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Report del Consiglio grande e generale del 20 maggio

SAN MARINO - Nella seduta odierna il Consiglio grande e generale approva le due varianti del Piano regolatore

Pubblicato:22-05-2016 11:29
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:45

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SAN MARINO – Nella seduta odierna il Consiglio grande e generale approva le due varianti del Piano regolatore inserite all’ordine del giorno. In particolare, il Progetto di legge relativo alle modifiche di Prg “per l’attuazione di Interventi di sviluppo economico” viene accolto con 27 voti a favore, 12 contrari e 5 astenuti. Così anche il progetto di legge sulle modifiche di Prg “per la creazione di servizi utili alla comunità e alla imprese” viene accolto con con 25 voti a favore, 7 contrari e due astenuti. I lavori nel primo pomeriggio sono ripresi quindi dal comma 10, con le repliche al dibattito sulla variante al Piano regolatore che riguarda interventi volti allo sviluppo economico, tra cui la realizzazione del Parco scientifico e tecnologico.

In particolare, oggetto del dibattito odierno è la trasformazione della destinazione dell’area della palestra Ex Mesa. Si procede all’esame dell’articolato nel corso del quale viene accolto l’emendamento proposto dal governo che vincola l’efficacia della variante all’adozione del futuro Piano regolatore e alla convenzione per la realizzazione del Parco scientifico e tecnologico. Seguono quindi le dichiarazioni di voto: favorevole la maggioranza, mentre l’opposizione si divide. Manifestano infatti la propria contrarietà Su-LabDem, C10 e Upr, mentre il Partito socialista dichiara la propria astensione. Il progetto di legge viene così approvato con 27 voti a favore, 12 contrari e 5 astenuti. Segue la votazione sull’istanza d’Arengo n.14 contraria alla realizzazione a Galazzano del Pst: viene respinta con 31 voti contrari e 14 a favore.

L’Aula procede quindi al comma 11, l’esame della variante di Prg, relativa alla creazione di servizi utili alla comunità e imprese che viene infine accolta con con 25 voti a favore, 7 contrari e due astenuti. Conclusa la ratifica dei decreti delegati e decreti legge, segue la Ratifica dell’Accordo P.A. / OO.SS. relativo ai criteri di assunzione del personale animatore dei centri estivi 2016 e di eventuale personale ausiliario e alle modalità di organizzazione del corso di formazione per gli animatori.


Sono poi presentati in prima lettura due Progetti di legge. Il primo, illustrato dal segretario di Stato per il Turismo, Teodoro Lonfernini, è il Progetto di legge “Disciplina della gestione delle opere dell’arte nella Repubblica di San Marino” cui segue il relativo dibattito. Segue il Pdl presentato dal segretario di Stato al Territorio, Antonella Mularoni, il Progetto di legge – Riforma della Legge 19 luglio 1995 n.87 “Testo Unico delle Leggi Urbanistiche ed Edilizie”. Terminati i dibattiti dei due provvedimenti l’Aula passa ad affrontare le istanze d’Arengo. Delle quattro istanze all’Odg viene accolta solo la n.26 “Per la realizzazione di un cimitero riservato agli animali domestici d’affezione”. Respinte le altre tre: la n.21 “Perché sia introdotto l’obbligo di chiusura indistintamente per tutte le attività lavorative in concomitanza alle giornate di festa nazionale nonché alle principali giornate di festività religiose”, la n.22 per l’istituzione della “Festa della Bandiera” in concomitanza alla giornata del 17 febbraio di ogni anno”, infine la n.23 “Perché nel Castello di Serravalle siano istituiti parcheggi riservati ai residenti in Via Marino Moretti”. Concluso l’esame delle istanze, si chiudono i lavori consiliari che riprenderanno lunedì.

Di seguito un estratto degli interventi odierni.

Comma 10 a) Progetto di legge “Modifiche alla Legge 29 gennaio 1992 n.7 – Piano Regolatore Generale (P.R.G.) per l’attuazione di Interventi di Sviluppo Economico” (II lettura) / approvato con 27 voti a favore, 12 contrari e 5 astenuti. b) Istanza d’Arengo perché il progetto edilizio denominato “Parco Scientifico Tecnologico” non venga realizzato nella zona del “Parco Urbano” sita in localita` Galazzano (istanza n.14) /respinta con 31 voti contrari e 14 a favore.

Repliche

Antonella Mularoni, segretario di Stato per il Territorio: “Il progetto del parcheggio di Montegiardino ha avuto molti cambiamenti. La Giunta d Castello ha sollevato la richiesta di un parcheggio coperto su due piani una parte disponibile per residenti e l’altra per visitatori. La preoccupazione emersa dall’ufficio tecnico poi è stata sul rischio di frana che poteva svilupparsi dal progetto iniziale, i ritardi sono dovuti a questo. Ho sentito poi alcune considerazioni legittime riguardo l’articolo 6, rispetto le particelle di la Ciarulla, dai consiglieri Terenzi e Michelotti. Spiego la ratio dell’intervento: la zona circostante è a utilizzo industriale, c’è una particella sul retro pubblica e quella antistante che è l’ex Mesa con palestra. Il Cons auspicherebbe una struttura sportiva nuova per adibire la palestra Ex Mesa ad esigenze nuove, quella attuale è una struttura che dei ha problemi. Il terreno è proprietà dell’ Eccellentissima Camera. Potrebbe avere senso in futuro l’uso per fini industriali del terreno, ma senza venderlo, se si trovasse qualcuno interessato a quell’area e a una convenzione si dovrebbe prevedere anche con la copertura delle spese di un nuovo impianto sportivo. Oggi il bilancio pubblico non ci permette di avere troppe risorse, vorremmo evitare di far imbarcare lo Stato in imprese che possono apparire faraoniche, ma poi rischiano di essere sotto utilizzate. Ad oggi però non c’è nessuna convenzione firmata con nessuno, ma il Cons guarda con favore questa ipotesi. Rispetto la compensazione, ricordo che in passato non erano previste. Abbiamo in definitiva dato una risposta di riqualificazione dell’area, di ridimensionamento dell’edificato e anche di compensazione Questa variante oltre al ricorso dell’associazione Micologica, ha avuto un ricorso che chiedeva di permetter a privati di costruire sull’area parco, respinta all’unanimità dalla Commissione politiche territoriali. Mi sembra di avere risposto alle critiche maggiori, ci saranno tempi e modi di intervenire in sede di articolato”.

Gian Franco Terenzi, Pdcs: “Ringrazio il segretario di Stato per aver risposto alle mie perplessità sulla trasformazione in area industriale della palestra Ex Mesa. L’area in oggetto, la sua trasformazione impongono riflessioni. Le mie osservazioni non nascono da situazioni oggi già presenti ma sostenute da principi nati alcuni anni or sono. Mi riferisco alla zona sportiva, proprio per il suo sviluppo l’ex Mesa è stata trasformata in palestra. La Mesa fu trasferita e così la sua sede è stata trasformata in palestra. E’ trascorso del tempo e da allora le situazioni non sono migliorate. Osservate giorno dopo giorno l’ingorgo prodotto in quell’area dagli utenti della mensa per mancanza di parcheggi. Il tema primario per la contrarietà è che forse c’è già un imprenditore a cui qualcuno ha già promesso di sottrarre spazi interessanti e sacrificare un’area pubblica per un’area produttiva. Non so se vale la pena dare questa possibilità agli imprenditori, sono troppi già i capannoni sfitti. Oggi un’area da 9 mila metri quadrati pubblica non va trasformata ulteriormente per creare ulteriore cementificazione in un’area sportiva. Do la possibilità al segretario al rinvio su questo tema”. Sull’articolo 6 “Modifiche agli allegati “A1″,”B” e “C” della Legge n.7/1992, località La Ciarull”, il segretario di Stato Mularoni: “C’è stata una manifestazione di interesse di investitori- ma ancora nulla di concreto- che possa prevedere l’utilizzo di quell’area per un certo tempo in cambio di tutte le spese per una nuova struttura sportiva che lo Stato non può accollarsi, l’urgenza è per questo. Il nuovo Prg non ci sarà domattina. Nulla però è stato ancora definito, non avrò problema a informare il Consiglio Grande e Generale delle intenzione di governo e maggioranza, tutto sarà alla luce del sole”.

Dichiarazioni di voto

Augusto Michelotti, Su-LabDem: “Il nostro gruppo, come per tutti gli articoli del provvedimento, voterà contrario a questa legge”.

Mimma Zavoli, C10: “Anche a nome del mio movimento, esprimiamo parere contrario per le motivazioni illustrate. Ci sembra non ci sia nessun tipo di urgenza nel determinare e scegliere di fare queste modifiche oggi. La cosa più preoccupante, e che in qualche modo ci lascia l’amaro in bocca, è che le modifiche sono fatte un po’ ad uso e consumo, con poca progettazione e poco respiro, non pensando invece che si farà un ripensamento generale delle politiche territoriali attraverso il testo unico dell’edilizia. Le compensazioni servono a poco. Sono un modo per sedare qualsiasi tipo di protesta e allungare un po’ il brodo”.

Marco Podeschi, Upr: “Siamo contrari al progetto di legge. Apprezziamo lo sforzo della segreteria di Stato al territorio nel cercar di andare incontro alle richieste, già risulta migliorato il testo dalla prima lettura. Ma il problema è altro. Pensiamo che dovrebbe iniziare il momento in cui anche la Repubblica di San Marino pensi di riqualificare zone già edificate. Posso capire che per un investimento ciclopico come il Polo della moda si scelgano area non edificate. Ma per un progetto di parco scientifico, in itinere da 7 anni, dato che diversi componenti di partiti sono stati a visitare strutture analoghe fuori di qui, mi sarei aspettato un maggiore sforzo di riqualificazione. Fuori di qui stanno riqualificando aree industriali, ex opifici, zone che andrebbero qualificate. E noi purtroppo, per l’ennesima volta, anche se facciamo la compensazione, andiamo a costruire in un’area verde. Mi sarei aspettato uno sforzo più grande. Non so se sarà con un nuovo Prg, ma spero si inizi a riqualificare, che lo Stato ridiventi proprietario di zone dove ci sono edifici inutili da restituire alla collettività”.

Maria Luisa Berti, Ns: “A nome della maggioranza esprimo voto favorevole. Capisco le posizioni, dopo che finalmente si sta portando avanti il Parco scientifico. A Podeschi ricordo che la scelta ‘a monte’ sulla sede del parco è stata quella di volerlo insediarlo in un terreno pubblico e non privato. E’ stata una scelta condivisa perché ha allontanato ogni forma di speculazione. Sarebbe un elemento da appeezzare e non da contestare. Questo Pdl contiene anche le varianti di altri Castelli, mi riferisco in particolare ad Acquaviva e Montegiardino, e sono effettuate nell’interesse della collettività. Riguardano infatti gli spazi di un nuovo impianto sportivo e un parcheggio, a beneficio della collettività di un Castello e, a cascata, del Paese. L’intervento a Ciarulla è a beneficio del nostro sistema economico”.

Paolo Crecentini, Ps: “Il gruppo del Ps, coerentemente a quanto fatto in Commissione, si asterrà sul Pdl che contiene interventi che condividiamo. Ci asteniamo perché auspichiamo sia davvero tra gli ultimi interventi di variante e si vada ad un nuovo modello di Prg che va ridisegnato”.

Comma 11. Progetto d li legge “Modifiche alla legge 29 gennaio 1992 n. 7 – Piano regolatore generale per la creazione di servizi utili alla comunità e alla imprese”/ Approvata con 25 voti a favore, 7 contrari e due astenuti.

Stefano Canti, Pdcs, relatore di maggioranza: “Il Progetto di Legge “Modifiche alla Legge 29 Gennaio 1992 N.7 – Piano Regolatore Generale (P.R.G.) per la creazione di servizi utili alla comunità e alle imprese” è stato esaminato dalla competente Commissione Consiliare Permanente Igiene e Sanità, Previdenza e Sicurezza Sociale, Politiche Sociali, Sport, Territorio, Ambiente e Agricoltura nella seduta del 14 marzo u.s. Il progetto di Legge in oggetto, come si evince dal titolo del provvedimento stesso, individua alcune modifiche di destinazione urbanistica all’attuale strumento di pianificazione generale del territorio per agevolare nuovi investimenti in favore della comunità e per la realizzazione di servizi utili alle imprese sammarinesi che da molti anni operano all’interno del territorio nonché per il recupero e l’adeguamento di importanti infrastrutture private. Nella fattispecie le modifiche riguardano: la creazione di nuove aree in località Cà Martino – Cà Amadore e Ciarulla ove effettuare lo stoccaggio di materiali inerti e per la creazione di un’area per i servizi dell’AASS in località Ciarulla; l’adeguamento della casa di prima accoglienza sita in località San Michele;la creazione di un’area di sviluppo da destinare a terziario in Montegiardino.

In apertura dei lavori il Segretario di Stato per il Territorio ed Ambiente, Antonella Mularoni, ha ricordato ai membri della Commissione che, ai sensi degli articoli 3 e 4 della Legge 19 Luglio 1995 N.87, la variante in oggetto è stata sottoposta alle stesse procedure di approvazione dello strumento urbanistico originario e come dopo l’approvazione in prima lettura in Consiglio Grande e Generale, la stessa, sia stata depositata alla libera visione del pubblico presso la sede dell’Ufficio di Pianificazione Territoriale (Ufficio Urbanistica) per la durata di quaranta giorni consecutivi. Entro i sessanta giorni successivi chiunque poteva presentare osservazioni. Alla scadenza del predetto termine non sono state presentate osservazioni e/o richieste di chiarimenti ed anche il Governo, la Maggioranza e la Minoranza, prima dell’esame del progetto di legge in oggetto, non hanno presentato proposte di modifica rispetto al testo presentato in prima lettura. (…) Prima di passare ad una breve descrizione sul contenuto di ogni singolo articolo, i Consiglieri di Maggioranza intervenuti hanno subito chiarito le osservazioni poste dalla Minoranza confermando, quanto da loro evidenziato, relativamente al fatto che la problematica dei depositi di materiale inerte è una problematica che da sempre esiste. Inoltre, è stato fatto notare che parte delle risposte sono già scritte nella relazione che accompagna il progetto di legge, infatti, all’interno della stessa è stato riportato che “la maggior parte dei depositi di inerti, anche se idonei e utilizzati da anni a tale scopo, sono ubicati in aree urbanistiche non compatibili”. In aggiunta sono state spiegate le motivazioni per cui con un emendamento presentato al progetto di legge di variante di PRG del 2014 le aree destinate al deposito di materiale inerte sono state eliminate e come il nuovo progetto di legge abbia preso in considerazioni tutte le realtà aziendali operanti nel settore. Infine, ma in realtà come prima cosa, è stato evidenziato come l’attuale strumento di pianificazione generale del territorio e le successive leggi in materia di urbanistica ed edilizia non includano una destinazione urbanistica compatibile per lo stoccaggio e la lavorazione dei materiali inerti effettuate dalle aziende del settore. Pertanto, la ratio del progetto di legge, è stata quella di introdurre una chiara destinazione urbanistica ove coloro che operano nel settore potranno farlo in linea con i parametri di legge e con le prescrizioni che le Commissioni competenti vorranno suggerire per la mitigazione ambientale e per la tutela e la salvaguardia del territorio. Sulla variante di PRG proposta dal Governo in località Montegiardino è stato messo in evidenza come, ad oggi, uno tra i principali edifici storici con valore di monumento, riversi in condizioni precarie e come lo stesso, compresa l’area adiacente, non sia debitamente valorizzata. Il nuovo progetto vuole recuperare l’edificio storico monumentale con un intervento di restauro scientifico compreso il recupero degli edifici accessori ed inserire all’interno dell’area adiacente un parcheggio per la nuova struttura che sarà adibita al pubblico, valorizzando nel contempo, l’intera area per metterla a disposizione della cittadinanza.

Il Segretario di Stato Mularoni, al termine del dibattito generale, ha chiarito che le imprese del settore non lavorano fuori legge come asserito dai Consiglieri di Minoranza bensì, mediante licenze provvisorie; ora la domanda a cui il Governo ha voluto chiaramente dare una risposta è questa: le aziende che non possono più operare con licenze provvisorie, devono chiudere o le mettiamo in condizioni di operare? Questa tipologia di imprese sono un esempio e l’intenzione del Governo è stata appunto quella di metterle in condizioni di operare in un contesto idoneo e sicuro. Riferisce inoltre che gli uffici competenti hanno espresso i pareri favorevoli e sottolinea come l’economia del Paese passa anche attraverso lo sviluppo di questo settore.(…) Al termine della discussione dei singoli articoli, il Progetto di Legge, comprensivo dell’emendamento presentato dal Governo all’allegato “E”, è stato approvato a Maggioranza con 8 voti favorevoli e 5 contrari.Vorrei concludere, auspicando che il Progetto di Legge emendato dalla IV Commissione Consigliare Permanente possa essere definitivamente approvato a larga maggioranza dall’aula consigliare”.

Augusto Michelotti, Su-LabDem, relatore di minoranza: “Questa è la seconda legge di varianti al Prg presentata all’Odg della seduta del 14 marzo 2016 della Commissione consiliare IV. Queste varianti però non riguardano lo sviluppo del territorio ma la creazione di servizi utili alla comunità e alle imprese; cosa vuol dire? Vuole essere il tentativo di mettere un rimedio a situazioni evidentemente sfuggite di mano e che non soddisfano particolari settori quali, in alcuni di questi casi, i depositi di materiali e degli inerti delle ditte per costruzioni. Si intende ribadire qui il concetto espresso dai consiglieri di opposizione in Aula durante la discussione di queste leggi e relativo al ricorso continuo di Varianti di Prg che viene considerato come un fallimento della politica nei confronti della buona gestione del territorio. Infatti alcune varianti si identifiano come vere e proprie sanatorie, con tutto il male che possiamo pensare per tale modo di gestire il territorio; le sanatorie sono sempre negative perché oltre a dare un’immagine di grande debolezza per chi governa, instillano nei cittadini il concetto di impunità attraverso provvedimenti che ne correggono gli abusi commessi e quindi li proteggono dalle ritorsioni previste dalla legge. In fase di discussione in Commissione, di fronte a questa specifica osservazione, ci è stato risposto che comunque certe attività godevano di particolari autorizzazioni e che non tutti i siti coinvolti nelle varianti sono irregolari; si è quindi ammesso di essere arrivati alle autorizzazioni al di fuori del contesto normativo perché in zona agricola e in zona servizi non sono consentiti i depositi di questo tipo. (…) Anche per questa legge alcuni consiglieri di minoranza hanno deciso di astenersi mentre altri hanno votato contrariamente a tutti gli articoli e all’intera legge”.

Antonella Mularoni, segretario di Stato per il Territorio: “Non sono stati presentati ricorsi o osservazioni al Pdl”. Franco Santi, C10: “Abbiamo tenuto una posizione contraria a questa variante, ribadiamo alcuni concetti che sono quelli della mancanza di una logica rispetto questi interventi che si configurano in una sanatoria e in intervento spot per sistemare posizioni annose che si sono cristallizzare nel tempo. Non possiamo che essere contrari a questo tipo di logica. Il nostro gruppo si è speso molto sui rifiuti, l’area destinata dall’Aass come area stoccaggio per deposito della parte umida dei rifiuti e per la produzione compost rappresenta un passaggio fondamentale- così auspichiamo- perché il progetto prenda il via. Sappiamo che l’area in oggetto ha necessità di sistemazione e di lavori per essere utilizzata allo scopo. Ci siamo arrabbiati spesso perché siamo in ritardo di tanti anni, un ritardo ingiustificato per la revisione di gestione dei rifiuti, vista anche la non azione dell’osservatorio dedicato a queste problematiche che non ha avuto le dovute risposte in merito, vista la necessità da parte del Paese di rendersi maggiormente autonomo rispetto questo settore. Vista anche la grande valenza a livello economico della gestione del materiale differenziato, vista la valenza culturale ed educativa che questa gestione può portare al Paese. Chiedo al segretario novità su questo aspetto. Il 20 giugno partirà il porta a porta ad Acquaviva, ma sul resto dei Castelli non si sa nulla. Le sanatorie non ci piacciono. Capiamo le esigenze operative dell’azienda, ma serve una visione complessiva. Non ci accontentiamo. Su Villa Filippi: massima attenzione alla sua ristrutturazione affinché sia fatta in modo scientifico e che possa diventare un elemento di valorizzazione per il castello di Montegiadino. Ribadisco il voto contrario del movimento su questo Pdl”. Stefano Canti, Pdcs: “Si è data una risposta concreta a imprese che fanno economia”.

Vladimiro Selva, Psd: “La modifica più importante riguarda Villa Filippi a Montegiardino. La struttura ha subito un degrado importante. C’è la possibilità di vederla restaurata. Valorizzare i beni di cui il territorio dispone è sacrosanto. Ben venga la modifica”. Repliche: Antonella Mularoni, segretario di Stato al Territorio: “Obiettivo è il raggiungimento del 50% di raccolta differenziata con il porta a porta entro la fine dell’anno. Anzi vogliamo andare oltre e arrivare al 70%. Massimo impegno della mia Segreteria per estendere il porta a porta in tutto il territorio. L’Ue si è posta l’obiettivo del 65% entro il 2020. Io spero che nel prossimo triennio possiamo essere ben al dilà. Dall’anno prossimo vorrei avere il porta a porta in tutto il territorio. Si tratta di obiettivi raggiungibili. Villa Filippi? Nostro intento è valorizzarla. Un bene che deve essere messo a disposizione della comunità”. Augusto Michelotti, Su-LabDem: “Dentro questa legge ci sono parecchie cose. Questione Villa Filippi: mi auguro che l’auspicio del Segretario si avveri. Questa villa sta andando al macero perché nessuno si è interessato a rimetterla in funzione. Si tratta di un edificio con un altro valore storico e architettonico. Restaurarla è una cosa importante. Poi però deve continuare a vivere. E per farli continuare a vivere occorre usarli. Altrimenti perdono linfa vitale”. Franco Santi, C10: “Sul porta a porta non c’è da inventare nulla. Solo mettere in pratica le buone pratiche”. Comma 15. Progetto di legge “Disciplina della gestione delle opere dell’arte nella Repubblica di San Marino”/prima lettura Teodoro Lonfernini,Segretario di Stato al Turismo: “Questo progetto di legge nasce da una visione di rilancio del settore turistico, ma nella sua forma attuale non si limita unicamente alla creazione di presupposti normativi atti a generare solo questa tipologia di benefici: il progetto di legge crea le condizioni per realizzare un vero e proprio ordinamento sistematico delle opere dell’arte nella e per la Repubblica di San Marino. L’obiettivo è di trasformarla in una moderna culla di attrattività, commercio e sviluppo di arte e cultura. Un modello all’avanguardia nello scenario internazionale. Il progetto apporta benefici nel settore Turismo, con riqualificazione dell’offerta culturale e creazione di nuove motivazioni di visita anche culturali oltre che paesaggistiche, Mercato, con una agevole seppur controllata circolazione delle opere con una sostenibile fiscalità nonché con facilitazioni alla produzione e Cultura/Formazione con incentivi per la formazione specializzata. L’impianto normativo è caratterizzato dalla volontà di delineare criteri ed iter burocratici snelli ed immediati ma pur sempre garantisti per l’identificazione di opere dell’arte e per la loro libera circolazione. Allorquando le opere d’arte assurgono a beni culturali di interesse nazionale sono assoggettate a precise limitazioni che garantiscono certezza del diritto di proprietà, efficienza burocratica-amministrativa, trasparenza nei tempi e nei metodi di applicazione della norma. I soggetti che potranno trarre benefici dall’applicazione del Pdl sono lo Stato. Tanto dal punto di vista economico: con l’adeguamento dell’imposta sulle importazioni rispetto a quanto attualmente in vigore (si passa dal 3 al 4%) e con la creazione di una imposta sugli acquisti, ad oggi non esistente, pari all’8% sul plusvalore di vendita del bene. Quanto dal punto di vista di una maggiore offerta di servizi pubblici evoluti:il rilascio di uno specifico passaporto dell’opera su richiesta del proprietario con l’obiettivo di certificare il profilo del bene che presuppone analisi e valutazioni anche finalizzare alla certificazione di originalità dell’opera. Non va inoltre sottaciuto il gettito fiscale derivante dall’indotto di settore in termini di tassazioni dei redditi delle imprese operanti nel mondo dell’arte il cui numero potrà crescere a seguito degli effetti dell’applicazione di tutti gli aspetti innovativi e comunque di certezza normativa contenuti nel Pdl. Le imprese e gli operatori del settore sono destinatari di benefici tesi a favorirne l’insediamento in Repubblica. Partendo da garanzie certe su tempi e metodi di svincolo delle opere non classificavili come di interesse nazionale gli operatori potranno anche essere favoriti dalla previsione di uno strumento normativo presente in altri paesi europei: ci si riferisce ai vantaggi significativi in termini di accesso delle opere dell’arte in territorio, importate ai soli fini di custodia. Tale tipologia di importazione è prevista in esenzione dall’imposta sulle importazioni e ciò potrebbe configurare la creazione di un porto franco appetibile a coloro che intendono scegliere la Repubblica come sede di conservazione e deposito delle opere dell’arte senza scopo di commercializzazione. Sono altresì previste aliquote di imposizione sulle operazioni di compravendita estremamente contenute rispetto a quelle vigenti nel contesto internazionale. Gli artisti delle opere possono essere identificati come il terzo soggetto interessato dai benefici previsti dalla normativa: la previsione di un Fondo a sostegno dello sviluppo di opere dell’arte, alimentato ogni anno in misura pari al 5% del gettito complessivo derivante dal gettito delle imposte indirette (importazione e acquisto) introdotte dal Pdl, gli incentivi economici previsti per la produzione di opere dell’arte sul territorio della Repubblica e l’esenzione d’imposta sulle importazioni e sull’imposta di acquisto per le vendite direttamente effettuate dagli autori sono finalizzati a rendere attrattivo il nostro paese come culla dell’arte e degli artisti. Tra le novità più rilevanti vi è la previsione della costituzione di due realtà destinate a regolare e controllare il settore: il Pubblico registro delle opere d’arte con funzioni di tracciabilità, aggiornamento e supervisione dei movimenti delle opere sul territorio ed il Nucleo specializzato beni culturali, costituito nell’ambito della Gendarmeria con funzioni di vigilanza, ispettive e di controllo. Ci sono diversi aspetti di impatto rilevante: moltiplicazione di occasioni di mostre d’arte e potenziamento dell’offerta turistica-culturale, potenziamento del turismo congressuale con convention e forum sull’arte, opportunità di favorire una specializzazione del sistema bancario, creazione di impresa e occupazione, valorizzazione degli artisti in territorio e attrazione di nuovi artisti e sviluppo di formazione universitaria specializzata”.

Mimma Zavoli, C10: “Dovrebbero essere già pensate le ricadute pesanti di questo provvedimento rispetto la sua applicazione, a fronte anche di comparti depauperati di figure professionali a causa dei vostri pre-pensionamenti. E della mancanza di flessibilità di cui un progetto di questa natura dovrebbe avere. Mi chiedo poi perché la Sua segreteria sia quella coinvolta e perché non sia presentato in concomitanza con segreteria alla Cultura”. Giuseppe Maria Morganti, segretario di Stato per la Cultura: “In contemporanea all’avvio di questa procedura legislativa, sono stati avviati altri due Pdl in materia, tra cui un accordo sull’interscambio con l’Italia in materia beni artistici e culturali. Ci ci siamo divisi i compiti, non si poteva procedere con tutti e tre in contemporanea, ma tutti e tre sono provvedimenti che dovranno coordinarsi. Questo Pdl riguarda il commercio di opere legate alla contemporaneità. Un progetto di codice è già pronto e doveva venire in prima lettura insieme a questa legge, ma non è stato possibile per un inghippo dell’ultima ora. Sicuramente c’è un impegno verbale del congresso di Stato perché siano emanati i testi coordinati, di pari passo, e che non sovrabbondino nelle dimensioni e non siano in contrasto gli uni con gli altri”.

Alessandro Cardelli. Pdcs: “Commercializzare un’opera d’arte a San Marino con questa legge è più vantaggioso rispetto che in Italia. Altro vantaggio: si dà la possibilità che si faccia deposito di opere d’arte, ovvero creare vere e proprio collezioni che attraggono turisti. Si prevede poi che di tutte le entrate allo Stato derivanti dalla vendita, il 5% verrà reinvestito in un fondo a sostegno per le creazioni di opere d’arte a San Marino, per incentivare artisti sammarinesi”.

Francesca Michelotti, Su-LabDem: “Il settore dell’investimento in arte oggi è diventato importantissimo. E’ un segmento verso il quale si indirizzano coloro che hanno dei beni e che intendono l’arte come bene-rifugio. Abbiamo molti giovani che possono essere indirizzati in questo settore, ma ci mancano alcune punte di diamante, che sono necessarie, tra cui il sostegno di una critica autorevolissima, che non possiamo produrre così e in tempi brevissimi. L’Italia dispone del 75% del patrimonio mondiale e ha una normativa poderosa sulla tutela. E’ difficile investire in arte per questa normativa tra le più ferree al mondo. Tuttavia non possiamo dare vita a un mercato parallelo con l’Italia. Bisogna muoversi con grande attenzione”.

Andrea Belluzzi, Psd: “Occorre un lavoro di grande coordinamento di aspetti economici e amministrativi della regolazione del patrimonio artistico e di interesse culturale. Poi ci sono aspetti anche di natura culturale ma non solo. Per esempio, si dovrebbe prevedere la possibilità di introdurre opere d’arte a San Marino per restaurarle e rimetterle in circolazione. Occorre prevedere nel testo un collegamento con le autorità in materia al contrasto al riciclaggio. In sede Interpol, il contrasto al mercato di opere rubate ha bisogno dello scambio di informazioni su questa materia. E’ uno sforzo importante che nasconde aree di sviluppo, sia per il pubblico, che per iniziative private”.

Andrea Zafferani, C10: “Si parla nel Pdl di un nucleo specializzato di tutela dei beni culturali, della Gendarmeria che ha compiti di area di tutela in materia. La Gendarmeria ha problematiche in questo momento, in attesa del riordino dei corpi di polizia, della dotazione di mezzi e personale, rispetto questo tema non si è fatto nulla. Mi chiedo come questo nucleo si inserirà in questo contesto”. Vladimiro Selva, Psd: “Commercio, esposizione e restauro di opere d’arte erano ambiti che necessitavano di normative che mancano. Daranno modo di far crescere e implementare il settore da subito. Rispetto alla conservazione dei beni culturali di interesse nazionale, abbiamo una legge del ’19 che istituisce una Commissione tutela monumenti e opere d’arte, presi in una visione organica. Immaginare due organismi che possono regolamentare in modo differente è un aspetto che merita riflessione. La competenza sulla tutela di opere di interesse nazionale è bene che siano organicamente conservate, ci sarebbe il rischio che l’attuale commissione monumenti sarebbe competente solo per edifici e opere immobili, snaturando la ragione per cui è stata creata. Il patrimonio nel nostro Paese non è così ampio da prevedere tale suddivisione competenze”.

Teodoro Lonfernini, segretario di Stato, replica: “Sarà un lavoro, per arrivare all’approvazione finale, sicuramente partecipato con i consiglieri. Ci tengo a dire che non usiamo parole del tipo ‘qualcuno ha scippato qualcosa a qualcun altro’, lo so che era una battuta, però voglio evidenziare che è un lavoro che si sta portando avanti con le forze interne alle rispettive segreterie, Cultura e Turismo, che hanno facilità di dialogo perché condividono il Dipartimento Turismo e Cultura che ha facilitato il lavoro. Ci vedo una sinergia che sarà ancora di più arricchita. Alcune risposte ai quesiti posti: a Zavoli, non siamo di fronte ad un nuovo turismo ma a nuova pratica per il settore. L’attenzione per il segmento culturale, quello congressuale, o legato alle attività di benessere e sanità, è una buona pratica di vantaggio per chi conduce politiche turistiche. Al momento non abbiamo infrastrutture pronte per sopperire alle mancanze. Ma fra qualche mese avremo a disposizioni nuovi spazi intorno al centro storico, rispondenti a percorsi di questo genere, stiamo svolgendo- ne sono sicuro- un ottimo lavoro. La legge non è smisurata, è un testo pensato per rispondere a tutti quei meccanismi che nel tempo si svilupperanno per evitare interventi che potrebbero rendersi necessari poi. A Zafferani: il nucleo è un’esigenza che la gendarmeria avrà, dobbiamo aumentare il numero di uomini preposti”. Comma 16 Progetto di Legge – Riforma della Legge 19 luglio 1995 n.87 “Testo Unico delle Leggi Urbanistiche ed Edilizie”, prima lettura.

Antonella Mularoni, segretario di Stato per il Territorio: “Il progetto di legge che si sottopone al Consiglio Grande e generale ha ad oggetto sia la riforma della legge 19 luglio 1995 n.87 “Testo unico delle Leggi Urbanistiche ed Edilizie” che la modifica della normativa urbanistica ed edilizia successiva a tale data ed il loro coordinamento in un unico testo al fine di una più facile lettura delle norme di settore. Il Testo unico in vigore raccoglie la disciplina relativa alle procedure di formazione degli strumenti di pianificazione urbanistica, la regolamentazione del regime della proprietà e le procedure di espropriazione per pubblica utilità, la disciplina e le norme di controllo dell’attività edilizia e le norme a tutela degli edifici con valore monumentale e di interesse storico, ambientale e culturale. L’esigenza di operare una revisione del Testo unico è fortemente condivisa sia dalle forze politiche di maggioranza che di opposizione, le quali, nei rispettivi programmi di governo, hanno evidenziato la necessità di varare tale provvedimento, come pure dai professionisti del settore, i quali hanno più volte rappresentato alla segreteria di Stato la necessità di definire incertezze e distorsioni applicative. Riformare tale normativa significa, in realtà, riformare le eterogenee materie che sono state consolidate nel 1995 in tale testo”.

Augusto Michelotti, Su-LabDem: “Si tratta di rimettere mano al territorio in maniera corretta. In modo che le regole valgano per tutti e siano condivise. Io sono per stringere le maglie della legge e creare così un clima di giustizia. La gente deve sapere e capire che quando mette le mani sulle zone in cui si vive deve farlo in maniera armoniosa rispetto al resto della società. Occorre puntare sulla riqualificazione”. Franco Santi, C10: “E’ un Progetto di legge importante, ampio e articolato. Vista l’importanza di questa normativa e l’importanza della gestione e delle possibili implicazioni che può avere nella gestione del territorio e delle sue attività rispetto a un possibile e auspicabile nuovo Prg, mi chiedo se non sia il caso di portare avanti almeno contestualmente le due normative. Considerazione che mi sento di fare. Credo che si possa svolgere un lavoro in parallelo rispetto a queste due attività., Prg e Testo Unico. Anche per evitare conflitti nelle normative. Mi sento di lanciare questa ipotesi”. Stefano Canti, Pdcs: “Accolgo favorevolmente questo testo. Abbiamo la necessità di modificare il Testo Unico. Sono 21 anni che questo provvedimento normativo è in vigore. Nell’arco degli anni sono state create incertezze e sono emerse distorsioni interpretative delle norme. Con questa revisione del Testo Univo vogliamo andare a regolamentare meglio queste distorsioni”.

Andrea Belluzzi, Psd: “Mettere ordine nella normativa del nostro territorio è passo importante e di grande responsabilità. Andiamo a regolare il nostro patrimonio principale. Auspico che ci sia lo spazio per consentire a tutte le categorie non tanto di intervenire sulla legge ma di partecipare a questa legge con lo spirito di contribuire ad innalzare la qualità della norma”.

Vladimiro Selva, Psd: “E’ una legge cruciale per il paese perché norma la gestione del territorio e le modalità di intervento sul patrimonio edilizio. La norma interessa tutti i cittadini. Quello che va sottolineato è la modifica che la norma porta al regime sanzionatorio agli abusi edilizi. Questo aspetto andrà visto nel dettaglio evitando di premiare chi non ha rispettato la legge nel tempo. Il regime introdotto è sicuramente molto efficace. Si mette mano alla precedente legge che restava inapplicata”.

Remo Giancecchi, Pdcs: “Il Testo Unico è un testo molto tecnico e molto difficile. Io ho partecipato all’analisi fatta come collegio dei Geometri. Più si legge più si vanno a fare simulazioni più emergono problematiche. Lancio dunque un appello: alla commissione che andrà a studiare questo progetto chiedo di mantenere un confronto aperto con gli ordini degli Avvocati, degli Ingegneri, degli Architetti e dei Geometri”. Antonella Mularoni, segretario di Stato, replica: “L’esame in commissione sarà determinante. Il confronto è già aperto da un po’. Non mettiamo troppa carne al fuoco. Se ci diamo un obiettivo troppo ambizioso, di approvare sia il Testo Unico che il Prg, corriamo il rischio di non completare né l’uno né l’altro. Quando ci sarà il Prg sappiamo che qualcosa dovremo modificare. Ma non possiamo rimandare la soluzione di problemi impellenti che abbiamo da anni. La parte sanzionatoria? Abbiamo cercato di individuare meccanismi che soddisfassero istanze ritenute ragionevoli. Diamo una serie di prescrizioni a istanze legittime per rendere bello questo paese. La velocità con cui noi potremo andare in commissione dipenderà anche dalla velocità delle forze politiche di leggere i documenti. Mettiamoci a lavorare celermente per raggiungere il risultato auspicato. Alla fine saremo tutti più contenti di avere un paese più bello”.

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