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Eurovision, rivoluzione televoto. Romeo: “Noi discriminati, non è tollerabile”

SAN MARINO - Una nuova procedura nel calcolo dei voti per l'Eurovision Song Contest scatena i malumori di

Pubblicato:23-02-2016 13:05
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:01

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SAN MARINO – Una nuova procedura nel calcolo dei voti per l’Eurovision Song Contest scatena i malumori di Piazzale Kennedy. Non piacciono all’emittente sammarinese le novità che rischiano di discriminare i piccoli Paesi, introdotte per l’edizione di Stoccolma, al via dal 10 al 14 maggio, e approvate all’unanimità dal Reference Group e dall’Ebu Television Committee, gli organi di governo dell’Eurovision Song Contest. In sostanza, “si tratta di una rivoluzione del sistema di voto- spiega una nota di SmRtv- che vedrà i voti delle giurie nazionali, espresse nella classica scala da 1 a 12, venire annunciati prima di quelli del televoto“. Questa modifica riguarda anche la piccola Repubblica, che partecipa all’edizione con il cantante Serhat: da questa edizione, alla preferenza espressa dagli esperti, chiarisce SmRtv, verrà affiancata quella di un gruppo di Paesi, “di cui non si sa il numero preciso, né quali saranno,” e che verrà conteggiato come fosse il televoto dei sammarinesi. Televoto che per il Titano non è attivo “per motivi sia tecnici che di validità statistica legata al basso numero di abitanti”. Dunque, in questo modo “San Marino ha diritto ad esprimere solo il 50% del proprio voto– puntualizza la nota- mentre le nuove regole affidano il restante 50% a telespettatori di altri, non meglio specificati, Paesi”.

San_Marino_RTV_sede_centrale (700 x 525)Durissimo il commento del direttore dell’emittente, Carlo Romeo: “Alla luce delle nuove regole per le votazioni dello Eurovision Song Contest- osserva- non possiamo non notare che i piccoli Stati ancora una volta sono discriminati per quanto riguarda il voto e questa discriminazione viene oltretutto formalizzata”. Questa penalizzazionenon è tollerabile– prosegue Romeo- e non è detto che la radiotelevisione sammarinese sia più disposta ad accettare, fin dal prossimo anno, che tali decisioni vengano semplicemente comunicate e non discusse con le televisioni interessate”.


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