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Bacoli, sito archeologico trasformato in serra per marijuana

NAPOLI - Nell'ambito di un'indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord, i finanzieri della Compagnia di Giugliano in

Pubblicato:24-01-2019 10:57
Ultimo aggiornamento:24-01-2019 10:57
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NAPOLI – Nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Napoli Nord, i finanzieri della Compagnia di Giugliano in Campania hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare degli arresti domiciliari emessa dal gip del Tribunale di Napoli Nord, nei confronti di due persone, 46 e 33 anni, entrambi residenti a Bacoli (Na), per produzione e spaccio illegale di sostanza stupefacente. 

Le attivita’ investigative hanno preso avvio nell’agosto del 2018 quando, a seguito del rinvenimento di una coltivazione di marijuana nel Comune di Giugliano in Campania, fu arrestata una persona collegata agli indagati colpiti dall’attuale misura.
Dalle indagini, e’ emerso che questi ultimi hanno realizzato a Bacoli, all’interno di un sito archeologico denominato “Grotta di Scalandrone”, una serra per la coltivazione di marijuana.

Alla piantagione, posta in posizione defilata e sottostante al piano di campagna, dotata di tutte le piu’ sofisticate apparecchiature, tra cui un sistema di irrigazione, necessarie per la coltivazione intensiva delle piante di canapa indiana e la produzione a ciclo continuo della sostanza stupefacente, si accede tramite un cunicolo posto a lato della strada provinciale che prende proprio il nome dell’antica galleria utilizzata in epoca romana come ramo secondario dell’acquedotto di Serino.


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