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Roma, dal 2 dicembre ‘Emerging talents’ in mostra al Macro

Un viaggio attraverso la fotografia tra 'presente, passato, futuro'

Pubblicato:29-11-2017 10:23
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:56

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ROMA – Dal 2 al 17 dicembre la quarta edizione di ‘Emerging talents’, che si svolgerà presso lo spazio Factory del Macro-Museo di Arte Contemporanea di Roma. Mostre, incontri, talk, workshop ed eventi con giovani fotografi della scena contemporanea internazionale, i cui lavori sono ancora inediti in Italia.

Per la prima volta in Italia un Festival di fotografia emergente, organizzato in partnership con sei festival internazionali: Format (Derby, Uk), DOCfield (Barcellona, Spagna), Circulations (Parigi, Francia), Organ Vida (Zagabria, Croazia), Fotofestiwal Lodz (Lodz, Polonia), Fotografia Europea (Reggio Emilia, Italia).

‘Emerging talents’ è un progetto dell’associazione culturale PhotoTales, con la direzione artistica di Arianna Catania e la direzione organizzativa di Sarah Carlet.


LE MOSTRE FOTOGRAFICHE

Numerose esposizioni animeranno il suggestivo spazio espositivo della Factory. Progetti scelti intorno al tema ‘Presente, Passato, Futuro’. Il francese Samuel Gratacap con Empire narra della quotidianità senza tempo del campo profughi Choucha, in Tunisia, a cinque chilometri dal confine con la Libia.

Il siriano Eyad Abou Kasem ci racconta dall’interno – con A Small Forest on the Other Side – il suo viaggio fino al campo profughi di Wurzburg, in Baviera. La polacca Dominika Gesicka – in This Is Not Real Life – ci accompagna nella surreale e solitaria Sbalvard, in Norvegia, la città più settentrionale del mondo.

Dal freddo lato del mondo anche il giovane autore del Kirghizistan, Aleksey Kondratyev che in Ice Fishers ritrae i pescatori del Kazakistan avvolti da coperture in plastica e da un bianco suggestivo. L’inglese Alexandra Lethbridge con Other Ways Of Knowing mette in discussione la visione, interrogandosi sul ruolo dello spettatore in maniera ironica e magica. L’israeliano Gidon Levin in 21 22 23 racconta il suo servizio militare e ciò che di questo è rimasto impresso nella sua memoria. L’austriaca Mafalda Rakos indaga i disordini alimentari, come anoressia e bulimia, in I want to disappear. Eating Disorders attraverso foto d’archivio, di famiglia, note e appunti.

GLI AUTORI ITALIANI

Quattro gli autori italiani in mostra: Federico Clavarino con The Castle ha svelato il volto ermetico e in bianco e nero dell’Europa, dal cupo passato al presente. Francesca Catastini con The Modern Spirit is Vivisective, si è immersa nei teatri anatomici, usati nel diciannovesimo secolo e oggi finiti nell’oblio. Simone Sapienza con The United States of Vietnam ci dà la sua versione ironica di un Paese al confine tra tradizione e modernità. Alessio Cupelli – Nadab- che ha attraversato l’Ungheria, la Croazia, la Serbia, la Macedonia e la Grecia, rivelando le conseguenze della chiusura delle frontiere da parte dell’Europa.

LE MOSTRE DI LIBRI E PROIEZIONI

Saranno presenti anche due mostre di libri: Photo books from Balkans a cura di Marina Paulenka, e Libri per bambini con il culto dell’immagine a cura di Cartastraccia e Alessandro Dandini De Sylva.

Anche varie proiezioni: quelle dei festival partner (Fotografia Europea – Reggio Emilia, Format- Derby, Circulations- Parigi, Organ Vida- Zagabria, Fotofestiwal – Lodz); Forme. Avanzi. Identità, a cura di C.S.F. Adams; oneminuteportait, le proiezioni dei ritratti scattati con le macchine Fujifilm ai visitatori del festival; i “Paesaggi Sonori” a cura di Ied.

Sarà presente anche la macchina “Instaprinter” (ideata e realizzata da Retebottega) che stamperà in tempo reale gli scatti prodotti per il contest #pastpresentfuture realizzato con Huffingtonpost.

CALL FOR EXHIBITION+SCREENINGS

Anche per la Open Call il tema scelto è ‘Presente, Passato, Futuro’. Saranno sei i fotografi selezionati tra le centinaia di progetti ricevuti. Il primo prescelto vedrà realizzata una mostra, mentre gli altri cinque saranno selezionati per una proiezione. Una giuria di qualità – composta dai curatori dei festival partners – valuterà i progetti: Marion Hislen – Circulation(s) Parigi, Michael Sargeant – Format Festival Derby, Marina Paulenka – Organ Vida Zagabria, Helena Velez Olabarria – DOCField Barcellona, Agata Zubrzycka – Fotofestiwal Lodz, Ilaria Campioli – Fotografia Europea Reggio Emilia, Arianna Catania – Emerging Talents, Roma.

I lavori saranno tutti esposti sempre dal 2 al 17 dicembre presso lo spazio Factory del Macro di Testaccio.

CONCEPT: PASSATO, PRESENTE, FUTURO

C’è chi unisce il mondo tramite il web e chi usa internet come meccanismo di controllo; c’è chi fa democrazia in rete e chi vuole fondare uno Stato medievale su base confessionale; c’è chi inventa tecnologie capaci di risolvere i problemi dell’uomo e chi con queste minaccia di distruggere l’ambiente naturale. C’è chi guarda al passato come luogo dell’identità, della memoria, della riscoperta delle proprie radici, e chi dal passato più buio dell’uomo vorrebbe far tornare il fondamentalismo religioso, il razzismo, il nazionalismo. E c’è chi vede nel futuro la possibilità di risolvere tutti i problemi dell’uomo e chi del futuro ha paura, perché nulla e nessuno ci assicura che questo stesso progresso non distrugga la natura, i diritti umani, la stessa democrazia.

Perché oggi tradizione e progresso, scienza e catastrofe, speranza e paura, ci avvolgono in un turbine di contraddizioni. La perdita dei confini nello spazio, porta con sé la perdita del senso del tempo storico come di quello individuale, dove il ritmo dei cicli naturali e poi industriali sono spariti, così come la separazione tra il tempo di vita e quello di lavoro, tra momenti individuali e collettivi. È tutto nelle biografie di ognuno di noi, che attraversiamo un’epoca straniamento, alienazione, insicurezza, frustrazione. Ma anche piena di intuizione, ispirazione, sperimentazione e scoperta.

E dunque come guardare dal presente al passato e al futuro? Da che prospettiva ci poniamo per osservare il mondo che cambia repentinamente davanti ai nostri occhi? La fotografia contemporanea è uno dei mezzi per dipanare questo groviglio. Usa gli archivi e la memoria per riportare alla luce il passato, interroga il web e le nuove tecnologie per frugare nel nostro presente, usa l’osservazione partecipante per documentare infinite realtà, ed imprimerle nella memoria. Può uno scatto, l’immagine del presente che si ferma, far vivere insieme il passato e il futuro?

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