BARI – Come predisporre progetti integrati di mobility management per accedere ai finanziamenti statali previsti dal Collegato Ambientale. Questo il tema dell’incontro, primo e unico in Italia promosso da un’Amministrazione regionale, tenutosi questa mattina nella sede della Regione Puglia di via Gentile a Bari per iniziativa dell’assessore regionale alla mobilità Giovanni Giannini, in collaborazione con Euromobility, l’Associazione italiana dei mobility manager, cui la Regione aderisce.
“La Regione Puglia con questa iniziativa – ha dichiarato l’assessore Giannini – ha voluto favorire la conoscenza, da parte degli enti locali pugliesi, delle norme previste dal Collegato Ambientale per finanziare con 35 milioni di euro, messi a disposizione dal Ministero dell’Ambiente d’intesa con il Ministero Infrastrutture e Trasporti Ambientale, progetti integrati di mobility management. L’obiettivo della Regione è quello di promuovere una nuova cultura della mobilità sostenibile facendo partire dalla Puglia progetti di qualità, coerenti con le politiche regionali e con il Piano attuativo del Piano Regionale dei Trasporti”.
Ma chi sono i soggetti beneficiari dei finanziamenti statali? Possono presentare domande uno o più enti locali, riferiti a un ambito territoriale purchè con popolazione pari o superiore a 100.000 abitanti. Non è richiesta esplicitamente contiguità territoriale. Nel caso di più comuni che formano un partenariato, è necessario individuare un ente capofila. I progetti devono essere innovativi e integrati. E’ prevista una quota di co-finanziamento e sono previsti anche partner privati. Non saranno finanziati interventi infrastrutturali in senso stretto, ma piuttosto finalizzati al cambiamento culturale nelle abitudini di spostamento casa-scuola e casa-lavoro. Le azioni di mobility management, infatti, sono azioni leggere, poco costose, finalizzate a modificare le proprie abitudini di mobilità per essere meno dipendenti dall’uso dell’auto privata. L’analisi degli spostamenti individuali nei percorsi sistematici casa-scuola e casa-lavoro sarà condizione essenziale per comprendere quali misure alternative all’uso individuale del mezzo privato a motore, poter mettere in atto.
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