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Roma, a maggio l’inaugurazione della ‘Nuvola’ di Fuksas. “Ma non chiamatela più così”, ha detto l’archistar

ROMA - Comincia a filtrare il

Pubblicato:22-12-2015 13:22
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:44

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La nuvola di FuksasROMA – Comincia a filtrare il sole nella ‘Nuvola’ di Roma. Il centro congressi della Capitale, ideato da Massimiliano Fuksas, sta per vedere la luce. A fornire la data e’ stato lo stesso architetto nel corso di una visita al cantiere per fare il punto sullo stato di avanzamento dei lavori insieme ai nuovi vertici di Eur S.p.A, il presidente, Roberto Diacetti, e l’ad, Enrico Pazzali.

L’inaugurazione avverrà a maggio– ha detto Fuksas- Per parte mia la ‘Nuvola’ e’ utilizzabile per maggio. Siamo quasi al 98% dei lavori, ci vogliono sei mesi di collaudi ma il pavimento, il controsoffitto e le luci ci sono”. Poi una battuta al centinaio di presenti: “Vi proibisco con affetto di chiamare da oggi in poi ‘Nuvola di Fuksas’ il Palazzo dei Congressi di Roma. Questo è il Palazzo dei congressi della nostra città e noi ne prendiamo la responsabilità nel bene e nel male”. L’ad di Eur S.p.A, Pazzali, ha aggiunto che “siamo molto vicini alla conclusione delle opere, in una conferenza stampa annunceremo la data dell’inaugurazione”.


FUKSAS: NUVOLA COSTATA 275 MLN, QUI FASHION E ARTE – “Non è vero che ‘La Nuvola’ è costata di più: e’ costata 275 milioni, quella era la cifra di partenza nel 2007 e questa è la cifra adesso all’arrivo. È un miracolo unico, questo è il vero regalo di Natale”. Massimiliano Fuksas vuole mettere un punto su uno degli aspetti più controversi sulla realizzazione dell’opera più importante nella città di Roma nell’ultimo decennio e che adesso, dopo otto anni di lavori, si avvia all’apertura.

“Io non ho mai creduto che la ‘Nuvola’ non avrebbe visto la luce. Da quando sono partiti i pilastri ero convinto che si sarebbe andati fino in fondo. Invece ebbi forti dubbi prima che si facesse l’appalto. C’è stato un primo passo sbagliato, cioè il project financing che ha preso molti soldi e anni, ma da quando ci sono state l’impresa e la stazione appaltante diventava solo questione di soldi, che non c’erano. Questa opera è stata fatta senza soldi perché non venne fatta una legge di finanziamento”. Quando manca l’ultimo miglio al traguardo, Fuksas si sente “entusiasta perché siamo convinti che Roma potrà trarne del beneficio. L’architetto si ferma quando è finita un’opera, ora sappiamo che è in buone mani. Aspettiamo un nuovo sindaco, la presenza dei primi congressisti e sarà l’apoteosi”.

Con il nuovo centro Congressi Roma lancia la sfida al mondo sul mercato del turismo congressuale: “La ‘Nuvola’ per Roma rappresenta occupazione e una sfida internazionale. Stiamo dialogando con gli altri paesi d’Europa e del Mondo”. Perché almeno per ora “non siamo, un po’ come la Roma e la Lazio”. Uno spazio per i Congressi ma non solo. Nella sua ‘Nuvola’ Fuksas ci vede anche altro: “Io qui vedrei bene fashion, design e arte. A Roma manca realmente tutta l’arte contemporanea, che invece deve tornare in questa città dove ci sono grandi galleristi e collezionisti. Dobbiamo vedere se riusciamo a ripetere quanto avvenuto con le sorelle Fendi, che sono una parte importante della vita culturale di Roma, non solo borse e vestiti. Questa zona deve diventare un’area dove l’arte non venga dimenticata. Non dico di realizzare un museo di arte contemporanea ma un luogo dove vi possano essere installazioni temporanee e magari ristoranti in modo che le famiglie possano venire”.

DIACETTI: 2016 PIENO SUCCESSI, ‘NUVOLA’ ICONA ROMA MODERNA – “Il 2015 e’ stato un anno complicato per Eur spa che, seppur in minima parte, è stata coinvolta in cronache che non fanno piacere a un’azienda che vuole creare valore per la città. Ma questo è il passato, volgiamo verso un 2016 pieno di successi che possono essere compresi guardando le opere che stiamo costruendo”. Così il neo presidente di Eur Spa, Roberto Diacetti, in occasione del tour nel cantiere de ‘La Nuvola’ per fare il punto sullo stato di avanzamento dei lavori. “Abbiamo rischiato di non iscriverci al campionato ma oggi abbiamo la presunzione di giocare in Champions legale cioè in un mercato internazionale competitivo e in un polo congressuale al centro del quale c’è ‘La Nuvola’. Un asset che non è solo congressuale ma che per la sua bellezza si presta a essere un’icona della Roma moderna”. Per realizzarla è stato necessario vendere quattro palazzi, un pezzo di storia dell’Eur: “Ne è valsa la pena perché il patrimonio venduto e’ rimasto in mano pubblica e ci apprestiamo a realizzare un asset che creerà un indotto notevolissimo per Roma e ci consentirà di competere sul mercato globale implementando il pil per la città”.

AD PAZZALI: SAREMO LEADER MONDIALI IN MERCATO CONGRESSI – “L’azienda avrà una configurazione nuova, più di business che istituzionale. Approcceremo il mercato dei congressi dandoci l’ambizione di essere il leader internazionale. Partiremo da buoni ultimi ma avremo la capacità di candidarci fra i primi posti se non al primo in un campionato di Champions”. Così il neo ad di Eur Spa, Enrico Pazzali, nel corso della conferenza stampa che ha anticipato il tour del Nuovo Centro Congressi di Roma.

“Eur ha vissuto un momento che è stato di difficoltà ma che poi ha visto una reazione. Che è ciò che si aspetta tutto il mondo, non solo i romani o il Paese. Roma deve candidarsi a essere leader nella parte congressuale”, ha detto Pazzali prima di mostrare un video che si è concluso con la frase: “Noi ci rialzeremo e insieme torneremo a Esporre l’Universo a Roma”.

Facendo un parallelo con la città di Milano, da dove Pazzali arriva con i suoi trascorsi come ad della Fiera, “quando a Milano decidemmo di fare il più grosso centro congressi d’Europa girammo per il mondo per cercare di vendere la città come location dei più grandi congressi internazionali. Non c’è stato uno dei potenziali clienti che non ci dicesse ‘si però, a Roma…’ E dentro di noi ci dicevamo ‘cavolo se avessimo Roma come brand chissà cosa potremmo fare…’. Io ho la fortuna nei prossimi mesi di potere vendere Roma come location congressuale. Roma è città la città turistica più famosa al mondo però non ha sfruttato il suo potenziale nel mondo congressuale. Il turista congressuale spende nel territorio 1400 euro tra ristoranti, alberghi, trasporti ed eventi. Portare 100mila congressisti l’anno significherebbe 140 milioni di euro. L’obiettivo è essere leader in questo settore per potere alimentare quell’economia locale che oggi ha qualche difficoltà”. Il 2016 non sarà solo l’anno del cambio di volto di Eur Spa ma anche quello in cui vedremo accadere le cose. Non diremo più ‘faremo’ ma taglieremo qualche nastro. Per Eur sarà un anno pari a quello che il 2015 e’ stato per Milano. Faremo accadere cose di cui per tanti anni si sono fatti annunci, mi riferisco all’Acquario e al Lunapark, oltre che al nuovo polo congressi di Roma. Questa azienda aveva un glorioso passato e dovrà avere un glorioso futuro”.

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