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Elezioni, de Magistris: “Campagna all’insegna del Cetto Laqualunque”

Il sindaco di Napoli a tutto tondo in vista delle Politiche 2018

Pubblicato:23-01-2018 14:19
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:23

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NAPOLI – “Si prospetta una campagna elettorale sempre di più all’insegna del Cetto La Qualunque”. Commenta così, nel corso di un’intervista all’agenzia Dire, il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, i programmi elettorali delle principali formazioni in campo il 4 marzo. “C’è chi la spara più grossa pensando che poi gli italiani sono persone che si fanno prendere in giro” dice l’ex Pm che, sull’idea di Matteo Renzi e del Pd di estendere il bonus degli 80 euro a ogni figlio, spiega: “questa misura si è già dimostrata un fallimento”. La proposta di Silvio Berlusconi e di Forza Italia di introdurre la flat tax “è sicuramente irricevibile, perché chiaramente va in direzione della tutela dei ricchi”, mentre quella sull’università gratis di Piero Grasso e di Liberi E Uguali “può apparire accattivante – commenta il primo cittadino di Napoli – ma sinceramente ci leggo tanti, grossi limiti. Un’università pubblica deve essere gratuita per chi non se lo può consentire non certo per chi c’ha la dichiarazione dei redditi zero perché è un grande evasore”. Diversa opinione sul reddito di cittadinanza sponsorizzato da Luigi Di Maio e dal Movimento Cinque Stelle: “secondo me va declinato in modo un po’ innovativo. Non può essere solamente una misura assistenziale – riflette – ma, per certi aspetti, non si può non condividere questa proposta perché rispetto a quelle del centrosinistra e del centrodestra sicuramente presenta delle caratteristiche di innovazione”. Dai cosiddetti grandi partiti “non sono arrivate proposte che affascinano. Si fa la corsa – ragiona de Magistris – a chi la spara più grossa, a chi vuole magari trasformare le pietre in diamanti, a chi vuole dare la vita eterna, a chi trasforma persone malate croniche in persone che fanno la maratona”.

“NON SI PARLA PIÙ DI LOTTA A MAFIE E CORRUZIONE”

Nessun partito parla più, in modo forte o comunque non per slogan, di temi come la questione morale, la lotta alle mafie e la corruzione, il silenzio sul processo in corso a Palermo sulla trattativa Stato-Mafia”. Sono questi i temi che per il sindaco di Napoli mancano nell’agenda dei principali schieramenti in campo per le politiche del 4 marzo. L’ex Pm ha chiarito più volte di non voler fare “campagna elettorale” per nessuna formazione politica “ma vorrei che qualcuno cominciasse a far contare davvero la gente”, ragiona il sindaco, spiegando che la lista di sinistra Potere al Popolo è l’unica “che dice qualcosa di maggiormente radicato con il popolo. Magari è una proposta un po’ folle un po’ velleitaria un po’ tipicamente napoletana, ma….”. Da de Magistris arriva anche un invito “a dire che cosa si può fare per i territori, per i beni comuni per i sindaci: io – insiste – governo da 7 anni ma, ad eccezione dell’ultimo anno, non abbiamo mai avuto il sostegno delle forze politiche che contano nei governi”. Infine, il tema dei diritti “affrontato nei programmi elettorali come quello del Movimento 5 Stelle – conclude il sindaco -, che però, pur presentandosi come nuovo, non ha il coraggio di dire sì allo Ius Soli, quindi in violazione della Costituzione”.

POTERE AL POPOLO UNICA LISTA VICINA ALLA GENTE

Per chi voterà il sindaco di Napoli alle elezioni del 4 marzo? “Se lo dicessi tradirei le mie convinzioni. Ho ancora la testa sulle spalle, quindi a questa domanda non rispondo”. Luigi de Magistris non si schiera in vista del voto alle politiche ma, in un’intervista all’agenzia Dire, esprime apprezzamento per la lista di sinistra Potere al Popolo, “l’unica che dice qualcosa di maggiormente radicato con il popolo”. “Ho apprezzamento per chi è giovane per chi, anche in modo folle, come facemmo noi 7 anni fa (quando l’ex Pm fu eletto al primo mandato, ndr), si mette in gioco. E’ molto bello: credo che da Napoli – spiega il sindaco – parta un fresco profumo di libertà trainato da un’energia giovanile. Magari sono operazioni che non troveranno oceani di voti. Però il segnale che noi volevamo lanciare da Napoli è questo: e cioè che è possibile liberare energie politiche, che è possibile, per i giovani, mettersi in gioco e candidarsi”. Un sindaco che, comunque, non vuole schierarsi apertamente “per ragioni di serietà istituzionale – spiega de Magistris alla Dire -. Io faccio il sindaco di una città straordinariamente bella ma straordinariamente difficile, complessa con problemi e opportunità, che attraversa una fase di grande riscatto dove c’è un grande lavoro da fare. E io sono impegnato su questo h24. Sarebbe scorretto trascinare la città con una parte che si candida”. La riflessione sul 4 marzo ha coinvolto anche il movimento di cui il sindaco di Napoli e della Città metropolitana è presidente, demA: “abbiamo ritenuto che bisogna concentrare il lavoro per il congresso di maggio, per le prossime amministrative e i futuri impegni. Ma chiaramente – ammette il primo cittadino – non siamo spettatori neutrali né alimenteremo la lista degli astensionisti”. Anche perché de Magistris, da sindaco, si dice “preoccupato” del rischio “che dopo il voto non ci sia un governo stabile” e dal “vento che spira, quello di una destra becera che avanza”.

“PAOLO SIANI HA SBAGLIATO PARTITO”

“Paolo Siani? Ha sbagliato partito. Con Renzi si fatica a portare avanti i temi della giustizia sociale e della lotta al sistema”. Ne è convinto de Magistris, che affida all’agenzia Dire “tre considerazioni” sulla candidatura del pediatra napoletano, fratello del giornalista Giancarlo, ucciso dalla camorra nel 1985. Siani, in campo con il Partito democratico “lo conosco da tanti anni – ammette l’ex Pm -. E’ un pediatra, una persona con cui non posso entrare in contrapposizione frontale perché c’è un livello di conoscenza e sensibilità comune su tanti temi”. E proprio il medico ha detto che il primo cittadino “ha cambiato in meglio la città”, dichiarazione che per de Magistris è “furba e onesta”. Furba “probabilmente con quella dichiarazione ha spiazzato anche un’eventuale critica che alcuni avrebbero potuto muovere sulla sua candidatura. A cominciare da me”. E onesta “perché ha avuto l’onestà di dire la verità, da persona che si candida con un partito che invece ha fortemente avversato questa narrazione. Potrebbe indicare – ragiona il sindaco – quella che po’ essere finalmente una linea politica del cambiamento che potrebbe portare a un dialogo. Io sono sempre per il dialogo, e mai per lo scontro, magari può essere il preludio per una fase nuova. Mai dire mai”.

“LA PRIORITA’ PER NAPOLI? I TRASPORTI”

“Voglio consegnare la città fra tre anni nettamente migliorata anche dalle criticità che esistono e ci sono, è vero. Le priorità sono tante, se dovessi indicarne una direi i trasporti”. Parola del sindaco, che detta la linea delle prossime linee di intervento dell’amministrazione comunale. “Si può far ancora tanto e questo è uno dei motivi per cui – dice l’ex Pm – non faremo campagna elettorale per le politiche. Questa città ha fatto tanto in termini di riscatto morale, culturale, in termini di turismo, partecipazione popolare, dei giovani, su una narrazione mondiale che non più è quella dei rifiuti e dei problemi”. Ma sui disservizi “c’è tanto lavoro da fare. Quello che stiamo facendo – racconta il primo cittadino -porterà risultati importanti sul tema dei servizi: trasporto, la nostra priorità, qualità della vita, l’unità della città per contrastare episodi di violenza che ancora ci sono e sono forti. E su questo siamo in prima linea: potrei scaricare responsabilità e colpe sullo Stato, sul ministero dell’Interno; invece dobbiamo farci tutti carico di un tema che riguarda tutti”.

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