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I 21 sviluppatori di ‘Born2code’ incontrano Groupama e Codemotion

Presentate le applicazioni web sviluppate nella full immersion iniziata a settembre

Pubblicato:22-11-2017 17:20
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:55

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ROMA – I 21 talenti della programmazione protagonisti della prima edizione di ‘Born2Code’, l’Academy di Coding organizzata da Groupama Assicurazioni in collaborazione con Codemotion, Luiss EnLabs, Maxxi, Softlab, Octo Telematics, Simplon.co., hanno incontrato il mondo delle imprese negli spazi di Luiss Enlabs, dove i ragazzi seguono quotidianamente le lezioni.

I giovani sviluppatori, impegnati da settembre in una full immersion nel mondo del coding, hanno esposto i primi risultati di questo percorso che sta per concludersi al direttore comunicazione e marketing di Groupama Assicurazioni Giorgia Freddi, al direttore hr e organizzazione di Groupama Assicurazioni Carla Bellavia e alla Ceo di Codemotion Chiara Russo. Il corso, totalmente gratuito, è iniziato a settembre e si concluderà a dicembre, dopo tre mesi di percorso didattico pensato in undici moduli per un approccio hands-on, con docenti e tutor di alto livello.

HTML5, CSS, Responsive Design, UX/UI, Ajax, JavaScript. Sono queste i linguaggi e le piattaforme con cui si sono confrontati gli studenti, che hanno creato, a partire dalle proposte dei docenti, delle applicazioni web, sempre lavorando in team.


Freddi: “Crediamo moltissimo in questo progetto. L’academy sicuramente proseguirà”

“Groupama Assicurazioni crede moltissimo in questo progetto perché coniuga quelli che sono i nostri valori, i valori della prossimità, della responsabilità sociale d’impresa e dell’innovazione- spiega all’agenzia di stampa Dire Giorgia Freddi-. Sicuramente l’academy proseguirà, sarà strutturata per moduli, abbiamo già intenzione di riproporre un secondo modulo sul coding e un primo modulo sul data scientist, una professione in questo periodo molto richiesta dal mercato”.


Russo: “Lo sviluppatore è la figura più richiesta dal mercato del lavoro”

Un mercato che, come sottolinea Chiara Russo, è in forte espansione: “Oggi quella dello sviluppatore è la figura più richiesta dal mercato del lavoro. Nel 2020 sono stimate 900.000 posizioni vacanti in Europa, quindi avvicinarsi a questa professione è una grandissima opportunità per il futuro”.

Un’opportunità che gli studenti dell’academy potranno cogliere grazie all’approccio concreto dei corsi: “Da questi tre mesi di full immersion escono dei programmatori front end junior, cioè dei ragazzi in grado di sviluppare un’applicazione web- aggiunge Russo-. Abbiamo basato tutto il corso su un approccio pratico, quindi non solo lezioni teoriche, ma tantissimo lavoro in team basato su progetti concreti e questo è importantissimo per dargli un’idea di come si lavorerà nel mondo del lavoro”.

E infatti, nel corso dell’incontro, i vari team hanno presentato i propri progetti: dall’app che si occupa della gestione degli eventi e facilita la comunicazione tra le varie figure che lavorano nel mondo della moda, all’applicativo per studenti universitari, all‘app per gestire gli eventi nelle librerie, nata con l’obiettivo di farle tornare luoghi di incontro.


Bellavia:”Abbiamo lavorato insieme garantendo l’eterogeneità del gruppo”

Un gruppo eterogeneo, selezionato, come spiega alla Dire Carla Bellavia, “con un processo molto strutturato che ci ha visto prima erogare un assessment ad un gruppo di partecipanti preselezionato e poi realizzare delle interviste individuali”: “Abbiamo cercato essenzialmente la capacità di lavorare insieme– continua- garantendo un’eterogeneità del gruppo. Abbiamo scelto le persone in base all’entusiasmo, alla voglia di partecipare a questa iniziativa molto impegnativa e sfidante”.


Le esperienze dei ragazzi

E l’entusiasmo sembra non mancare agli studenti dell’academy: “L’esperienza in ‘Born2Code’ è stata la più bella e formativa della mia vita fino a questo momento perché ho avuto la possibilità di entrare in contatto e scoprire un sacco di cose che mi erano sconosciute- racconta alla Dire Matteo Galdi, 19 anni-. Ho imparato molte cose nuove sullo sviluppo web e sulla tecnologia in generale, su come funziona il workflow, su come si lavora in un’azienda, sul perché e come si fanno determinate scelte”.

Un’opinione comune anche ad altri sviluppatori in erba: “‘Born2Code’ mi ha fatto crescere, soprattutto a livello di formazione informatica- racconta alla Dire Giandomenico Trezza, 27 anni-. Sto seguendo un percorso a livello accademico, Ingegneria informatica, ma ho voluto intraprendere questa strada perché avevo bisogno di mettermi in gioco. Questa esperienza mi ha fatto capire che questo settore può essere il mio futuro”.

Un settore in cui il gender gap è ancora ampio, ma che iniziative come ‘Born2Code’ – che ha avuto un riscontro positivo tra le ragazze – aiutano a colmare: “L’interesse per ‘Born2Code’ nasce dall’amore che ho per la programmazione e la matematica- spiega alla Dire Grazia D’Amico, 28 anni-. Le donne non sono da meno degli uomini in questi campi, perché sono molto capaci nell’organizzazione e per loro non è difficile strutturare un programma. È un interesse che mi porto da quando ero bambina. Non esistono ragazze a cui non piace usare il computer, soprattutto nell’era digitale in cui utilizziamo dagli smartphone a qualsiasi cosa che abbia uno schermo”. Confronto di genere ma anche integrazione: ‘Born2Code’ è un’academy che sperimenta anche a livello sociale. “Nel gruppo di ‘Born2Code’ siamo ragazzi tutti diversi, alcuni sono fuori sede, io provengo da un altro Paese, sono russa- racconta Gumennaya Yulia, 23 anni-. Però il nostro team è composto di ragazzi amichevoli, se ho bisogno di qualche aiuto i ragazzi mi danno molti consigli. Siamo come un unico team”.

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