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Nauticsud, in gara 10 barche da sogno firmate da under 30

Giovani progettisti in mostra con il concorso ANRC

Pubblicato:24-02-2017 14:42
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 10:56

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NAPOLI – Dieci imbarcazioni, dieci concept diversi di intendere il mare, il lusso, il sogno di libertà. Sono i progetti in mostra al Nauticsud 2017 – Salone Internazionale della Nautica – e che portano la firma di giovani ingegneri, architetti e designer. Una vetrina dedicata alle nuove firme della nautica nazionale, voluta fortemente dall’Anrc, Associazione Nautica Regionale Campana.

Nauticsud, la nautica incontra giovani talenti

“È un’idea nata lo scorso anno”, spiega alla Dire l’ingegnere Vincenzo Nappo consigliere Anrc. “Si tratta di design su imbarcazioni fino a 30 metri. Imbarcazioni, quindi, non di grossa taglia perché vogliamo, soprattutto noi della nautica minore, l’Anrc si occupa proprio di nautica da diporto, dare nuovo slancio al settore e avvicinare il mondo dei giovani e quindi dell’università, ai cantieri”. Alla base dell’iniziativa la voglia di creare “momenti di interesse” e provare a dare a “ognuno di questi ragazzi la possibilità di collaborare con dei cantieri, quindi di aprire un discorso lavorativo”. L’Associazione premierà i due migliori lavori con “una sorta di borsa di studio”. Al progetto primo classificato un premio da mille euro, al secondo di cinquecento. “E’ un modo, ribadisce Nappo, per incentivare loro ad andare avanti, affinare le proprie idee. Sono venuti anche da lontano per proporre le loro idee e Nauticsud può essere un momento di incontro e di confronto. I ragazzi per noi rappresentano il futuro, le prospettive che dobbiamo avere”.


Nauticsud, dieci progetti in cerca di fortuna

Dell’importanza di poter esporre i propri progetti ad una platea internazionale di addetti ai lavori, i giovani professionisti della nautica del futuro ne sono consapevoli come spiega l’architetto Umberto Chiacchio, 27 anni, in gara con il suo ‘Sonny’ G. Cinquanta. La sua una power boat, una barca veloce, da 2200 cavalli “realizzata con un sistema di vetroresina biodegradabile”. “Mi ritengo un vincitore, perché già l’aver avuto la possibilità di partecipare con un mio progetto, una mia idea, una mia linea, l’essere presente al Nauticsud tutta la settimana e avere a che fare con tantissimi esperti del settore, possibili armatori e professionisti della cantieristica, e non parlo solo per me, ma penso per tutti quanti i miei colleghi, è già una vittoria” confessa. “La parte più bella è quella che ognuno ha potuto esprimere le proprie idee e ha potuto partecipare seguendo una propria logica. C’è chi ha incentrato il discorsco sul design, chi puntando sul design automobilistico in rapporto a quello navale, chi sull’ecosostenibilità, chi adirittura con un progetto completamente elettrico. Io personalmente ho voluto onorare la memoria di Renato Sonny Levi riproponendo un G50 in chiave contemporanea. Ci sono, poi, molte barche a vela, c’è una barca a vela per disabili con brevetti non indifferenti. C’è una barca a vela da competizione completamente già realizzabile. Insomma, ci sono tanti progetti da tanti giovani che hanno fatto percorsi diversi. Chi ha fatto ingegneria navale, chi ha fatto la magistrale, chi ha studiato in Italia, chi all’estero”.

Nauticsud, l’importanza del confronto

A fargli eco Alessandra Passarello, laureata in design navale nautico con una precedente laurea in design degli interni al Politecnico di Milano. Con lei, a costituire un vero e proprio team di giovani menti, il collega di università Simone Schiano. Per loro, in concorso, “la barca Zefiro che è una imbarcazione che abbiamo portato per la nostra tesi di laurea e quando abbiamo saputo di questo concorso abbiamo voluto partecipare venendo da La Spezia”. “La nostra è una barca altamente performante di derivazione automobilistica, a livello di design la nostra scommessa più importante è stata quella di applicare il linguaggio stilistico automobilistico a quello delle imbarcazioni. Due mondi che possono apparire simili ma che non lo sono, è stata una bella sfida difficile ma soddisfacente”. Nauticsud rappresenta per tutti i progettisti anche un’occasione unica di confronto, “questa realtà, spiega ancora Alessandra, su non è abbastanza conosciuta ma ora, dopo averla conosciuta, siamo orgogliosi di parteciparvi e di portare la nostra esperienza ai ragazzi dell’università di La Spezia in modo che nei prossimi anni anche loro vi possano partecipare. È molto interessante perché la nostra facoltà è l’unica in Europa e abbiamo l’opportunità di confrontarci con i nostri colleghi di Napoli”. Al Nauticsud sono presenti, infatti, anche l’Università degli Studi di Napoli Federico II e l’Università degli Studi di Napoli Parthenope.

Nauticsud, il sogno

Comunque vada il concorso indetto dall’Anrc, il sogno dei giovani progettisti è lo stesso, come sottolinea ancora Alessandra Passarello, “quello di trovare qualcuno che venga e che si innamori del nostro progetto e ci dica ‘la vogliamo comprare’. Rimaniamo però con i piedi per terra. Per noi è già molto aver partecipato per farci conoscere come team con il nostro progetto che sta riscuotendo un grande successo”.

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