NEWS:

Credito alle imprese con la finanza a ‘kmzero’, le proposte della Cna VIDEO

Nuovo quadro di regole capace di sostenere le piccole imprese attraverso canali finanziari informali

Pubblicato:23-05-2016 14:06
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:46

FacebookLinkedInXEmailWhatsApp

pmi cna

ROMA –  È arrivato il momento di mettere in chiaro “la finanza a km 0” con un nuovo quadro di regole capace di sostenere le piccole imprese attraverso canali finanziari informali che si sono diffusi con la crisi come i prestiti di amici, parenti, fornitori. Questi, se regolamenti, “potrebbero diventare un veicolo di mutualita’ territoriale”. È questa una delle proposte che la Cna lancia in uno studio dedicato al credito e presentato nella sede dell’associazione.

La Confederazione pensa anche a come sostenere la “perdurante scarsa capitalizzazione delle pmi italiane”. Uno dei principi elaborati nel rapporto prevede incentivi “mediante una riduzione della imposizione sui redditi derivanti dal finanziamento con capitale di rischio”. Un ulteriore elemento a vantaggio della capitalizzazione d’impresa e’ “l’introduzione dell’Iri, l’imposta sul reddito delle imprese, per premiare chi investe nella propria impresa personale, uniformando l’aliquota dei redditi lasciati in azienda a quelle delle societa’ di capitali”. Con questo strumento anche le imprese personali possono avere una imposta propria, con una tassazione proporzionale ad aliquota ridotta dei redditi lasciati in azienda e destinati agli investimenti, allineata alla tassazione Ires delle societa’ di capitali. La confederazione degli artigiani propone un “ripensamento strategico e operativo del Fondo centrale di garanzia per agevolare le imprese che hanno reale necessita’, ampliare la platea di quelle che possono accedervi, migliorare l’uso delle risorse”. Oggi, spiegano, “con un milione di euro si risponde a dieci imprese, domani con lo stesso milione si potra’ rispondere a venti imprese potenziando l’effetto leva”. Allo stesso tempo “va creato un mercato per i piccoli importi in attesa che siano campo anche altri soggetti non bancari, come i Confidi”.


In questa direzione, inoltre, “va definitivamente superato l’ormai inefficiente modello del credito ‘uguale per tutti’ e va invece aperta con decisione la strada delle soluzioni per il credito di settore e di filiera”. Nel rapporto la Cna chiede di favorire “l’incontro tra piccole imprese e innovatori dell’investimento per diffondere, accanto ai minibond esistenti che hanno coinvolto le imprese con almeno 25 milioni di fatturato, anche i microbond e le piattaforme di crowdfunding”.

Per superare la crisi delle pmi bisogna “inventarsi qualcosa di nuovo. Noi la chiamiamo ‘finanza km0′ che rappresenta la possibilita’ per privati e per i parenti che possono intervenire finanziando e entrando in qualche modo nel capitale dell’azienda senza essere ne’ soci ne’ responsabili, trovando pero’ un modo per trarne un vantaggio” dice il presidente della Cna, Daniele Vaccarino, a margine della presentazione di un rapporto sul credito.

“Noi vogliamo che si risponda a due domande: perche’ le imprese hanno sempre piu’ bisogno di credito e perche’, di contro, le banche danno sempre meno credito alle imprese. La prima e’ l’analisi piu’ facile: da un lato c’e’ la difficolta’ dei tempi di pagamento, sia pubblici che privati, e un fisco che sempre piu’ divora gli utili. Di conseguenza le imprese non reggono”, ripete.

Poi, le banche non danno credito alle piccole imprese perche’ “non si fidano o perche’, come emerge dal nostro studio, non conviene dal punto di vista economico fare operazioni di credito per un ammontare attorno o inferiore ai 30 mila euro”, sottolinea.


Niente tasse alle famiglie sugli investimenti nel capitale delle imprese per rilanciare il credito alle pmi. È una misura che annuncia il viceministro dell’Economia, Enrico Morando, arrivando al convegno della Cna. Il governo sta lavorando a un provvedimento che arrivera’ nelle prossime settimane volto “a determinare aliquota zero per i rendimenti delle famiglie nel capitale di rischio delle imprese purche’- spiega- siano pazienti e rimangano investiti per 3 anni in quelle specifiche realta’ aziendali”.


Anche per il direttore generale dell’Abi, Giovanni Sabatini, intervenuto al convegno della Cna, “la vera sfida per le banche e’ tornare a erogare credito alle pmi che restano il nostro principale cliente”. Lo dice il direttore generale dell’Abi, Giovanni Sabatini, intervenendo a un convegno della Cna. “Nelle proposte che emergono dal rapporto della Cna vedo un tema di forte convergenza e lavoro comune. Sono assolutamente d’accordo con queste proposte, dobbiamo lavorare insieme”, conclude.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it