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“In Africa del Sud ‘El Nino’ minaccia la produzione agricola”. Lo denuncia la Fao

La produzione agricola e zootecnica in Africa meridionale subira'

Pubblicato:22-12-2015 12:46
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:44

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siccitàLa produzione agricola e zootecnica in Africa meridionale subira’ una forte battuta d’arresto a causa del Nino, il fenomeno meteorologico che sta riducendo le piogge e aumentando le temperature. A denunciare questa situazione e’ la Fao, l’agenzia Onu per l’Alimentazione e l’agricoltura, che sottolinea l’impatto negativo di questo fenomeno- che non si presentava in modo cosi’ violento da almeno 18 anni- sui piccoli agricoltori, che dipendono quasi completamente dall’acqua piovana come fonte di irrigazione: la semina di mais ha gia’ sperimentato ritardi, mentre le colture gia’ seminate andranno incontro a forti difficolta’. Cio’ determinera’ una riduzione nella produzione e un forte innalzamento dei prezzi, problemi gia’ verificatisi lo scorso anno, e che potrebbero avere un impatto decisamente negativo sulla sicurezza alimentare nel 2016.

“Le previsioni del tempo indicano una grossa probabilita’ che tra dicembre e marzo le piogge continueranno a essere inferiori alla norma nella maggior parte dei paesi” ha avvisato il Sistema mondiale d’informazione e preavviso nei settori agricolo e alimentare della Fao (Giews). I paesi piu’ colpiti dal problema sono quelli dell’Africa del sud, in quanto – come fa notare la Fao – gli effetti de El Nino variano molto a seconda della regione. Pertanto nella fascia settentrionale del continente risultano piu’ attenuati.

Il Sudafrica – maggior produttore e esportatore di mais della sub-regione – ha gia’ dichiarato lo stato di siccita’ per 5 delle sue province, proprio quelle da cui proviene la produzione maggiore. Il Lesotho invece e’ corso ai ripari varando un piano di mitigazione della siccita’, mentre lo Swaziland ha imposto restrizioni al consumo di acqua per far fronte alla riduzione dei livelli nei bacini idrici. La contrazione nella produttivita’ delle colture fara’ aumentare inevitabilmente il prezzo di cereali e legumi: il mais nel 2015 ha registrato un calo del 27%, laddove e’ seminato dall’80% degli agricoltori. Il prezzo del granturco all’ingrosso e’ invece aumentato in Sudafrica dl 50%, cosi’ come di quello al dettaglio in Malawi e Mozambico. L’impoverimento delle famiglie comportera’ anche ulteriori problemi alle colture: al posto di fertilizzanti e sementi – fondamentali per far fronte alla crisi produttiva – si dovra’ dare la precedenza all’acquisto di beni di prima necessita’.


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