NEWS:

Terrorismo, Alfano ‘caccia’ 4 marocchini da Bologna

Il ministro dell'Interno, Angelino Alfano, ha firmato il decreto di espulsione di quattro marocchini monitorati da tempo dall'ufficio

Pubblicato:23-11-2015 15:25
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:37

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

Il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, ha firmato il decreto di espulsione di quattro marocchini monitorati da tempo dall’ufficio antiterrorismo della Polizia di Stato e residenti in provincia di Bologna. “I marocchini- dice Alfano in una nota diffusa dal Viminale- erano indagati per associazione con finalità di terrorismo, anche internazionale. Ho firmato questo decreto per motivi di sicurezza dello Stato. Si tratta infatti di quattro soggetti che, a vario titolo, hanno aderito e si impegnavano per la diffusione dell’estremismo violento“.

Poi, spiega: “Uno era l’informatico del gruppo, che diramava on line pratiche religiose e proclami ideologici di orientamento jihadista, canti celebrativi di atti di martirio, manuali sulle tecniche di combattimento e per la realizzazione di attentati. Un altro navigava sul web alla ricerca di contenuti inneggianti all’odio verso l’Occidente e celebrativi della violenza quale strumento di affermazione dell’Islam. Un altro ancora manifestava la sua adesione all’ideologia più radicale concorrendo alla diffusione di contenuti funzionali alla formazione operativa degli altri sodali. E infine l’ultimo era strettamente legato al primo, l’informatico, con il quale condivideva la visione estremista dell’Islam”.

Per Alfano “questi risultati dimostrano che i nostri sistemi di sicurezza funzionano e che, attraverso la prevenzione, puntiamo ad abbassare l’incidenza del rischio, pur non potendo arrivare a livello zero. Ma il lavoro dei nostri uomini, della magistratura, di tutte le forze impegnate in questo contrasto senza precedenti, deve garantire ai cittadini che ogni cosa possibile per abbassare il livello del rischio sarà fatta e che noi non ci accontentiamo mai dei risultati raggiunti”.


Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it