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Tg Riabilitazione, edizione del 22 maggio 2019

https://www.youtube.com/watch?v=DGcPaqAbUOc&feature=youtu.be'LA SALUTE DEL TENNISTA' NEL CONVEGNO IBSA AL FORO ITALICOSchiena, spalla, gomito, caviglia e ginocchio: questi i cinque i distretti

Pubblicato:22-05-2019 10:27
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 14:29
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https://www.youtube.com/watch?v=DGcPaqAbUOc&feature=youtu.be

‘LA SALUTE DEL TENNISTA’ NEL CONVEGNO IBSA AL FORO ITALICO

Schiena, spalla, gomito, caviglia e ginocchio: questi i cinque i distretti più sensibili per chi pratica tennis, tanto a livello professionistico quanto amatoriale. Il tennis e’ uno sport completo ma può causare delle problematiche alla struttura scheletrica. Per favorire una maggiore attenzione verso ‘La salute del tennista’, IBSA Farmaceutici Italia ha aperto, a margine degli Internazionali di Roma, un dibattito tra i maggiori esperti ortopedici di livello internazionale sulle patologie che colpiscono più di frequente il tennista. A spiegare all’agenzia Dire tali patologie e il ruolo che gioca la riabilitazione è Giovanni Di Giacomo, Chirurgo Ortopedico, responsabile medico Internazionali BNL d’Italia. Mentre Ezio Adriani, Responsabile del Centro traumatologia dello sport A. del Gemelli di Roma ha sottolineato l’importanza di avere centri di riferimento dedicati allo sportivo che consentano un’adeguata sessione di riabilitazione.


‘LA SCHIENA VA A SCUOLA’, AIFI PREMIA I RAGAZZI

Lo stelo di un fiore rigoglioso composto da tante piccole vertebre allineate e disegnate in modo da farle sembrare faccine sorridenti. E’ cosi’ che i piccoli studenti della I A dell’Istituto Comprensivo Cesare Zonca di Treviolo immaginano una schiena in salute. Il disegno si e’ aggiudicato il primo premio del concorso legato al progetto ‘La schiena va a scuola – Prime regole per rispettarla’, messo a punto nell’anno scolastico 2018/2019 dall’Associazione italiana fisioterapisti (AIFI Lombardia) come opera di prevenzione rivolta ai bambini e ai ragazzi della scuola primaria e secondaria. A restituire lo spirito con cui i ragazzi hanno affrontato questo percorso educativo è Linda Cappo, fisioterapista AIFI che ha seguito la classe I D dell’IC Quarenghi di Milano arrivata seconda.

SANT’ANNA: ESOSCHELETRO PER AIUTARE ANZIANI

Un esoscheletro robotico in grado di migliorare l’efficienza motoria degli anziani, diminuire la fatica e mantenere in allenamento una larga fascia di popolazione. Lo studio, coordinato dall’Istituto di BioRobotica della Scuola Superiore Sant’Anna, in collaborazione con l’Istituto di Fisiologia Clinica del Cnr di Pisa e con la Fondazione Don Carlo Gnocchi, dimostra che l’esoscheletro di bacino, finora utilizzato per la riabilitazione di pazienti con problemi neurologici o con amputazione di arti inferiori, può essere un utile strumento per aiutare le persone anziane a mantenersi allenate, aprendo di fatto una nuova strada per sostenere strategie d’invecchiamento sano. Il progetto nasce per arginare il problema dell’invecchiamento della popolazione e, di conseguenza, la necessità di garantire una condizione di vita accettabile agli anziani e promette di coadiuvare la camminata di persone senza particolari problemi motori e di facilitare l’allenamento della popolazione con mobilità ridotta.

PROTESI D’ANCA IN CERAMICA, SIOT FA CHIAREZZA

“Si tratta di voci illusorie e del tutto nocive per i pazienti che hanno la necessità di sottoporsi ad un intervento di protesi d’anca”. Così il Professor Francesco Falez, presidente SIOT (Società Italiana di Ortopedia e Traumatologia), commenta le notizie diffuse nei giorni scorsi sull’arrivo in Europa di un nuovo tipo di protesi d’anca di rivestimento in ceramica da utilizzare per tutta la vita del paziente. “Non è vero che questo tipo di protesi sarà disponibile sul mercato nel 2020 – chiarisce Falez- saranno infatti solo pochi i centri autorizzati al suo impiego, sempre in forma di centri pilota, ma soprattutto non è corretto parlare di una protesi ‘eterna’. Questo perché oggi permangono le incertezze legate alla durata prevedibile delle protesi che possono infettarsi, muoversi a seguito delle modifiche legate a condizioni di osteoporosi dell’osso, o nei casi più gravi giungere a rompersi”.

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