NEWS:

Soi, la Società Oftalmologica italiana, festeggia 150 anni: al via il congresso a Roma

Nella quattro giorni di congresso esperti giunti nella Capitale da tutto il mondo si confronteranno sui temi più emergenti e sulle sfide del settore oftalmologico.

Pubblicato:22-05-2019 12:28
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 14:29

FacebookLinkedIn

ROMA – Al via il 17° Congresso internazionale della SOI, la Società Oftalmologica italiana, che quest’anno celebra i 150 anni dalla sua fondazione nella prestigiosa cornice del Roma Convention Center ‘La Nuvola’ firmata da Fuksas e che si chiuderà sabato 25 maggio.

La presentazione dell’evento si è celebrata questa mattina a Palazzo Madama nella sala Caduti di Nassirya alla presenza di Pier Paolo Sileri, presidente della 12°Commissione permanente Igiene e Sanità; di Matteo Piovella, presidente SOI e di altri esperti che hanno apportato il loro contributo clinico scientifico. A moderare il dibattito è stato Bruno Vespa, noto giornalista e conduttore del programma Rai 1 ‘Porta a Porta’.

Nella quattro giorni di congresso esperti giunti nella Capitale da tutto il mondo, si confronteranno sui temi più emergenti e sulle sfide del settore oftalmologico.


Il programma promette vari approfondimenti: dallo stato dell’arte sul glaucoma alla insufficiente diffusione delle terapie per la maculopatia, dalla riabilitazione dell’ipovedente alla terapia antibiotica a tutela della chirurgia, dal trapianto di cornea alla gestione consolidata del paziente strabico, fino all’individuazione della lente a contatto adatta alle caratteristiche del paziente.

Sono molti gli argomenti che saranno affrontati durante il congresso, nel corso di sessioni che lavoreranno in modo parallelo durante le giornate congressuali. Tra gli eventi principali il programma di Chirurgia in Diretta, considerato il meglio organizzato ed efficace del mondo, che permetterà agli esperti medici chirurghi italiani di dare dimostrazione delle tecniche chirurgiche e tecnologie più avanzate per l’intervento di cataratta e non solo.

“Il Congresso, punto di riferimento dei 7mila Medici Oculisti italiani – spiega il Presidente della SOI – è un appuntamento progettato e modulato per rispondere alle esigenze di tutto il mondo dell’oftalmologia. Ogni giorno, in 10 sale in contemporanea, si svolgeranno incontri, dibattiti e simposi sulle principali operatività e potenzialità dell’oculistica italiana ed internazionale. Saranno quattro giornate intense sostenute da una organizzazione straordinaria, capace di sostenere confronti e aggiornamenti sui principali temi oculistici, quali cataratta, cornea e superficie oculare, tumori oculari, glaucoma, uveiti, neuro-oftalmologia, refrazione, retina medica e chirurgica, chirurgia refrattiva e diagnostica strumentale. Non mancherà nulla, questo perché l’oculistica è la specialità della medicina in continua evoluzione, con specifiche ed uniche caratteristiche che di anno in anno ha portato incredibili cambiamenti, per mettere a disposizione dei pazienti l’assistenza e le cure migliori”.

La manifestazione ospiterà la più grande esposizione in Italia del settore oftalmologico, con le ultime novità per curare meglio con l’adozione delle tecnologie avanzate: apparecchiature diagnostiche, lenti intraoculari, cura degli occhi, dispositivi medici e, ovviamente, farmaci e antiossidanti di ultima generazione.

7000 MEDICI OCULISTI SALVANO LA VISTA AD UN MILIONE E TRECENTOMILA PERSONE OGNI ANNO

Quello dell’oftalmologia è un laboratorio in continua evoluzione – prosegue Piovella – al servizio dei pazienti e del diritto alla cura migliore. L’oculistica crea una crescita positiva grazie ai miglioramenti delle conoscenze e la sicurezza della chirurgia”.

Secondo i dati diffusi dalla SOI, “oggi i 7000 Medici Oculisti salvano la vista ad un milione e trecentomila persone ogni anno. Tutto questo- continua Piovella- impone adeguate risorse per i necessari cambiamenti organizzativi rispetto al passato. In Medicina tutte le innovazioni comportano maggiori investimenti e risorse per l’acquisto delle tecnologie e minor burocrazia per aggiornare i modelli organizzativi da condividere con i Sistemi Sanitari Nazionali. In questo positivo contesto è indispensabile smarcarsi dall’operatività economica basata sul concetto di costo beneficio, filosofia incompatibile con il necessario rispetto dell’obbligo deontologico e morale a carico del medico e del rispetto dei diritti costituzionali a carico della politica”.

I NUMERI DELLA CHIRURGIA DELLA CATARATTA

Il presidente Piovella sottolinea come la chirurgia della cataratta, l’intervento più eseguito nel Mondo con 26 milioni di casi l’anno scorso rappresenti l’83% dell’attività di un centro chirurgico di oculistica: “Nel 2018, 650.000 pazienti sono stati operati in Italia con una incidenza statistica di 11 Persone ogni 1000 abitanti. Nello stesso anno, per rendere l’idea, sono nati 430 mila bambini”.

“La moderna chirurgia della cataratta- spiega Piovella- fiore all’occhiello del SSN con il 97% delle chirurgie capaci di salvare la vista dei cittadini, messa a punto da Charles Kelman 50 anni fa, ha necessitato di costanti e continui aggiornamenti per migliorare l’affidabilità dei risultati, la sicurezza dei pazienti e soprattutto ridurre drasticamente il numero delle complicazioni chirurgiche che ogni anno ammontano a minimo 19.500 casi ovvero il 3% del totale degli interventi effettuati”.

“Per questo- aggiunge Piovella- nel tempo sono state adottate migliori tecniche chirurgiche, cristallini artificiali sempre più performanti, strumenti chirurgici sostenuti dall’incredibile evoluzione digitale computerizzata. Parliamo degli innovativi laser a femtosecondi, che finalmente hanno permesso di dare una risposta affermativa ai pazienti convinti da decenni di potersi sottoporre alla chirurgia della cataratta utilizzando il laser e non la Facoemulsificazione, o dei cristallini artificiali personalizzati per permettere alle Persone di guidare la macchina e leggere il giornale senza dover dipendere da una correzione con occhiali o lenti a contatto”.

Per il presidente della SOI “è impegnativo dover rilevare che, per le note difficoltà di reperimento delle risorse e di affrancamento dai tempi biblici dipendenti dalla burocrazia, tutte queste positive innovazioni non possono essere adottate dal nostro Servizio Sanitario Nazionale. Negli ospedali pubblici italiani i medici oculisti italiani operano con competenza e capacità, ma in quanto a disponibilità degli aggiornamenti tecnologici siano fermi agli anni duemila, anche perché le risorse necessarie sono state dirottate per altre tipologie di assistenza.”.

MACULOPATIA, IL 70% DEI MALATI NON HA ACCESSO ALLE CURE

La gestione e la cura delle maculopatie, è altrettanto problematica infatti colpisce 1 persona su 3 dopo i 70 anni, riducendone l’autonomia e la qualità della vita.

“Esistono terapie intravitreali efficaci – ha proseguito ancora Piovella – ma i numeri certificano che, in Italia il 70% delle persone affetti da maculopatia non hanno un accesso alla cura o si può curare in modo parziale, vanificando i risultati per un difetto organizzativo e di risorse. Noi medici oculisti abbiamo l’obbligo di sostenere l’importanza di poter superare questa criticità, figlia del più importante scandalo della Sanità italiana, la famosa querelle Avastin /Lucentis, che un precedente Ministro della Salute ha valutato in un danno per lo Stato di un miliardo e quattrocento milioni di danno”.

“Per poter fare quanto oggi è possibile e necessario- aggiunge Piovella- ci stiamo impegnando per informare al meglio i pazienti sia nel rispetto della deontologia medica che per gli obblighi di legge. In tutto il mondo la tutela della qualità delle cure trova naturale sostegno nella adeguata descrizione presente nel consenso informato, atto obbligatorio che motiva ogni singola persona a responsabilizzarsi per l’ottenimento della cura più adatta ed efficace alla sua patologia. Ogni persona ha il diritto di conoscere quali sono le tecnologie a disposizione, di instaurare il rapporto fiduciario con il proprio chirurgo secondo le regole di legge, e deve essere messo nella condizione di conoscere a quali e quanti controlli postoperatori sarà necessario sottoporsi. L’azione oggi maggiormente significativa a tutela della vista è informare adeguatamente i cittadini, offrendo loro la possibilità di potersi curare al meglio. Oggi una visita oculistica, ricorrendo anche ai ‘miracoli’ resi possibili dalla più sofisticata tecnologia, contiene a tutto tondo la prevenzione, la diagnosi, la prescrizione e la cura sostenendo a 360° le necessità e le aspettative dei pazienti”.

“SOI evidenzia la necessità di sottoporsi a visita oculistica effettuata da un medico specialista oculista alla nascita, entro i tre anni, a dieci anni, a 40 anni ogni due anni fino a 60 anni, una volta all’anno dopo i 60 anni. Per chi si è sottoposto ad un intervento chirurgico maggiore agli occhi è indicato sottoporsi a visita oculistica una volta all’anno da un chirurgo oculista. Insieme dobbiamo rimuovere gli ostacoli che possono impedire la salvaguardia della vista di ognuno di noi. Perché la ‘Vista ti salva la Vita”, ha concluso il numero uno di SOI.

Le notizie del sito Dire sono utilizzabili e riproducibili, a condizione di citare espressamente la fonte Agenzia DIRE e l’indirizzo www.dire.it