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Ballottaggi, l’esperto: “Nelle liste civiche si nascondono i soliti partiti”

Al voto 111 comuni, di cui 22 capoluogo di Regione o Provincia, più di 4 milioni di elettori. E' dominato dal presenza di liste apparentemente apartitiche

Pubblicato:23-06-2017 15:27
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:27

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ROMA – All’interno delle liste civiche si nascondono i ‘soliti’ partiti: non vogliono apparire come capofila e cercano, così facendo, di ottimizzare il risultato senza esporsi. Una semplice scelta strategica dettata dalla crescente disaffezione della società nei confronti della realtà partitica”. Lo dichiara, all’agenzia DIRE, Silvio Berardi, docente di Storia contemporanea all’Università degli studi Niccolò Cusano, a due giorni dal ballottaggio delle elezioni amministrative.

L’INFOGRAFICA

Un voto che riguarderà 111 comuni, di cui 22 capoluogo di Regione o Provincia, più di 4 milioni di elettori e dominato dalla presenza delle liste almeno apparentemente apartitiche.


“Il loro successo- aggiunge il professore- testimonia di come la società sia ormai stanca delle promesse mai mantenute da parte della classe politica. Il civismo può apparire come il nuovo che avanza, ma è evidente che dietro la sua tenuta c’è sempre la presenza dei partiti tradizionali”.

Il centrosinistra rischia un importante ridimensionamento

Liste civiche a parte, il quadro emerso dopo il primo turno di votazioni fa emergere un’altra importante novità: “Il trend di queste amministrative- spiega Berardi- sembra essere la riproposizione della bipolarizzazione centrodestra-centrosinistra. Il terzo polo rappresentato dai 5 stelle, che era emerso e che comunque resta, sia chiaro, oggi appare maggiormente in difficoltà”.

Una difficoltà- finora respinta, almeno a parole- che per Berardi potrebbe investire anche il Pd, in partita nei ballottaggi di 18 capoluoghi ma comunque in svantaggio in 12 di essi.

“Rischio flop? Diciamo che il centrosinistra potrebbe essere ridimensionato molto di più rispetto a quando emerso al primo turno. Storicamente- prosegue il docente di Unicusano- il voto delle amministrative è anche un voto politico, e quindi sull’operato del governo Gentiloni e, allargando lo sguardo, su Renzi. Molto dipenderà dalle scelte degli elettori 5 stelle. Bisognerà vedere se preferiranno l’astensione oppure se appoggeranno, magari dopo accordi che possono variare da città a città, i candidati del centrodestra. È questo il tradizionale polo di riferimento di buona parte dei nuovi sostenitori grillini”.

L’ultimo elemento di analisi riguarda la risalita del centrodestra: “È un dato incontrovertibile. Basta vedere cosa è successo a Genova, una città storicamente legata ai candidati di sinistra, dove invece il risultato è in bilico e, anzi, potrebbe questa volta favorire l’altro polo. Un altro caso particolare- conclude Berardi- riguarda Verona, con Patrizia Bisinella, compagna dell’ex sindaco Tosi, che cercherà la rimonta sul candidato appoggiato da Lega e Forza Italia. E, con i voti Pd, potrebbe anche riuscirci”.

di Niccolò Gaetani, giornalista professionista

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