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Trasporti, Legambiente: “Non chiudete la stazione di Ancona Marittima”

Meno auto, meno smog, più treni: parta la nuova mobilità marchigiana

Pubblicato:22-11-2015 15:12
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 21:36

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ROMA – Meno auto, meno smog, più treni. È questa la semplice ma inattaccabile proposta che Legambiente fa alle istituzioni alla soglia della discussione che porterà alla decisione sulla stazione ferroviaria di Ancona Marittima. “Dal potenziamento della stazione di Ancona Marittima parta la nuova idea di mobilità per questa Regione- dice Francesca Pulcini, presidente di Legambiente Marche- se vogliamo città libere dallo smog, più vivibili e in grado di rispondere alle esigenze dei cittadini e dei pendolari, la mobilità può rappresentare l’occasione per iniziare a cambiare volto ai nostri centri urbani. Una città percorsa dai binari e servita da un efficiente sistema di trasporto pubblico è una città più competitiva e attraente, aperta allo scambio e alle relazioni. In questi anni i principali investimenti della Regione sono andati alle infrastrutture viarie, indebolendo il sistema ferroviario e incentivando, quindi, la mobilità privata. La rigenerazione delle nostre città è un appuntamento non più rinviabile e la mobilità è al centro di questo cambiamento. Ci appelliamo alla Regione e al Comune di Ancona affinché decidano insieme di investire sulla stazione ferroviaria di Ancona Marittima e da questa ripartire per organizzare insieme un nuovo servizio pubblico locale che metta al centro il treno e i cittadini”. Gli investimenti sul trasporto pubblico “pagano”, dice Legambiente, e lo conferma “l’investimento e il potenziamento del servizio sulla linea ferroviaria Ascoli-Porto d’Ascoli, che in accordo tra Regione e amministrazione provinciale, è stata elettrificata rendendo il servizio più efficiente e competitivo con il mezzo privato, stimolando i cittadini all’utilizzo”. Le criticità del trasporto ferroviario nelle Marche emergono chiaramente da ‘Pendolaria 2014’, il rapporto annuale di Legambiente sullo scenario del trasporto ferroviario pendolare, che vede la mobilità su rotaia come la cenerentola nel piano degli investimenti sulle infrastrutture. Infatti, gli investimenti nelle Marche, dal 2004 al 2013, “hanno visto l’85% dei finanziamenti rivolti alla costruzione di nuove strade a scapito dei binari che hanno ricevuto solo il 15%. Un dato ancora più alto rispetto alla media nazionale per gli investimenti sulle strade che si ferma al 65,8%”, lamenta Legambiente.

stazione ancona

Sono 28.946 i cittadini che ogni giorno usufruiscono del sistema di trasporto pubblico su rotaia a fronte di investimenti pari a 2,2 euro per abitante. Nel 2014, infatti, la Regione Marche ha investito sul servizio ferroviario pendolare lo 0,11% del bilancio regionale destinando 3,4milioni di euro per il servizio e 1,25milioni per il materiale rotabile. “I dati parlano chiaro- conclude Legambiente- è necessario un cambio di rotta che metta al centro una nuova idea di città e di qualità della vita. La Regione Marche e la città di Ancona hanno la possibilità di farsi capofila di una nuova strategia per la mobilità della città adriatica, da Rimini a Pescara. Oggi le esigenze e le necessità della costa sono cambiate mentre restano quasi del tutto immutati i servizi al cittadino. Pensiamo che sia arrivato il momento di avere un disegno per il futuro del trasporto su ferro per dare la possibilità a oltre un milione di persone che vivono lungo questo tratto di costa, e almeno il doppio durante il periodo estivo, di poter ripensare i propri spostamenti potendo contare su un affidabile ed efficiente servizio di trasporto ferroviario. La metropolitana della città adriatica è il sogno di poter disporre da Pescara a Rimini di un servizio di trasporto ferroviario con caratteristiche europee”.


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