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Accoglienza, de Magistris al Gvc di Bologna: “Bel lavoro di squadra, andiamo avanti”

A gennaio l'ong bolognese ha firmato un protocollo d'intesa con il Comune di Napoli

Pubblicato:22-02-2018 16:06
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:31

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BOLOGNA – Il protocollo d’intesa per fare di Napoli un territorio ‘eletto’ di accoglienza per i rifugiati sta funzionando e ha riscosso molto apprezzamento a Napoli, tanto che il sindaco Luigi de Magistris in persona è venuto a Bologna, ieri, a incontrare e ringraziare la squadra della ong bolognese Gvc, che da oltre 40 anni lavora nella cooperazione e si sta occupando in particolare di creare corridoi umanitari per i migranti in fuga dalla guerra in Siria. Con Gvc, a gennaio il Comune di Napoli ha firmato un protocollo d’intesa volto alla creazione di corridoi umanitari e a far emergere una nuova idea di accoglienza per la città di Napoli. “Abbiamo sempre dato grande rilevanza alla cooperazione internazionale, in particolare al lavoro di ong e terzo settore, perchè riteniamo che solo con un lavoro di squadra si possa creare una cooperazione decentrata e dal basso, un po’ diversa da quella che ci viene raccontata a livello centrale”, ha detto De Magistris nel corso della visita alla ong di Bologna.

“Con voi di Gvc abbiamo una bella esperienza di pratica dal basso– ha proseguito de Magistris- fatta con voi, con il Comune e altre realtà cittadine. E’ una goccia nel mare ma è un bel segnale, quello di contribuire a creare in Siria i corridoi umanitari attraverso il Mediterraneo verso Napoli. E’ stato molto apprezzato questo lavoro di squadra: ha messo insieme associazioni, istituzioni, il settore della cooperazione, comunità laiche, comunità religiose, università e quindi è una buona pratica.  Oggi sono qui a Bologna- ha proseguito il sindaco di Napoli- per testimoniare il mio apprezzamento per il lavoro che fate anche anche per proseguire insieme in una collaborazione che possa contribuire a realizzare un’Italia più coesa nelle diversità, con meno comunità del rancore” ha concluso.

Il protocollo, partito a gennaio, si proponeva di rafforzare le reti umanitarie tra cittadini, associazioni e istituzioni per fare di Napoli un nuovo modello di accoglienza innovativa. E sta funzionando, come testimonia la visita di De Magistris. “Napoli, con questo protocollo, dimostra all’Italia e all’Europa che esistono soluzioni praticabili e capaci di coniugare i valori della solidarietà tra i popoli a quelli dello sviluppo, dell’integrazione e del contrasto a ogni forma di discriminazione”, afferma la presidente di Gvc, Dina Taddia.


Per Gvc, prosegue Taddia, “la creazione di reti nei paesi dove lavora è importantissimo, perchè è proprio grazie a queste reti che riusciamo a identificare i bisogni fondamentali e dare risposta. Abbiamo creato una rete in Libano, ad esempio, dove stiamo lavorando a sostegno delle comunità libanesi che accolgono in questo momento migliaia di rifugiati siriani. Per Gvc cambiare il mondo è un lavoro di gruppo ed è questo il metodo che applichiamo in tutti i posti dove lavoriamo”.

Gvc opera in paesi come il Burundi per accogliere e curare i rifugiati provenienti dall’emergenza umanitaria del Congo così come dalla Tanzania; in Asia, con i rifugiati cambogiani che migrano verso la Thailandia. In Libano, al confine con la Siria, ha avviato processi di integrazione tra cittadini libanesi e rifugiati siriani, offrendo opportunità di formazione e crescita professionale a entrambi, per prevenire possibili frizioni e far sì che le comunità possano sperimentare la vera integrazione.

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