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Nella notte bruciati tutti i mezzi della Riserva naturale Tevere-Farfa FOTO

"Si tratta di un atto gravissimo- spiega Fabio Refrigeri, assessore regionale all'Ambiente- che impedisce qualunque attività operativa dell’Ente"

Pubblicato:22-12-2015 14:49
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:44

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ROMA – “Nella notte sono stati dati alle fiamme tutti i mezzi della Riserva naturale regionale Tevere-Farfa”. Così l’assessore regionale alle Infrastrutture, Politiche abitative e Ambiente, Fabio Refrigeri.

“Si tratta di un atto gravissimo- continua Refrigeri- che impedisce qualunque attività operativa dell’Ente, fortemente impegnato in questi mesi nell’attività di contrasto al commercio illegale di selvaggina, e nelle consuete attività di controllo del territorio. Sono stati distrutti un’automobile, un fuoristrada, un trattore, due moduli antincendio, tre motori nautici, un pulmino nuovo di zecca per il trasporto collettivo per disabili. Come se non bastasse, è stata danneggiata l’area del parcheggio coperto e della rimessa delle attrezzature da lavoro. Una prima stima valuta il danno in circa 150mila euro”. “Esprimo la mia solidarietà- conclude Refrigeri- al personale, al direttore e al commissario straordinario della Riserva e mi auguro che venga fatta al più presto luce su quest’atto delinquenziale. Ho la certezza che chiunque pensi di intimorire così, uomini ed istituzioni, non potrà che constatare il fallimento delle sue intenzioni. Non ci riuscirà”.

“L’attentato incendiario che ha distrutto i mezzi della riserva di Nazzano Tevere Farfa rischia di compromettere le campagne di sensibilizzazione ambientale che abbiamo avviato ma, soprattutto, rischia di avere riflessi più seri sulla sicurezza di tutto il perimetro del polmone verde-  spiega Dario Esposito, commissario della riserva naturale regionale Nazzano Tevere Farfa-.  Confidiamo nella sensibilità dell’amministrazione regionale per il ristoro dei danni subiti e l’acquisto di nuovi mezzi, fondamentali per la sopravvivenza dei programmi di studio, ricerca e sensibilizzazione ambientale. Senza i mezzi, di fatto, non potremo provvedere alla vigilanza nel parco di 700 ettari, non saremo efficaci nel contrasto al bracconaggio e alla pesca abusiva,  non potremo trasportare le persone diversamente abili durante le iniziative di educazione ambientale, ci sarà impossibile provvedere alle attività di manutenzione  dei sentieri e delle zone picnic. Si tratta, in pochi anni, del terzo episodio doloso, dopo l’incendio della fornace appena ristrutturata nel 2006, il danneggiamento di automezzi 2010. Coloro che vogliono fermare la nostra azione di contrasto a tutti gli abusivismi devono sapere che non ci fermeremo anche per rispondere alla grande solidarietà che tanti nelle Istituzioni e cittadini ci stanno esprimendo. Lo spettacolo della natura a due passi da Roma non si farà fermare dall’azione qualche criminale”.


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