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Roma 2024, Malagò: “I danni? Qualcuno dovrà prendersi le sue responsabilità”

Per la prima volta, con le nuove regole, "non si dovevano realizzare opere ma recuperare le esistenti", sottolinea Malagò

Pubblicato:22-09-2016 11:31
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 09:05

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ROMA – La corsa della candidatura di Roma è ufficialmente finita? “Devo essere leale e onesto: formalmente non è finita ma quando il Comune della città candidata fa venire meno il suo sostegno, la Comunità internazionale non ti vede bene e non dà fiducia“. Così il presidente del Coni, Giovanni Malagò, parlando ai microfoni di Radio uno dopo lo stop alla candidatura di Roma 2024 arrivato ieri dal sindaco Virginia Raggi.

“DANNI? QUALCUNO DOVRA’ PRENDERSI LE SUE RESPONSABILITA'”

“Io non ho chiesto nulla alla sindaca, dico solo che se qualcuno chiede conto di quei soldi (circa 10 milioni spesi per la promozione, ndr) è perchè siamo ancora ufficialmente candidati”. Cosi’ il presidente del Coni, Giovanni Malagò, parlando a Radio Uno.


Ci sono le condizioni per una richiesta di danno erariale? “E’ pretestuoso sostenere questa tesi, io non chiedo niente a nessuno, ma se qualcuno bussa alla mia porta risponderò che qualcun altro deve prendersi le sue responsabilità. Abbiamo interrotto una maratona al km 30 e adesso devono spiegare perchè, al di là del fatto politico che dobbiamo rispettare”, ha concluso Malagò.

“IO UN LOBBISTA? NON SO COME NASCE QUESTA SUPPOSIZIONE”

“Io un lobbista? Non so come nasce questa supposizione che io sia un potere forte legato al settore delle costruzioni. Mi occupo 16 ore al giorno di sport, come volontario“. Cosi’ il presidente del Coni questa mattina ai microfoni di Radio uno. Riguardo alla realizzazione delle opere legate alla candidatura, Malagò ha spiegato: “Per la prima volta con le nuove regole del Cio non si dovevano realizzare opere ma recuperare le esistenti. Le slide della sindaca Raggi erano le nostre, tanto è vero che avevamo presentato il progetto allo stadio Flaminio. Io mi aspettavo con fiducia e speranza che l’amministrazione accettasse questo, sapendo che allo sport non interessa costruire ma dare slancio alla città”, ha concluso Malagò.

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