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Parigi, lo shock degli studenti del Kennedy in diretta radio VIDEO

https://www.youtube.com/watch?v=N4d-MZ8vYbY ROMA - I ragazzi del Liceo Kennedy di Roma hanno reagito allo shock degli attentati di Parigi con

Pubblicato:23-11-2015 09:18
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:36

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ROMA – I ragazzi del Liceo Kennedy di Roma hanno reagito allo shock degli attentati di Parigi con vitalità. Portando l’argomento al centro della loro trasmissione radiofonica lo scorso lunedì mattina e cercando di coinvolgere più voci possibile. Compresa quella del ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, che ha ricordato a tutti – in collegamento telefonico dalla Cina dove si trova per il ‘China Italy Science Technology and Innovation Week – il ruolo della cultura e dei suoi luoghi nella costituzione di una società aperta e tollerante. “Il fatto che il ministro dell’Istruzione abbia detto che la scuola è l’antidoto di queste cose e il fatto che ci troviamo sulla stessa lunghezza d’onda mi ha fatto molto piacere perche’ vuol dire che quello che facciamo lo stiamo facendo bene”. A parlare è Lorenzo, speaker di Radio Kennedy, l’emittente radiofonica dell’omonimo liceo di Roma, al termine della trasmissione. “E’ all’interno di queste mura (quelle scolastiche, ndr) che bisogna parlare di questi fenomeni. Perche’ chi ci vive, i cittadini del futuro, devono essere informati” spiega Lorenzo. Del resto l’onda d’urto dei tragici avvenimenti di Parigi ha investito l’Italia, come molti altri Paesi al mondo. Non è il caso di parlare di terrore, dicono gli studenti che hanno assistito alla diretta radiofonica, ma le immagini viste e riviste nei telegiornali e in rete, hanno inevitabilmente lasciato il segno anche tra i nostri giovani soprattutto perche’ sono tanti i loro coetanei brutalmente uccisi durante gli attacchi. “Questa mattina stavo sull’autobus e devo ammettere che ho avuto paura – racconta Chiara – perchè non si sa mai. E’ stato Parigi, puo’ essere Roma, soprattutto col Giubileo alle porte”. “Io sono terrorizzata da tutto questo” confessa Carlotta. “Pensare – aggiunge – che c’è tanta gente che puo’ rischiare mi mette l’ansia”. “Sono stato tutto il tempo attaccato ai media”, racconta Ruben riferendosi a come ha vissuto i drammatici momenti degli attacchi nella capitale francese. Poi spiega: “la paura si propaga anche a Roma, essendo uno degli obiettivi dei terroristi”. E alla paura ci sono molte reazioni diverse. I ragazzi del Kennedy hanno deciso di parlare, di approfondire, anche per contrastare la tendenza alla generalizzazione e all’odio diffuso. “Mi ha colpito come tutti si siano sentiti chiamati in causa. Sui social network chiunque si è sentito in dovere di dare la propria opinione. Molto spesso non ragionata o comunque senza solide basi di informazione”, dice Chiara, altra giovane speaker di Radio Kennedy. Ma tra il marasma di commenti, talvolta inopportuni, c’è stata anche una enorme manifestazione di solidarietà per le vittime degli attentati, per le famiglie e per la Francia intera. Come fa notare Carlotta, ricordando – ad esempio – le tante bandiere francesi comparse sui profili Facebook: “Questa solidarietà che c’è da parte di tutti è una cosa che fa bene”.


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