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Storace: “Alla Regione Lazio fianini resistenzialisti de’ noantri, pronti a farci buttare soldi “

Dalle pagine del Giornale d'Italia Storace si scaglia contro una proposta di legge presentato l'11 luglio "alla chetichella"

Pubblicato:23-07-2017 11:19
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:33

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ROMA – “C’è Fiano e ci sono i fianini. Alla regione Lazio, alla fine della legislatura, abbiamo scoperto una nuova specie di nipotini dell’ormai celebre deputato del Pd. Sono i resistenzialisti de’ noantri, quelli che in quattro anni e passa si sono persino scordati di commemorare Pietro Ingrao alla Pisana, e che ora, alla vigilia della campagna elettorale, si ricordano l’antifascismo da finanziare”. Lo scrive Francesco Storace sul Giornale d’Italia.

“Proprio così- prosegue-. Alla chetichella, lunedì 11 luglio, senza manco la grazia di un comunicato stampa, quasi di nascosto, una quindicina di consiglieri regionali del Lazio, della maggioranza di centrosinistra, hanno presentato una pomposa proposta di legge, affinché il loro lavoro venga ricordato a futura memoria: ‘Interventi regionali per favorire la conoscenza dei fatti legati alla resistenza, alla lotta di liberazione e all’opposizione al fascismo‘. Manca la firma di uno dei loro capigruppo, quello della lista Zingaretti, Michele Baldi, che resta sempre una vecchia conoscenza del mondo missino e di An: lui no, l’antifascista proprio non può farlo. Di che si tratta? Della solita roba per spendere soldi nostri. Non bastasse il disprezzo che ormai riguarda la spesa delle regioni; adesso ci si mettono pure loro a buttare quattrini per finanziare quello che è già abbondantemente conosciuto e strafinanziato da decenni dallo Stato. Dicono di voler favorire la conoscenza dei fatti ma non finanzieranno mai la ricerca sui misfatti.

“Chissà che diranno- prosegue Storace- se dovessimo pensare di proporre un emendamentino per segnalare la necessità di approfondire quanto accadde a via Rasella e tante altre storiucce del genere. Oppure, una necessità di aggiornamento sui pericoli che scuotono la nostra civiltà, tipo il terrorismo islamico che non sembra essere prioritario nella testolina degli eroici resistenzialisti che siedono sulle poltrone della regione Lazio. Ovviamente, la proposta di legge prevede la solita commissione con tanto di salutare presenza partigiana e persino di esperti in arti figurative. I fianini del Lazio vogliono farci finanziare convegni, mostre, seminari, video, gemellaggi, premi e chi più ne ha più ne metta. Come se non bastassero tutti i soldi gettati finora. Proporremo anche qualche bella sagra di paese, non sia mai finissero a male montagne di panini imbottiti. L’unica consolazione e’ che sarà complicato fare approvare una legge di tal fatta, che diventa davvero uno schiaffo alla miseria e alle difficoltà economiche di tante famiglie. Proprio perché la si propone alla fine della legislatura e’ evidente quanto sia strumentale solo ai fini elettorali, perché Zingaretti ha bisogno dei voti dei centri sociali e dell’armamentario estremista che sbuffa ogni volta che la sinistra governa (male)”.


“Ma dovranno faticare assai e comunque sarà difficile riuscire a scucire altri quattrini per autocelebrazioni già fin troppo lautamente pagate. Entro l’anno in corso risparmieremo. Vincendo le elezioni, non ci sarà proprio bisogno di questa  roba inutile. Un motivo in più per liberarci della presenza di un presidente come Zingaretti. Fianino. Gsli canteremo una delle belle canzoni di cui parla oggi all’interno, questo nostro liberissimo giornale”, conclude.

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