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Ambiente, Wwf Abruzzo e altre Associazioni per il Parco nazionale della costa teatina

Prima che la vicenda del Parco Nazionale della Costa

Pubblicato:22-10-2015 13:24
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:40

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costa-teatinaPrima che la vicenda del Parco Nazionale della Costa Teatina degeneri in una farsa, la associazioni Arci, Italia Nostra, Fai, Legambiente, Lipu, Marevivo, Pro Natura e Wwf tornano a far sentire la propria voce rivolgendosi questa volta direttamente alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e al Capo dello Stato.

“Ci sono voluti ben 15 anni di attesa e diverse proroghe delle legge che istituiva la figura del commissario straordinario prima che a livello governativo si prendesse atto della assoluta incapacita’ della politica locale di individuare una perimetrazione condivisa. Il Ministero dell’Ambiente, cui spettava la definizione dell’iter- sottolineano le Associazioni- ha insistito cercando a ogni costo una intesa impossibile, rendendosi in tal modo complice dei ritardi nella conclusione dell’iter. Mutuando quel che accade nelle amministrazioni locali quando non si riesce ad approvare nei termini di legge il bilancio, la presidenza del Consiglio dei Ministri ha finalmente nominato un commissario, rispettando la legge. A questo punto pero’ occorre essere conseguenti: il commissario ha svolto il suo lavoro e c’e’ finalmente sul tavolo una perimetrazione. Con quale logica e secondo quale norma questa perimetrazione dovrebbe tornare a essere discussa in conferenza Stato Regioni o in qualunque altra sede? Sarebbe come se il commissario ad acta di nomina prefettizia (cioe’ del Governo) dovesse sottoporre il bilancio che ha redatto con poteri sostitutivi all’approvazione di quella stessa giunta e di quello stesso consiglio che non erano stati in grado di chiuderlo. Una vera assurdita’ logica e giuridica”.

La verita’ e’ che “il commissario, concludendo nei tempi previsti il proprio mandato senza chiedere alcuna proroga, ha spiazzato chi intende la gestione della cosa pubblica come occasione per mettere in mostra la propria oratoria e non per assumere decisioni nell’interesse della collettivita’ e quei sindaci che speravano potesse continuare la cementificazione del territorio. I cittadini la pensano ben diversamente: il 13 aprile del 2013 quarantamila persone hanno sfilato a Pescara dietro uno striscione, quello di apertura dell’imponente corteo, che recitava: ‘No Ombrina, Si’ Parco nazionale della Costa Teatina’”.


Un messaggio che Arci, Italia Nostra, Fai, Legambiente, Lipu, Marevivo, Pro Natura e Wwf riprendono e rilanciano chiedendo a chiare note: “che si annulli definitivamente l’inutile e assurdo passaggio in conferenza Stato-Regioni; che non si inseguano soluzioni pasticciate e alternative al ribasso che semplicemente non esistono ne’ possono esistere; che la Presidenza del Consiglio dei Ministri, con l’ausilio tecnico del Ministero dell’Ambiente, predisponga immediatamente il decreto per la perimetrazione del Parco; che tale decreto venga sottoposto subito alla autorevole firma del Capo dello Stato e pubblicato; che non si concedano ulteriori dilazioni per l’entrata in vigore delle norme di salvaguardia oltre quelle gia’ individuate dal commissario e che in ogni caso la proroga non riguardi in alcun modo strumenti urbanistici solo adottati e non approvati, anche perche’ questa sarebbe una inaccettabile e illegale forzatura giuridica; che vengano nominati in tempi rapidissimi gli organi dirigenti del Parco in modo che questa nuova struttura possa dare, a cominciare dal varo del Piano del Parco,  i suoi effetti benefici a un territorio da troppi anni in preda a una crisi che non potra’ certamente essere risolta da un resort o dall’ennesimo porto turistico”.

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