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Nazionalizzazione Autostrade, Bernaudo (Sos Partita Iva): “Una vera desolazione”

ROMA - “Il governo vuole assumere 450.000 statali e nessuno si indigna? Certo quando si parla lo statalese tutto il

Pubblicato:22-08-2018 12:25
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 13:28
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ROMA – “Il governo vuole assumere 450.000 statali e nessuno si indigna? Certo quando si parla lo statalese tutto il sistema politico fa quadrato e ora il PD apre alla ‘nazionalizzazione’ della rete autostradale. Una vera desolazione!”. Così Andrea Bernaudo, presidente di SOS partita IVA, intervenendo con una nota sugli ultimi annunci del governo.

“Noi- continua Bernaudo- invece alziamo le barricate sia sulla nazionalizzazione delle autostrade, che sul piano di assunzione dei 450.000 statali. Per Autostrade – spiega- l’attuale situazione non è il frutto di una sana e vera liberalizzazione, ma dell’esatto opposto e cioè di una concessione statale (di estremo favore), frutto del capitalismo di relazione che blocca il mercato, imperante in Italia, cioè l’opposto del liberismo, agitato come un mostro dagli statalisti di destra, di centro e di sinistra, in Italia il liberismo economico non si è mai nè visto nè applicato”.

“Hanno un ‘piano’ per assumere 450.000 statali?- continua il leader di SOS partita IVA- È una follia! ma quale turnover? ma quale avvicendamento, ma quale ricambio generazionale!
Fermatevi, digitalizzate, privatizzate, vendete, liberalizzate e semmai riducete l’intermediazione asfissiante dello stato nella vita degli italiani! Ma su questo argomento l’opposizione è latitante”.


“Noi- conclude Bernaudo- ci opponiamo con forza all’abnorme piano di assunzione statale e proponiamo semmai il drastico ridimensionamento dell’apparato, il taglio del 90% delle società partecipate dalle regioni (enti parastatali del clientelismo) e la liberalizzazione dei servizi pubblici locali. Auspichiamo che questo governo cambi rotta e punti davvero sul taglio drastico della pressione fiscale, come ha promesso, a cominciare da tutte le attività produttive. Per finanziare questa riforma bisogna tagliare la spesa pubblica, non assumere 450.000 nuovi statali e pensare alle nazionalizzazioni”.

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