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I Carabinieri recuperano reperti per 9 milioni di euro, ci sono pure lastre di un tempio di Cerveteri

Statue, crateri, sarcofagi: tutto trafugato da un trafficante inglese e ritrovato a Ginevra

Pubblicato:22-03-2016 14:56
Ultimo aggiornamento:16-12-2020 22:26

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lastra cerveteriROMA – Lastre di un tempio del VI secolo avanti Cristo meravigliosamente decorate, trafugate a Cerveteri negli anni Settanta-Ottanta, finite nelle mani di un trafficante inglese e ritrovate nel porto franco di Ginevra dai Carabinieri tutela patrimonio culturale. I numerosissimi frammenti dell’edificio templare sono tra i pezzi più pregiati del bottino da 9 milioni di euro sottratto al traffico illecito destinato ai mercati di Inghilterra, Giappone e Stati Uniti.

Nelle 45 casse conservate in un magazzino di Ginevra, i Carabinieri hanno trovato tre lastre affrescate di una tomba, una coppia di sarcofagi etruschi dipinti che riproducono figure umane e un sarcofago romano. E ancora, statue in marmo raffiguranti animali, crateri, oinochoe, elementi architettonici e teste di marmo. Il tutto, risalente a un’epoca compresa tra il VII secolo avanti Cristo e il II avanti Cristo e proveniente da scavi clandestini in Etruria meridionale, Sicilia, Puglia, Campania e Calabria.

“Siamo di fronte a uno dei recuperi più importanti degli ultimi decenni”, ha detto la soprintendente dell’Etruria meridionale, Alfonsina Russo, parlando dell'”eccezionale ritrovamento” dei frammenti provenienti da un tempio di Cerveteri, dove “negli anni Settanta-Ottanta c’è stata una grande razzia”. Intervenuta alla caserma di via Anicia, a Roma, dove oggi il generale Mariano Mossa ha raccontato le indagini che hanno portato ai ritrovamenti, Russo ha aggiunto che “sarebbe opportuno effettuare subito il restauro, anche visibile al pubblico, delle lastre templari decorate e restituire i reperti ai musei etruschi, tra quello di Cerveteri e Villa Giulia”. Un’idea accolta dal ministro dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, Dario Franceschini: “Troveremo le risorse per i restauri- ha assicurato- e queste opere torneranno nei territori di provenienza, non come avveniva in passato quando musei con le spalle un po’ più robuste riuscivano ad avere la precedenza. L’arrivo a Villa Giulia e Cerveteri di questi reperti- ha detto Franceschini- valorizzerà il più possibile la forza dell’Italia di avere un patrimonio museale diffuso”.


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