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A Roma consegnati 200 attestati per tutori di minori stranieri non accompagnati

Badassarre: 'Strumento importante'; Marzetti: 'C'è ancora molto da fare'

Pubblicato:23-02-2018 12:43
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:31

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ROMA – Oltre 200 attestati per altrettanti aspiranti tutori di minori stranieri non accompagnati. Sono stati consegnati questa mattina in Campidoglio, alla presenza dell’assessore capitolino alla Persona e alla Comunità solidale, Laura Baldassarre e del Garante dell’Infanzia della Regione Lazio, Jacopo Marzetti. Gli attestati consegnati oggi, certificano la partecipazione al quarto, quinto e sesto corso di formazione propedeutico all’iscrizione nell’Elenco dei tutori volontari per minori stranieri non accompagnati, istituito in ottemperanza alla legge 47 del 2017.

Quelli di oggi vanno ad aggiungersi ai 150 circa insigniti dell’attestato lo scorso 10 gennaio al Tribunale dei minori di Roma, su un totale di oltre 700 persone che hanno partecipato all’avviso pubblico. I partecipanti hanno frequentato 30 ore di corsi suddivisi in tre moduli (fenomenologico, giuridico e psico-socio sanitario). Un percorso “iniziale” che detta quelli che sono “i principi” di un’attività così delicata.

Baldassare: “E’ importante lavorare in rete”

“Questo è un tema molto importante– ha detto l’assessore Baldassarre- quello che facciamo è lavorare in rete con il Garante che ha una competenza specifica, con gli organi giudiziari e Roma Capitale. È fondamentale che queste persone possano fare un lavoro di qualità, di affiancamento a questi ragazzi e a tutte le questioni riguardanti la loro vita. Questa è una misura nuova per il nostro Paese a cui stiamo prestando la massima attenzione”.


Marzetti: “Misura importante, ma c’è ancora molto da fare”

“Questi ragazzi- ha aggiunto Marzetti- Che vivono nelle case famiglia o nei centri di accoglienza devono essere supportati da questi privati cittadini che metteranno il loro tempo a disposizione, insegnando loro la lingua, dandogli gli strumenti per integrarsi e le tutele per un percorso sociale”.
“Questa è una misura importante– ha concluso il Garante- ma c’è ancora molto da fare, c’è bisogno dei decreti attuativi che prevedano alcune cose, tra cui un’assicurazione privata e un permesso lavorativo per chi svolge questo delicato compito”.

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