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Ema ad Amsterdam, Vella (Aifa): “Beffa, non era decisione da sorteggio”

Dal 38esimo Congresso Sifo, il presidente di Aifa commenta il sorteggio che ha portato l'Ema ad Amsterdam

Pubblicato:23-11-2017 18:28
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:55

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ROMA – “E’ un po’ una beffa, io penso che non si possa decidere una cosa così importante con un sorteggio. La modalità di voto è stata un po’ strana”. Per il numero uno di Aifa, Stefano Vella, la decisione su Ema non andava presa così: a fronte di un parimerito, anzichè procedere ad un sorteggio si sarebbe dovuto tornare a sedersi al tavolo e ragionare nuovamente sui criteri. “Se uno va a parimerito- afferma Vella- ci si risiede al tavolo, ognuno presenta le sue carte e poi si fa un’ultima votazione, allora il vincitore è un vero vincitore e il perdente è un vero perdente”. Il presidente di Aifa (Agenzia italiana del Farmaco) risponde così interpellato dall’agenzia Dire sulla procedura avvenuta tramite sorteggio per la scelta della sede dell’Agenzia Europea del Farmaco, ricaduta a sorte su Amsterdam ai danni di Milano, a margine dell’apertura oggi a Roma del 38° Congresso nazionale della Sifo, in programma all’Hotel Rome Cavalieri fino a domenica.

Sorteggio a parte, prosegue Vella, “abbiamo perso contro una grande capitale. Amsterdam aveva tante carte, come ne avevamo noi, avevamo un dossier fortissimo. E’ andata così, auguri ad Amsterdam, attenzione questa agenzia non è diventata olandese. È un’agenzia europea e sta lì, noi lavoreremo come Aifa a testa alta e con tutta la nostra capacità collaborativa con i colleghi che si sposteranno ad Amsterdam. Come lavoriamo a Londra, lavoreremo ad Amsterdam”. E conclude: “Ci dispiace moltissimo, sarebbe stato un successo per il paese, soprattutto per l’indotto non solo farmaceutico ma anche scientifico. Sarebbe stata anche una crescita culturale per il paese. Come si dice nel rugby, accettiamo la sconfitta e andiamo al terzo tempo“.


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