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Internet, ecco ‘Istella’: il motore di ricerca di Tiscali tutto Made in Italy

"Credo che abbiamo le tecnologie, le competenze, il sapere, in collaborazione con il Cnr e le Universita' italiane, per costruire un motore di ricerca per gli utenti italiani, che sia capace di raccontare il nostro web e anche dare voce e spazio agli archivi che ancora non sono nel web, anche se digitalizzati, e possono rappresentare un patrimonio informativo importantissimo per gli utenti italiani", sottolinea Soru.

Pubblicato:22-10-2015 15:38
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:40

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DIRE – Una grande piattaforma italiana di raccolta del ‘sapere comune’, tutta made in Italy e aperta ai contributi di chiunque voglia partecipare. Questo e’ ‘Istella’, il motore di ricerca lanciato da Tiscali, che mira a rispondere alla necessita’ di un’alternativa nazionale alla ricerca su internet, per una maggiore indipendenza nell’uso del web. Lo spiega oggi Renato Soru, eurodeputato e fondatore, presidente e amministratore delegato di Tiscali, durante il festival su innovazione tecnologica e diversita’ culturale ‘Eurovisioni’ a Roma.

“Il progetto Istella e’ nato quattro anni fa ormai, quando sono rientrato a Tiscali dopo un’esperienza alla regione Sardegna- racconta Soru- Nel 2010 siamo ripartiti dalla considerazione che non sia accettabile che in Italia ci sia un solo motore di ricerca, che copre quasi il 100% del mercato“, aggiunge poi, riferendosi a Google. Istella, infatti, permette di andare oltre la tradizionale ricerca sul web, perche’ indicizza contenuti finora nascosti, come archivi storici, editoriali ed enciclopedie. Il motore di Tiscali indirizza, infatti, contenuti di archivi finora inaccessibili, grazie alle collaborazioni con LaPresse, la Rai e l’enciclopedia Treccani, per esempio, per dare migliore qualita’, approfondimento e diversificazione all’offerta on-line. “Credo che abbiamo le tecnologie, le competenze, il sapere, in collaborazione con il Cnr e le Universita’ italiane, per costruire un motore di ricerca per gli utenti italiani, che sia capace di raccontare il nostro web e anche dare voce e spazio agli archivi che ancora non sono nel web, anche se digitalizzati, e possono rappresentare un patrimonio informativo importantissimo per gli utenti italiani”, sottolinea Soru.

E i dati che fornisce non lo smentiscono. “In questo momento facciamo piu’ di un milione di ricerche al giorno, abbiamo raccolto e costantemente aggiorniamo ormai oltre 6 miliardi di Url, che sono tutto il web in lingua italiana e tutto il web in inglese, francese e nelle lingue europee che interessano gli utenti italiani- aggiunge Soru- E’ probabilmente il piu’ grosso big data italiano e viene trattato con le tecniche di analisi dei big data appunto. Sono certo che arrivera’ a un successo, perche’ ritengo che non sia difendibile un monopolio al 100% di un mercato cosi’ importante come quello della search su internet”.


Altra differenza con il colosso della ricerca web americano e’ che Istella permette a tutti di contribuire e arricchire la sua digital library. Persone fisiche e organizzazioni, ma anche musei, fondazioni ed enti locali per esempio, possono inserire e catalogare i propri video, le proprie immagini e i propri documenti, aprendo un proprio profilo. Non solo youtube, quindi, perche’ “io penso che chi ha i contenuti oggi se li deve tenere stretti e deve cercare, magari collaborando con altri fornitori proprietari di contenuti italiani ed europei, di puntare alla costruzione di piattaforme alternative- spiega Soru- Non possiamo accettare un ruolo soltanto gregario di contribuzione alle grandi piattaforme americane e continuare a creare valore per loro e non per noi”.

di Camilla Pischiutta – giornalista

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