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Legge 194, senatori Pd: “Serve una legge apposita per i concorsi di medici non obiettori”

"Abbiamo già pronto un disegno di legge per regolamentare la riserva concorsuale", spiegano Cirinnà, Lo Giudice e Lumia

Pubblicato:23-02-2017 09:03
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 10:56

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ROMA – I senatori del Pd Monica Cirinnà, Sergio Lo Giudice e Beppe Lumia intervengono nella vicenda dell’Ospedale San Camillo di Roma, dove ginecologi non obiettori sono stati assunti con un concorso riservato. Una scelta ritenuta giusta, non discriminante, da disciplinare con una legge apposita. “Abbiamo già pronto un disegno di legge per regolamentare la riserva concorsuale per i medici non obiettori”, spiegano i senatori.

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“Il governatore del Lazio Zingaretti e il direttore generale dell’ospedale San Camillo di Roma hanno percorso la strada più giusta per riconoscere diritti sanciti da una legge dello Stato: quelli delle donne alla tutela della salute e ad avere accesso all’interruzione volontaria di gravidanza. La legge sull’obiezione di coscienza non è in discussione e viene ampiamente attuata, tanto è vero che in Italia 7 medici su 10 sono obiettori. Prevedere una riserva concorsuale non significa operare una discriminazione, ma dare piena attuazione alla legge 194, attraverso una procedura per assumere le persone giuste al posto giusto, come avviene normalmente in altri settori. E’ da un anno che diciamo che serve una legge nazionale per disciplinare concorsi come quello bandito al San Camillo. Abbiamo già pronto un disegno di legge per regolamentare la riserva concorsuale per i medici non obiettori. Abbiamo intenzione di presentarlo al più presto e di chiederne la rapida calendarizzazione”, sostengono Monica Cirinnà, Sergio Lo Giudice e Beppe Lumia, componenti della Commissione Giustizia, che aggiungono: “Chi si oppone dovrebbe lavorare per attuare la legge 194 in tutti i suoi aspetti, comprese le politiche di prevenzione dell’aborto e per una gravidanza consapevole. Con la salute delle donne non si scherza e un diritto non può essere riconosciuto solo sulla carta, ma non nei fatti”.

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