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Libia, gen. Dunford (Usa): “E’ necessario un intervento militare per fermare l’Isis”

Il generale Joseph Dunford, il piu' alto in grado delle

Pubblicato:23-01-2016 11:51
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:50

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joseph-dunfordIl generale Joseph Dunford, il piu’ alto in grado delle Forze armate americane, secondo il New York Times ieri in un vertice Nato a Parigi ha dichiarato che in Libia e’ necessario un “intervento decisivo” contro l’Isis in quanto seriamente “preoccupato dell’espansione di Daesh” nel paese nordafricano. Al contempo ha insistito sull’importanza di attendere che sia il nuovo governo di Unita’ nazionale a richiedere il sostegno militare di Washington e dei suoi alleati: Gran Bretagna, Francia, Germania e Italia.

L’entita’ di tale intervento sara’, per il generale, piu’ consistente “di quanto vediamo adesso. La mia idea e’ che dobbiamo fare molto di piu'” e ha precisato che potrebbe accadere nell’arco di alcune settimane come nelle prossime ore.

Washington, secondo Dunford, sta attualmente valutando una serie di fattori che influenzeranno la natura di questa azione: si tratta di individuare, ad esempio, a quali fazioni dare sostegno: tanto quelle politiche quanto quelle armate oggi in Libia sono moltissime, e orientarsi nel dedalo di interessi e alleanze che le legano (o oppongono) tra loro e ai governi di Tobruk e Tripoli, o ai gruppi terroristi come Al-Qaeda o Isis, non e’ affatto semplice.


La posizione del generale Dunford rispecchia quella del generale Joseph L. Votel, alla testa del Comando delle Operazioni speciali, che da Washington ha dichiarato che la lotta all’Isis non puo’ ridursi all’Iraq e alla Siria, ma bisogna occuparsi anche della Libia.

Il Libya Herald, quotidiano online nazionale, osserva pertanto che ai colloqui di Roma di martedi’ scorso – alla presenza dell’inviato speciale Onu Martin Kobler, che segue personalmente la trattativa per ricomporre le ostilita’ dimostrate dai governi dell’est e dell’ovest – non si e’ discusso solo di come portare aiuti umanitari e favorire la transizione politica e l’insediamento a Tripoli del nuovo Governo di Serraj: a Roma, probabilmente, e’ stato delineata la bozza di un intervento militare per la sicurezza dei paesi a nord del Mediterraneo.

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