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In regione meno rapine (tranne a Bologna), ma sempre più violente

BOLOGNA - Calano in Emilia-Romagna le rapine in banca:

Pubblicato:22-05-2015 10:32
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 20:20

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rapina_bancaBOLOGNA – Calano in Emilia-Romagna le rapine in banca: dappertutto tranne che a Bologna che nel 2014 registra 36 ‘colpi’ esattamente come l’anno prima. Altrove invece le cose migliorano: c’è una diminuzione di quasi il 37% delle rapine tentate e consumate ai danni delle banche della regione. Le province dove le cose sono andate meglio sono state quelle di Parma, Rimini e Piacenza, territori in cui i ‘colpi’ in banca sono drasticamente diminuiti, rispettivamente dell’83,3% (da 12 a due episodi), del 78,9% (da 19 a quattro) e del 73,3% (da 15 a quattro).

 

“La riduzione di oltre un terzo delle rapine agli sportelli bancari nell’ultimo anno è un segnale incoraggiante dovuto al lavoro della magistratura e delle Forze dell’Ordine e alla migliore qualità delle misure antirapina adottate dalle banche grazie anche alle continue sollecitazioni del sindacato”, dice dunque Marco Amadori, segretario generale della First-Cisl dell’Emilia-Romagna, commentando la presentazione dell’analisi sulle rapine, elaborata dall’Osservatorio regionale dei bancari della Cisl, discussa con i quadri direttivi della categoria questa mattina a Bologna. Negli altri territori è andata così: Reggio Emilia registra una diminuzione di due casi, da 19 a 17 (-10,5%), Modena vede un calo di sei rapine, da 17 a 11 (-35,3%); a Ravenna si passa da 10 a sei (-40%), a Forlì-Cesena da sette a cinque (-28,6%), a Ferrara da sei a quattro (-33,3%). In totale, l’Emilia-Romagna scende da 141 episodi a 89, appunto un -36,9%. “L’incolumità dei clienti e dei dipendenti è il nostro primo pensiero, di conseguenza- sottolinea Amadori- questi dati vanno giudicati sicuramente in modo positivo, tuttavia non bisognerebbe mai dimenticare che comunque nella nostra regione si consuma una rapina ogni due giorni lavorativi”.


Inoltre, prosegue Amadori in una nota, “a preoccuparci particolarmente, sono le modalità con cui si eseguono questi eventi criminosi: i rapinatori sono sempre più violenti e in diversi casi sono riusciti a penetrare negli istituti di credito con le armi da fuoco in pugno“. Per questo, continua il dirigente della Cisl, “chiediamo agli istituti bancari di non ridimensionare, all’interno delle proprie voci di bilancio, gli investimenti di prevenzione antirapina. Infatti, specie le nuove tecnologie, con gli impianti di videoregistrazione in prima fila, si sono dimostrate indispensabili per le indagini delle Forze dell’ordine e il lavoro della magistratura”.

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