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Assotir denuncia la crisi dell’autotrasporto: “Rischio collasso”

'Rischiamo lo scontro tra l'autotrasporto nel suo insieme e il Governo'

Pubblicato:23-11-2017 12:04
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:55

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ROMA – “Rischiamo lo scontro tra l’autotrasporto nel suo insieme e il Governo”. La crisi del settore è sintetizzata così da Claudio Donati, Segretario generale di Assotir.

“È necessario riprendere immediatamente il confronto sulle tante questioni aperte e intervenire per correggere quanto accaduto in Parlamento. Le recenti decisioni hanno sottratto 50 milioni di euro al settore- spiega-. A questo vanno aggiunte le somme necessarie a garantire ai conducenti le detrazioni per le spese non documentate, una cifra pari a circa 30-40 milioni. Questi fondi rappresentano il minimo indispensabile per dare certezze alle decine di migliaia di imprese che subiscono da troppo tempo i colpi del dumping internazionale e dello strapotere della committenza parassitaria sul mercato interno”.

I NUMERI DEL SETTORE

Circa 90mila imprese, per oltre 300mila addetti ai lavori; un mondo che vale circa il 5% del Pil italiano. Questi sono i numeri dell’autotrasporto in Italia, il settore che assicura quotidianamente la distribuzione della merce consumata da ogni cittadino.


Tuttavia, nel corso dell’ultimo decennio, anche per effetto della crisi, il settore si è profondamento trasformato. Innanzitutto, per le dimensioni: rispetto al 2010, ci sono circa 17mila imprese in meno.

Inoltre, le trasformazioni e le ristrutturazioni aziendali di questi anni stanno producendo i loro effetti: da un lato si verifica la notevole riduzione del numero delle microimprese; dall’altro, si sta realizzando il rafforzamento della piccola e media impresa, che comincia ad avvicinarsi, per dimensioni, agli standard europei.

“Un mondo tanto importante per l’economia del Paese, quanto sottovalutato dalla politica e, spesso, vittima anche di un certo pregiudizio culturale, che lo inquadra più come un problema che non come la soluzione alla criticità della mobilità delle merci”, sottolinea Anna Vita Manigrasso, Presidente di Assotir. L’Associazione di categoria è presente in oltre 30 province italiane, che conta oltre 3.000 mila imprese associate che dispongono di circa 18.000 veicoli e danno lavoro a circa 20.000 addetti. Così in un comunicato Assotir.

IL FUTURO

In realtà, nonostante le difficoltà economiche di questi anni, l’autotrasporto è già cambiato ed è pronto ad affrontare le nuove sfide. Come quella della sostenibilità ambientale, dettata anche dalle indicazioni dell’Unione Europea, su cui si sono già ottenute risposte importanti. Basti pensare al sostegno al trasferimento di quote di traffici dalla gomma alla rotaia e al mare (i cosiddetti “Ferrobonus” e “Marebonus”), ai contributi per la realizzazione di acquisti di veicoli di nuova generazione (euro 6), al sostegno all’introduzione sul mercato di veicoli pesanti ad alimentazione alternativa (Gnl), la cui competitività tecnica è però al momento limitata a situazioni specifiche.

“L’autotrasporto ha bisogno di regole chiare, di un mercato trasparente in cui possa aver luogo una competizione leale, in cui ogni forma di irregolarità venga bandita, e di controlli da parte degli organi preposti- prosegue Anna Manigrasso. Non è una questione tecnica o organizzativa, ma si tratta di un problema politico. Per questo Assotir vuole alzare il livello del confronto con le istituzioni e auspica che il mondo associativo del settore compia il salto di qualità che la categoria richiede, per questo abbiamo scelto per il nostro terzo Congresso Nazionale lo slogan Più Forti della Crisi, Pronti per costruire insieme il nostro futuro”.

LE NOTE DOLENTI

Molte sono le problematiche lamentate dagli operatori. I temi principali sono l’insufficienza infrastrutturale, che pesa sulla competitività delle nostre imprese con quelle estere e sulla possibilità di attrarre i giovani alla professione di conducente che, nonostante le novità tecnologiche, rimane comunque tra i lavori più usuranti; la concorrenza operata dai vettori dell’Est Europa (il cui costo del lavoro risulta enormemente inferiore a quello italiano); le difficoltà finanziarie determinate dall’eccessiva dilazione nei tempi di pagamento del servizio da parte dei committenti; e infine gli ostacoli, sia soggettivi che oggettivi, all’avvicendamento generazionale nelle aziende, soprattutto le più piccole, continua Assotir.

Questi e altri temi saranno affrontati Sabato 25 Novembre a Roma in occasione del Terzo Congresso Nazionale di Assotir. Presenti oltre 150 delegati provenienti da tutta Italia.

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