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Pd Lazio, scontro sui seggi alle primarie: Mancini minaccia di lasciare

Fabio Bellini: “Sto presentando un ricorso alla Commissione regionale di garanzia per le evidenti forzature"

Pubblicato:23-11-2018 12:22
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:49
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ROMA – Non c’è pace nel Pd Lazio. Il percorso verso le primarie per l’elezione del nuovo segretario regionale si rivela ancora una volta accidentato e contrassegnato da momenti di alta tensione, in questo caso al limite della rottura.

Dopo la vicenda dei voti contestati nelle assemblee di circolo, a causa delle procedure di alcuni tesseramenti (ad esempio alcuni nel VII municipio a Roma), la nuova frontiera dello scontro è stata raggiunta all’alba in commissione regionale per il Congresso dove sono state stabiliti i seggi per il voto dell’1 dicembre.


Una decisione molto contrastata approvata con un voto di maggioranza che ha mandato su tutte le furie il candidato orfiniano, Claudio Mancini, che, dopo quello che ritiene essere stato un “blitz”, minaccia di ritirarsi dalla corsa alla quale partecipano anche il vicepresidente del II Municipio, Andrea Alemanni, e il senatore Bruno Astorre.

Il deputato dem da una parte ha contestato le localizzazioni dei seggi e dall’altra la modalità con la quale si è arrivati al via libera. Per quanto riguarda il primo aspetto, in base a quanto risulta all’agenzia DIRE, i rappresentanti di Mancini in commissione hanno puntato il dito contro le eccessive localizzazioni di seggi in Provincia di Roma e Viterbo che, a loro avviso, renderebbero molto complicati i controlli, rischiando di favorire un contendente (in quelle zone secondo i ‘manciniani’ sarebbe piuttosto forte il consenso di Astorre) a discapito degli altri; sul secondo hanno fatto rilevare l’inadeguatezza di un voto a maggioranza relativa per l’approvazione di una decisione del genere, a fronte del fatto che il regolamento “prevede un’ampia condivisione”.

Per questo sta per partire una lettera indirizzata al responsabile organizzazione nazionale del Pd, Gianni Dal Moro (che per la competizione laziale aveva nominato il delegato Riccardo Tramontana, assente però questa notte), per avere rassicurazioni sul corretto svolgimento delle primarie altrimenti Claudio Mancini farà un passo indietro: “O ci sono garanzie di regolarità sulle primarie o mi ritiro dal congresso”, ha detto all’agenzia Dire dopo avere annunciato via Facebook la sospensione della sua campagna congressuale.

BELLINI: FORZATE REGOLE CONGRESSO, RICORSO SU SEGGI VITERBO

“Sto presentando un ricorso alla Commissione regionale di garanzia per le evidenti forzature che sono state messe in atto nel corso della seduta della Commissione regionale per il congresso del Lazio riunita per decidere il numero e l’ubicazione dei seggi per votare alle primarie del PD di sabato 1 dicembre”. Lo scrive in una nota Fabio Bellini, delegato del candidato alla segretaria del Partito Democratico del Lazio, Claudio Mancini.

“In particolare- continua Bellini- sono state assunte una serie di decisioni da parte del Presidente della Commissione Andrea Ferro che hanno reso impossibile una verifica puntuale e condivisa delle diverse ipotesi di collocazione dei seggi su Roma e Provincia di Roma, anche in relazione alla ora tarda con cui si è lavorato alle soluzioni. In questa situazione la Commissione ha deciso, alla presenza di otto commissari su quindici, la collocazione di seggi nella circoscrizione elettorale di Roma, della provincia di Roma e di Viterbo”.

“Proprio su Viterbo è stata votata una proposta diversa da quella presentata dal Commissario della federazione di Viterbo, Andrea Rossi. Una decisione che ci amareggia, considerato che anche in questo caso e su un passaggio così delicato la Commissione non è stata condotta sul principio, sancito dal Regolamento per l’elezione del Segretario e dell’assemblea regionale del Lazio al comma 3 dell’articolo 3, ‘della ricerca del più ampio consenso'” ha concluso Bellini.

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