

In sostanza, continua Di Stefano, “se il Comune di turno ci presenta da sottoscrivere un foglio in cui dobbiamo rinnegare il fascismo, questo è fuori dalla Costituzione. Se invece si tratta di rispettare le leggi, siamo nel pieno delle leggi e della Costituzione. Ma non lo dico io, lo dicono i magistrati che non ci hanno sciolto negli ultimi 15 anni”.


Insiste sul fascismo Di Stefano, interpellato: “Il fascismo è una dottrina politico-sociale, non necessariamente una dittatura o uno Stato totalitario. Bisognerebbe studiare e capire, dietro c’è un sacco di altra roba ed è un problema semantico: noi non siamo per lo Stato totalitario, non vogliamo sopprimere la democrazia e ci piace la libertà, tutti possano votare ed esprimersi. Lo Stato che immaginiamo- assicura il segretario Casapound- si realizza compiutamente all’interno di questa Costituzione e della democrazia”.

Dal punto di vista politico, in ogni caso, Di Stefano declina l’idea di una “battaglia di testimonianza” per la lista della tartaruga. “Abbiamo preso il 9% a Ostia, il 7% a Lucca, l’8% a Bolzano, abbiamo consiglieri comunali ovunque e stiamo crescendo in tutta Italia”.

In tutto questo non c’è nessun timore manifestato per le tensioni degli antagonisti in giro per l’Italia, ai comizi di destra come quelli di Casapound: “Gli italiani- evidenzia Di Stefano- hanno capito che c’è una strategia della tensione volta a mantenere l’ordine costituto, non abbiate paura di cambiare. Non è nostra responsabilità se ci sono scontri, ma è responsabilità di chi tiene in vita queste organizzazioni criminali che- ribadisce il segretario Casapound- probabilmente andrebbero sciolte”.

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