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Siccità, da Consiglio ministri ok a stato di emergenza per Parma e Piacenza: arrivano 8,6 mln euro

Il problema della siccità e assenza di piogge va avanti dall'autunno

Pubblicato:22-06-2017 13:45
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 11:27

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ROMA – Il Consiglio dei ministri, su proposta del Presidente Paolo Gentiloni, ha deliberato la dichiarazione dello stato di emergenza nel territorio delle province di Parma e Piacenza, in conseguenza della crisi idrica in atto, dovuta a un lungo periodo di siccità a partire dall’autunno 2016, aggravato dalle elevate temperature estive e dai rilevanti afflussi turistici che hanno determinato un considerevole aumento delle esigenze idropotabili.

ARRIVANO 8,6 MILIONI

Otto milioni e 650.000 euro per affrontare l’emergenza siccità nei territori di Parma e Piacenza, ulteriori deroghe alle norme nazionali per assicurare la fornitura di acqua potabile alla popolazione (anche mediante autobotti) e per potenziare l’approvvigionamento di acqua con interventi strutturali. Ecco quanto ha stabilito stamattina il Consiglio dei ministri, accogliendo la richiesta di stato di emergenza nazionale presentata dal presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, avanzata lo scorso 13 giugno. “Abbiamo ottenuto dal Governo quanto chiesto dall’Emilia-Romagna per far fronte ad una situazione eccezionale”, sottolinea il presidente Bonaccini in una nota. “E’ stato giusto procedere autonomamente alla richiesta di stato di emergenza nazionale perché ci ha consentito di accelerare al massimo i tempi e dare risposte a un territorio dove la siccità ha colpito più che altrove. Stiamo seguendo giorno per giorno la situazione e lavorando per rispondere al meglio alle necessità imposte da una crisi idrica importante”. Per rispondere all’emergenza siccità nei campi e alle necessità di garantire acqua potabile in tutta la regione, sempre oggi, a Bologna, c’è stata la riunione con i rappresentanti dei Consorzi di bonifica, le associazioni degli agricoltori, i gestori del servizio idrico integrato, Atersir e Arpae per illustrare nel dettaglio le procedure semplificate per le deroghe ai prelievi di acqua, superando i limiti del cosiddetto “deflusso minimo vitale” dei fiumi, in base alla delibera della giunta regionale. Già da ora, i titolari di concessioni possono presentare la domanda di deroga ad Arpae.


“La dichiarazione di stato di emergenza nazionale e le importanti risorse in arrivo sono frutto dell’impegno dalla Regione in stretta collaborazione con il dipartimento nazionale di Protezione civile e i territori”, chiosa l’assessore all’Ambiente, Paola Gazzolo. “Ora continueremo ad essere al fianco della popolazione e degli operatori agricoli, anche mettendo a disposizione le nostre conoscenze e i nostri uffici per supportare le richieste di deroga ai limiti di prelievo di acqua”. Il sottosegretario all’Economia Paola De Micheli sottolinea in una nota come il Governo abbia agito “con grande tempestività per dare risposte straordinarie, a fronte della situazione di grave carenza idrica che sta riguardando i consumi domestici e quelli irrigui per l’agricoltura“. Tutte le misure straordinarie che seguiranno lo stato di emergenza- afferma ancora il sottosegretario- verranno stabilite in stretto raccordo con la Regione Emilia Romagna”.

di Mirko Billi, giornalista professionista

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