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I videogame alle Olimpiadi? “L’idea non è male”

Intervista a Lorenzo Daretti, il primo campione del mondo della MotoGP negli eSports

Pubblicato:23-11-2017 12:29
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:55

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ROMA – Allenamenti, tensione, concentrazione. E l’alimentazione? “Non so se ce ne sia una adatta per chi pratica gli eSport, ma non penso che in questo caso influenzi molto”. Lorenzo Daretti è il primo campione del mondo della MotoGP negli eSports.

Nelle scorse settimane il Cio, il Comitato olimpico internazionale, ha aperto alla possibilità di inserire queste discipline tra quelle olimpiche. Dopo il rientro di sport come golf e rugby (a 7), nel 1904 e nel 1924 le loro ultime volte, i videogiochi in un tempo probabilmente ridotto, potrebbero fare il loro, rivoluzionario, ingresso nei Giochi.


Intervistato dall’agenzia Dire dopo la conquista del titolo iridato, virtuale, nelle due ruote, Lorenzo ha raccontato la sua vita da ‘gamer’, da protagonista degli eSports: “Diventare campione del mondo non è facilissimo. Ci sono ore di lavoro e una grande passione dietro- ha detto- E c’è anche la cosa bella di poter unire la passione nella realta a uno sport virtuale. Ovviamente è un insieme di tanti fattori, perché è molto complicato gestire la tensione, l’adrenalina che hai. Ma alla fine è andata molto bene”.


Stare seduti davanti ad uno schermo e lì mettere in campo, nello specifico di Lorenzo in pista, le proprie abilità, non vuol dire essere esentati dagli allenamenti. “Io mi alleno circa 2 ore al giorno, a volte anche di più, come durante le qualifiche per l’accesso alla gara- precisa- A volta un’oretta al giorno. Come si prepara un atleta di eSports? Io penso che il fattore principale sia la concentrazione. Ci si allena giocando”.

Nel caso di Lorenzo “su una lunghezza con più giri. È importante il giro veloce, però anche la costanza. Per allenarci con i miei amici, online, abbiamo organizzato un campionato tra di noi, italiano, dal nome ‘sic58academy’. Ci alleniamo così, un giorno a settimana, il sabato pomeriggio e con gare da 10 giri”. Per quanto riguarda l’alimentazione, “non so se ce n’è una specifica. Personalmente non mi sono dedicato a mangiare delle cose in particolare. La dieta è piu importante nella realtà, a livello virtuale sei davanti alla tv, si può incontrare dal più magro a quello più massiccio, robusto. Da quel che ho visto io, nella MotoGP conta molto il cervello, quindi la concentrazione. A livello dieta o cibi, non penso che influenzi molto”.

Portare queste discipline alle Olimpiadi “è una idea non male, potrebbe essere una opzione per i tanti giovani che oggi sono appassionati di videogiochi. È più facile rapportarsi ai videogames che a un grande sportivo. E poi con 40 euro ti compri un videogioco, giochi e provi a raggiungere gli alti livelli. È una cosa interessante, comunque vedremo. Ma più anni vai avanti, più la tecnologia diventa potente”.

di Adriano Gasperetti, giornalista professionista

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