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Banca Etruria, Carrai: “Domandare è lecito, Renzi non sapeva nulla”

Marco Carrai, imprenditore fiorentino amico di lunga data di Renzi e presidente di Toscana aeroporti, spiega come mai inviò una mail per sapere se Unicredit fosse interessata a Banca Etruria

Pubblicato:22-12-2017 09:05
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:01

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ROMA – “Se in quella banca c’era il padre della Boschi a me non interessava e tuttora interessa niente. Io, ora come all’epoca, ero ambasciator privato. Tanto che, infatti, Renzi non sapeva nulla. Poi non ho mai detto che fossi consulente di una banca terza, bensì ho parlato di un mio cliente. Non mi occupavo di Etruria, ma della Banca Federico del Vecchio, controllata da Etruria. Il mio cliente, che stava lavorando sul dossier della Federico del Vecchio, era interessato a sapere se Unicredit chiudesse o meno su Etruria. Il suo legittimo interesse era sapere chi fosse il futuro proprietario della banca. Domandare è lecito”.

Marco Carrai, imprenditore fiorentino amico di lunga data di Matteo Renzi e presidente di Toscana aeroporti, lo dice in un’intervista al Corriere della Sera dicendosi “avvilito da questo clima politico così modesto e raccapricciante, mediaticamente e politicamente molto violento”.

L’ex ad di Unicredit Federico Ghizzoni, “che stimo molto, come lui stesso ha detto mi conosce per questo, per essere un consulente privato e non come interlocutore del governo”, spiega Carrai, rispetto a Banca Federico del Vecchio, controllata da Etruria, “ho gentilmente sollecitato i tempi della risposta, non la sostanza della risposta: il tempo del business economico non è un tempo di ruminatio. Per questo ho voluto portar rispetto premettendo ‘nel rispetto dei ruoli’”.


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