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L’Argentina ha un nuovo presidente: è Mauricio Macri

Finisce cosi' il 'kirchnerismo', cominciato con Nèstor Kirchner e proseguito con Cristina

Pubblicato:23-11-2015 13:14
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:36

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ROMA – “Un presidente, due paesi”: il titolo scelto dal quotidiano ‘Pagina 12’ dipinge l’Argentina al termine di una “giornata storica” in cui il candidato conservatore, Mauricio Macri, e’ diventato il primo presidente eletto in un ballottaggio nella storia del paese del Cono Sud. “Chiedo a Dio che mi illumini per aiutare ogni argentino a trovare il suo modo di progredire”, ha detto il leader di ‘Cambiemos’, sindaco di Buenos Aires, uscito vincente dalle urne con il 51,41% delle preferenze contro il 48,59% del ‘kirchnerista’ Daniel Scioli, stando ai dati pubblicati dal giornale. Scioli ha ammesso la sconfitta e augurato successo al rivale, al pari della ‘presidenta’ Cristina Fernández che ha chiamato Macri al telefono concordando un incontro nel pomeriggio oggi nella residenza di Olivos. Balli e canti hanno accompagnato la vittoria di Macri, al grido di “Si’, se puede”.

Macri

“Non dimenticheremo mai questa serata” ha detto Maria Eugenia Vidal, 42 anni, eletta nella sorpresa generale il 25 ottobre- in occasione del primo turno delle presidenziali- governatore della provincia di Buenos Aires, incarico in cui succedera’ proprio a Scioli. Con l’avanzare dello spoglio, racconta ‘Pagina 12′, e’ apparso sempre piu’ evidente il vantaggio di Macri che ha vinto comodamente in tutti i distretti del centro del paese- fondamentale Córdoba, dove si e’ imposto con il 71,6%- cosi’ come a Mendoza, Santa Fe e Buenos Aires citta’, ma anche a Jujuy, San Luis, Entre Ríos, La Pampa e La Rioja. E un altro colpo per Scioli e il ‘kirchnerismo’ e’ arrivato dalla provincia di Buenos Aires in cui il Frente para la Victoria contava di vincere con un distacco fra i 5 e gli 8 punti per aspirare a replicarlo al livello nazionale, invece ridotto a due punti. Neanche Scioli, dunque, ha spezzato il ‘maleficio’ dei governatori della provincia di Buenos Aires che mai sono riusciti a conquistare la Casa Rosada; ben diversa la sorte dei primi cittadini della capitale: Macri e’ il secondo a vincere la corsa per la massima carica dello Stato dopo Fernando de la Rúa. “Non abbiamo mai avuto un periodo con questa stabilita’ economica, sociale e di costante progresso. Il 5,9% di disoccupazione, la creazione di due milioni di posti di lavoro e una pace sociale molto grande” aveva ripetuto in occasione del suo voto la ‘presidenta’ in un seggio di Río Gallegos, una sorta di ultimo comizio che non ha influenzato l’esito della chiamata alle urne. Finisce cosi’ il ‘kirchnerismo’, cominciato con Nèstor Kirchner, gia’ governatore della provincia patagonica di Santa Cruz, nel 2003, scomparso prematuramente nel 2010 dopo aver risollevato il paese dal default del 2001- e proseguito con Cristina. L’ex presidente del club di calcio Boca Juniors, il piu’ prestigioso del paese, 56 anni, figlio di un imprenditore miliardario di origini calabresi, le succedera’ il 10 dicembre. Senza maggioranza alla Camera ne’ al Senato, Macri sara’ comunque costretto a tessere alleanze per governare.


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