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Latina, Enrico Forte vince le primarie: “Patto con le forze della società”

Per conquistare la poltrona di primo cittadino i voti del Pd non basteranno e il primo a saperlo è Forte: "Noi dobbiamo aprirci ai settori moderati

Pubblicato:23-11-2015 16:29
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:37

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ROMA – Un patto con le forze sociali e la caccia al voto ‘moderato’ per colmare quel gap di consenso che da anni impedisce al centrosinistra di governare Latina. Enrico Forte ha chiare le sue priorità adesso che il Pd lo ha investito del ruolo di candidato sindaco del capoluogo pontino.

enrico forte

Il successo su Paolo Galante nelle primarie è stato netto (56,49% contro il 43,51%) e rinforzato anche dalla affluenza “superiore alle primarie del 2010 tra Moscardelli e De Marchis”, ha spiegato il consigliere regionale del Pd all’agenzia Dire. Tra le due opzioni in campo gli elettori hanno deciso di premiare “un lavoro che nasce dalla cultura e dai valori del Pd, dalle modalità con le quali si è affrontata questa campagna e cioé il viaggio nella Città, l’incontro con le associazioni e le persone. E’ stata riconosciuta la bontà di un lavoro che dovremo approfondire nei prossimi mesi, ma è una base di partenza significativa”. All’imprenditore con un forte passato politico a destra (quella extraparlamentare e An), i votanti hanno preferito l’uomo del Pd: “Per l’evoluzione che ha avuto la candidatura di Galante non era chiaro se la sua fosse un’opzione civica, politica o imprenditoriale. Ho sempre ribadito che la mia era un’opzione politica e ora c’è bisogno di una guida politica per Latina, perché c’è la necessità di costruire un’alternativa dopo 20 anni di destra, che deve essere capace di aprirsi alla societa’ e costruire percorsi di legalità, trasparenza amministrativa e competenza. Il Pd rappresenta questo e io mi sono candidato come esponente del Pd senza travisarmi. L’elettorato non vuole avventure ma chiede alla buona politica trasparenza, onestà, ascolto, capacità di affrontare e risolvere i problemi”.


Per conquistare la poltrona di primo cittadino i voti del Pd non basteranno e il primo a saperlo è Forte: “Noi dobbiamo aprirci ai settori moderati. Tanta gente che in passato ha votato in buona fede per il centrodestra oggi è disillusa sulla capacità governo della destra. Dobbiamo rivolgerci a questi settori e costruire con loro un’alleanza, perché pur votando per 20 anni da quella parte chiedono anche loro un cambiamento a Latina. Ci sono forze della società, come quelle del volontariato, l’associazionismo e quelle culturali, con le quali dobbiamo interagire anche se non aderiscono al Pd. A sinistra del Pd invece non è chiaro cosa ci sia, anche i processi nazionali non sono definiti”. Il progetto che ha in mente Forte è costruire “patto del Pd con le forze della società, il mondo del volontariato associativo, la cultura e le imprese. Un patto chiaro, su pochi punti programmatici facilmente raggiungibili”. Le priorità della città sono due: “Il tema del funzionamento della macchina amministrativa è essenziale: se non le ridiamo ordine sarà utopico raggiungere tutte le cose che immaginiamo di fare. I rifiuti sono un’altra delle emergenze più evidenti. Questa città ha una raccolta differenziata intorno al 30%, una cosa che grida vendetta”.

Ma “la grande sfida” che attende Latina è quella europea, cioé “come sarà in grado di attivare le risorse della programmazione europea e costruire così una citta contemporanea, che è ciò che ci ha negato la destra”. Contatti con Claudio Moscardelli, senatore del Pd molto influente a Latina che ha deciso di appoggiare la candidatura di Galante, non ce ne sono ancora stati ma “nemmeno mi sfiora il dubbio sulla sua lealtà politica”. Anche con tutti i voti del Pd, il Movimento 5 Stelle resta un avversario temibilissimo: “Il Pd in questi anni è stato all’opposizone in questa città, non è alleato con alcun potentato e non è mia intenzione aprire ad alleanze con presunti potentati locali. La sfida è quella di un rinnovamento profondo, già dalla lista per le amministrative, e spingere a fondo sul tema della trasparenza nelle scelte amministrative e della partecipazione in queste scelte, a partire dall’urbanistica e il bilancio. Su questo possiamo accettare la sfida con il Movimento 5 Stelle senza temere nulla”.

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