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Bilanci e litigi, ecco i consigli della psicologa per evitare ansia e stress a Natale

Risponde Francesca Tripodi, psicoterapeuta dell’Istituto di sessuologia clinica

Pubblicato:22-12-2017 07:49
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:01

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ROMA – In tempo di vacanza si esce dalla routine e ciò può causare stress. A Natale, infatti, occorrono più energie: dobbiamo uscire, fare regali, cucinare di più, incontrare e accogliere persone.

Siamo predisposti a spendere più ore per fare cose che normalmente non faremmo, ad esempio pensiamo di più agli altri e ai nostri rapporti. Il Natale è un momento in cui ci si riconferma sugli affetti e si fanno bilanci sui legami sentimentali”. Lo dice Francesca Tripodi, psicoterapeuta dell’Istituto di sessuologia clinica, che alla Dire parla dei pro e dei contro del Natale e di come combattere ansie e stress legati alle feste.

“A settembre siamo tutti impegnati a tornare al lavoro e non dedichiamo molto tempo a riflettere sulle nostre relazioni, a dicembre siamo invece più esposti, più visibili agli altri e se abbiamo una situazione relazionale difficile, complicata o siamo soli, a Natale ce ne accorgiamo. Nella nostra cultura il 24 e 25 dicembre si trascorrono in famiglia, mentre il Capodanno lo passiamo con la persona amata o con gli amici- ricorda Tripodi- e se questa aspettativa non viene soddisfatta ci viene chiesto il perché, e ci sentiamo anche in dovere di fornire risposte agli altri oltre che a noi stessi”.


Ecco che le feste possono trasformarsi in uno stress “negativo o positivo- conferma la psicoterapeuta- di solito è positivo per chi ha delle famiglie d’origine dove l’affetto circola e le relazioni sono abbastanza facili. È al contrario uno stress negativo per chi porta, come bagaglio, delle relazioni caratterizzate da una maggiore tensione, sia nelle famiglie di origine che con il partner. In quest’ultimo caso- sottolinea la sessuologa- le feste saranno sentite come ‘obbligate’ e con la fantasia si salterà direttamente al 7 gennaio o almeno al 2”.

COME REAGISCONO LE COPPIE ALLO STRESS DELLE FESTE

“Ci sono coppie con più fattori di protezione e coppie con più fattori di rischio. Sono più protette dallo stress negativo quelle coppie che hanno grandi famiglie e tradizioni consolidate sul Natale– spiega la psicologa- perché ci si incontra sulle aspettative. È un contesto allargato dove può circolare aria, dove non si è per forza obbligati a parlare con qualcuno che non gradiamo o ad essere sempre presenti in tempi e modi decisi da altri”.

“Lontane dalle finzioni, queste coppie riescono a sfruttare i giorni liberi e a vivere meglio le famiglie di origine proprie e del partner, anche le cosiddette suocere. Nelle grandi famiglie è, infatti, possibile ritagliarsi un tempo per il dialogo, fare un aggiornamento con i familiari che non si incontrano spesso. Il Natale in questi contesti ha più pro che contro- assicura la psicoterapeuta- la tavolata grande e ricca di cose buone mette gioia, così come l’aria di festa, la casa addobbata e il senso di famiglia”.

Più a rischio sono, invece, “le famiglie nucleari dove si è in pochi ed è più facile rimanere in ostaggio. Manca il coraggio di lasciare i propri cari da soli, a volte un po’ tiranni perché non vogliono essere portati da nessuna parte ma si aspettano compagnia”.

Quando le acque non sono facili, Tripodi consiglia: “Prendetevi uno spazio riservato, speciale, per fare una cosa straordinaria, bella e ben sostitutiva di ciò che lasciate. Partite, andate alle terme o fate qualsiasi altra cosa che vi piace, perché causano discussione, litigi e frustrazioni tutte quelle situazioni dove l’obbligo prevede un assoggettamento del proprio tempo di relax e della voglia di spensieratezza a qualcosa di più mortifero. Le situazioni più antipatiche si verificano quando un’alternativa ci sarebbe ma tocca sfidare i sensi di colpa e le depressioni altrui, che fanno rimanere incastrati in finzioni da ‘Truman show’. L’incastro- spiega la psicologa- avviene proprio quando manca il coraggio di operare una scelta, che di solito viene individuata da uno dei due partner sulla famiglia dell’altro, poiché siamo sempre più lucidi sulla famiglia a cui non apparteniamo”.

MAI RESTARE SOTTO SEQUESTRO DURANTE LE FESTE

“La par condicio in coppia aiuta ad evitare lo stallo, così come è utile darsi un tempo. Quello che sfianca alcuni partner è il sapere che non solo si starà in una situazione che non amiamo, ma che c’è anche l’obbligo di rimanerci per ore infinite. Per evitare l’incastro consiglio di fare alleanze con il proprio partner- continua Tripodi- in cui si decide un tempo: ‘Stiamo per il pranzo di Natale ma andiamo via nel primo pomeriggio per decantare’. Se siamo obbligati a trascorrere il Capodanno con i genitori, il primo gennaio ci riserveremo uno spazio per rilassarci”.

“Quante volte ascoltiamo le persone dire: ‘Non vedo l’ora di tornare a lavoro per riposarmi dopo le vacanze’? In questo discorso ritroviamo gli ‘organizzatori seriali’, quelli che devono fare tutto per forza poiché non sentono di potersi sottrarre a nulla e non prevedono tempi di vero riposo. Il suggerimento per queste persone è di fare ciò che la tradizione vuole ma in un tempo più limitato. Inoltre, meglio non chiedere e non aspettarsi che l’altro sia contento di restare in questo incastro”.

LE FANTASIE CATASTROFICHE DEL NATALE

“‘Se non faccio questa cosa chissà cosa succederà?’, magari niente di grave- afferma Tripodi- ma più aumenta lo stress e più aumenta la sensazione di sentirsi soffocati. Io consiglio di non restare prigionieri, ma di trovare le alternative e le vie d’uscita. Propongo alle persone di mettersi comode, organizzarsi i tempi di vero relax e di fare qualcosa di diverso se la solita cosa è sempre sgradevole. Consiglio di provare a cambiare le carte in tavola proprio come si fa nel gioco del Tangram– chiosa Tripodi- dove ci sono sette pezzi e sempre quelli. Anche noi abbiamo quella madre, quel padre e quella suocera, sempre gli stessi pezzi che non mutano, ma cambiando la posizione dei pezzi può cambiare la forma. Dobbiamo imparare a giocare bene con i nostri pezzi, perché la nostra famiglia è quella ma possiamo trovare nuove forme alle forme che già sappiamo che non vanno bene”.

IL DRAMMA DELLE FESTE PER CHI NON AMA LA ‘GRANDE ABBUFFATA’

“I vegani, i vegetariani, gli astemi e chi è a dieta devono imparare a proteggersi. Come? Telefonando prima per verificare il menu e concordare su qualcosa che possono mangiare”.

MA SE IL CIBO È UNA TRAPPOLA, LO SONO PURE I REGALI

“Arrivare all’ultimo minuto è sempre sconsigliabile per chi a Natale vuole riposare. Una soluzione può essere lo shopping online e lo sdrammatizzare l’aspettativa del regalo giusto. Possiamo farlo solo al figlio e al compagno, ma per gli altri meglio optare per cose meno impegnative: buoni in libreria, abbonamenti al cinema, regali culturali oppure donazioni benefiche”.

PERFINO IL TEMPO DEL RELAX PUÒ DIVENTARE UNA TRAPPOLA

“È una trappola non pensare a quali saranno i tempi del relax vero- ricorda Tripodi- se passiamo tutto il tempo a fare regali, cucinare e incontrare persone ci stresseremo. La vacanza è fare qualcosa di straordinario per sé e con l’altro. Il mio suggerimento è programmate un cinema, una lettura, un concerto, o il tempo per l’intimità, sessuale e relazionale. Riescono a non vivere le feste con ansia quelle coppie che sono abituate a ritagliarsi dei momenti per loro anche durante l’anno. Sono ingenui coloro che pensano di avere del tempo ma non si programmano un appuntamento blindato con il partner, anche solo per rimanere a casa. Suggerisco di prendere appuntamenti con il proprio partner e di non dare per scontato che il tempo si avrà”.

IL CHRISTMAS BLUES, LA DEPRESSIONE DELLE FESTE

“È possibile entrare ed uscire da queste vacanze in stati di malessere perché il Natale amplifica i sentimenti di solitudine, tristezza e perdita. La solitudine affettiva si rende maggiormente evidente durante le vacanze. Non parlo solo di relazioni sentimentali- conclude la sessuologa- ma anche l’aver perso delle persone care. I ‘single’ non sono più a rischio perché in questo periodo dell’anno tutti facciamo bilanci sui nostri rapporti sentimentali”.

di Rachele Bombace, giornalista professionista

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