NEWS:

Itacà migranti e viaggiatori, al via la kermesse a Bologna

Il decimo anno del primo e unico festival italiano di turismo responsabile: Bologna è la prima tappa

Pubblicato:23-05-2018 05:05
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:55

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

BOLOGNA – Si apre ufficialmente a Bologna, venerdì 25 maggio, la prima tappa di IT.A.CÀ, migranti e viaggiatori: un inizio importante che sigla il decennale del festival, raccogliendo in questa densissima edizione, il consenso e la partecipazione di oltre 300 realtà coinvolte e centinaia di appuntamenti sparsi in 14 territori italiani, da maggio a ottobre.

Un percorso lungo dieci anni all’insegna delle best practices del Turismo responsabile. Un’opportunità per guardare con occhi diversi i nostri territori, la nostra casa, una qualsiasi casa, una qualunque Itaca da raggiungere (it a cà in dialetto bolognese significa sei a casa?), attraverso progetti inclusivi e sostenibili di tutela e sviluppo del nostro paese. Un programma fittissimo di iniziative che quest’anno si sposterà dai Monti Dauni al Parco Nazionale di quelli Sibillini, dal Gran Sasso al Salento, dalle città di Rimini, Reggio Emilia, Parma, Napoli, Ferrara, Pavia e Ravenna, alle terre del Trentino e del Monferrato.


Si parte da Bologna, dove It.a.cà si riconferma fra gli eventi più attesi.
Migrazioni, accessibilità, cultura e viaggi slow – fra i principali snodi e aspetti del turismo responsabile – saranno i quattro temi centrali del festival, sviluppati in 11 giorni di appuntamenti, dislocati in 20 luoghi strategici della mappa cittadina e in molti altri dell’Appennino bolognese.

Il via è alle 18 di venerdì 25 maggio presso Dynamo Velostazione con Migrantour per un momento di confronto sul tema dell’immigrazione e delle sue potenzialità. Seguirà alle 18.30, presso le Serre dei Giardini Margherita l’inaugurazione della mostra di Max Cavallari, in dialogo con lo scrittore de Il massacro degli italiani Enzo Barnabà, il curatore di The Wall book Claudio Mazzanti e l’autore di Rebus Immigrazione Giuseppe Sciortino.
Sempre alle Serre, imperdibile alle 19 il laboratorio di scrittura creativa interculturale, condotto da Fulvio Pezzarossa e Wu Ming 2 con allievi di origine autoctona e straniera. Seguiranno il concerto live a cura di Kilowatt e la proiezione del documentario ‘Human Flow’ di Ai Weiwei.

In questo primo giorno di festival verrà anche inaugurato Capsula – il Design Market delle Serre, che fino a domenica 27 maggio darà modo ai tanti visitatori di passeggiare all’area aperta, ammirando le creazioni di designer provenienti da tutta Italia.

Il weekend alle Serre dei Giardini Margherita continuerà poi sabato 26 maggio alle 10, con un seminario sugli impatti del turismo di massa a cura di AITR – Associazione Italiana Turismo Responsabile. Dalle 16.00, il pomeriggio si snoderà all’insegna della riflessione sul binomio turismo e migrazioni con un seminario sui fattori chiave dello sviluppo imprenditoriale fra i migranti e a seguire (ore 17.30), la presentazione del libro “Appennino atto d’amore” in un dialogo fra Paolo Piacentini e Wu Ming 2. Il confronto continuerà con un seminario sull’inclusione sociale e la sostenibilità alle 18.
Progettualità, immagini, suoni e live set chiuderanno la giornata.

La domenica 27 maggio, sempre nella suggestiva cornice delle Serre, avrà come principale focus il tema dell’accessibilità’. Si parte alle 15 con un interessante momento di incontro per scoprire i segreti dell’ospitalità domestica senza barriere fisiche, che farà da volano ai due laboratori inclusivi delle ore
16.00, uno musicale per bambini ed uno di Saltimballo, rivolto a persone con disabilità visiva. La tre giorni ai Giardini Margherita ci saluterà con la proiezione di un documentario sulla mobilità degli ipovedenti (ore 17) e a seguire, la presentazioni dei libri “Viaggio all’Eden. Da Milano a Kathmandu” di
Emanuele Giordana e “Bologna insolita e segreta” di Davide Daghia.

In chiusura, il concerto live di sonorità mediterranee alle ore 20.00.

La settimana di eventi firmati IT.A.CÀ continuerà fra incontri, itinerari, racconti di viaggio, esposizioni e momenti musicali che inonderanno la città, assicurando un pieno di coinvolgimento. Sono in programma convegni e seminari distribuiti a macchia d’olio fra le sale del MaMbo, di Palazzo Malvezzi, Loft Kinodromo, Salone Marescotti – Dipartimento delle Arti, Mercato Sonato, Piazza Verdi e Velostazione Dynamo, dove il 29 maggio alle 20, si terrà la presentazione del libro “L’Italia Selvaggia” di Elisa Nicoli, nel dialogo fra il coautore Enrico De Luca e Simona Tedesco, direttore Dove. Emanuela Minasola e Sonia Bregoli (co-direttrice di IT.A.CÀ) chiuderanno la serata di confronto con il lancio del progetto fuori Rotta e la proiezione de I sogni del lago salato di Andrea Segre.

Mercoledì 30 e giovedì 31 maggio, dalle 9 (aula Prodi, Dipartimento di Storia Culture Civiltà), sarà il momento di Slow&Cultural: una full immersion di approfondimenti sul tema dell’innovazione, sostenibilità e accessibilità del turismo contemporaneo a cura dell’Università di Bologna e del Mibact E-R.
Sempre il 31 maggio, dalle 9, ma questa volta presso l’Auditorium Damslab, la giornata sarà dedicata all’integrazione e all’ospitalità, attraverso convegni, proiezioni e momenti informativi, in collaborazione con il Comune di Bologna nell’ambito del progetto Salus Space.

Per gli amanti della fotografia, quest’anno il festival avrà in programma anche un contenitore dedicato, con varie esposizioni fra gallerie cittadine dal 23 al 27 maggio.

E mentre in molti vivranno il viaggio attraverso immagini e opere fotografiche, c’è chi potrà scegliere un’esperienza in prima persona, attraverso i moltissimi itinerari a piedi e a pedali, dentro e fuori porta. Percorsi liberi, inesplorati e appassionanti alla scoperta di un tramonto, di una città invisibile e di scorci segreti. Free walking tour per cittadini e turisti, veri protagonisti della manifestazione. Persone comuni, con le quali IT.A.CÀ ha saputo nel tempo intrecciare reti di collaborazione, grazie alle quali oggi moltissimi enti, follower, ONG, strutture ricettive, consorzi e imprese sviluppano forme di co-progettazione attive e partecipate, insieme a istituzioni come il Mibact, Unibo, il Comune di Bologna, la Destinazione Turistica Bologna metropolitana e l’Unione dei Comuni dell’Appennino Bolognese che anche quest’anno riconfermano il sodalizio con la manifestazione.

Nell’ultimo weekend del festival (1-3 giugno) – in scia al recente protocollo d’intesa firmato dalle Città metropolitana di Bologna e Firenze che da anni insiste sull’importanza di abbandonare la tradizionale visione del viaggio circoscritto al centro città – IT.A.CÀ si trasferisce e si espande fino ai territori dell’Appennino bolognese, fulcro di una straordinaria eredità naturalistica e di una storia antichissima. Marzabotto, Grizzana Morandi, il Monte Piella, Pianoro, Vergato, Monterenzio, Castel di Casio, San Benedetto Val di Sambro, Castiglione dei Pepoli e Porretta Terme, saranno il cuore di un calendario densissimo di appuntamenti fra cammini sulle alture e passeggiate notturne in cerca di stelle, momenti di pittura sul lago, esplorazioni nel bosco e orienteering della memoria: svago, cultura, ma anche progettualità e nuove opportunità di lavoro per la creazione di imprese integrate. Proprio su questo tema, è già pronta la call in scadenza al 24 giugno per la partecipazione ad un percorso di formazione esperienziale, rivolto a 16 giovani tra 18 e 35 anni, italiani e stranieri, interessati a partecipare a questo percorso di studio, analisi e valorizzazione territoriale di avanguardia, che avrà come centro propulsore Montefredente, frazione del comune di San Benedetto Val di Sambro (Bo). L’evento è promosso dall’associazione di promozione sociale YODA – ente organizzatore del Festival IT.A.CÀ – in collaborazione con Asp Città di Bologna e Open Group.

In chiusura, il 4 giugno alle Serre dei Giardini Margherita, IT.A.CÀ saluta i suoi visitatori e rimanda alle successive 13 tappe italiane, regalandoci un incontro multiculturale con volontari internazionali (ore 19) e una successiva proiezione (ore 21) de L’ordine delle cose di Andrea Segre, seguita dal dialogo con il regista e Pierluigi Musarò, fondatore e direttore del festival.

 Gli eventi sono a ingresso libero.


Ti potrebbe interessare anche:

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it