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A tavola gli italiani dicono addio al galateo: il 30% fa la ‘scarpetta’

Il risultato di una ricerca commissionata da Nestlé sul galateo a tavola

Pubblicato:22-02-2018 15:13
Ultimo aggiornamento:17-12-2020 12:31
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ROMA – ll ‘bon ton’ a tavola esiste ancora? Contrariamente a quanto percepito, non sembriamo più essere maestri di stile e custodi del ‘mangiarbene’, come ci piace pensare. Una ricerca commissionata da Nestlé sul galateo a tavola, infatti, ha svelato italiani con abitudini sbagliate. Un esempio? Ben il 30% ritiene che far avanzare cibo nel piatto non sia una dimostrazione di scortesia, anche se sempre il 30% non rinuncia alla vecchia ‘scarpetta’, cioè al raccogliere con del pane il condimento rimasto. E ancora: circa 1 italiano su 3 dichiara di non farsi problemi a prendere porzioni troppo grandi quando si è a cena con ospiti. “La comunità scientifica- commenta Giuseppe Fatati, presidente della Fondazione Adi (Assocciazione italiana Dietitica E Nutrizione Clinica)- è concorde nell’affermare che la sola vista dell’abbondanza di cibo nel piatto ne influenzi il desiderio di consumo, di conseguenza sarebbe meglio concedersi delle porzioni moderate. E anche per un rispetto dell’ospitalità altrui accettarne un bis solo dopo aver terminato quello che si ha nel piatto piuttosto che rischiare di lasciare del cibo avanzato o alzarsi da tavola con la pancia troppo piena”.

Il ‘controverso’ uso del sale a tavola

Fra i comportamenti sondati da Nestlé, inoltre, c’è il ‘controverso’ uso del sale a tavola. Secondo il galateo, infatti, può essere considerato una dimostrazione che il cibo offerto non sia apprezzato. Ma anche qui il 45% del campione intervistato è convinto che aggiungere il sale a tavola non sia un problema. In questo caso quindi ci riveliamo non solo scortesi, ma anche poco informati sulle nuove raccomandazioni. “Ridurre gradualmente la quantità di sale che si consuma non è difficile, il nostro palato si adatta facilmente, ed è quindi possibile rieducarlo a cibi meno salati. Entro pochi mesi, o addirittura settimane, questi stessi cibi appariranno saporiti al punto giusto, mentre sembreranno troppo salati quelli conditi nel modo precedente”.

Le regole imprescindibili a tavola

Ma se il trend degli italiani è questo, quali regole di galateo riteniamo come imprescindibili a tavola? Ecco tre azioni che amiamo compiere prima di sederci a mangiare: lavarci le mani per l’89%, augurare buon appetito per il 65% (ma non era stabilito che fosse maleducazione?) e bere un bicchiere d’acqua per il 34%. “Concentrerei l’attenzione soprattutto su questo ultimo punto- commenta ancora Fatati- non è vero che l’acqua vada bevuta al di fuori dei pasti. Al limite, se si eccede nella quantità si allungheranno di poco i tempi della digestione (per una diluizione dei succhi gastrici), ma un’adeguata quantità di acqua (non oltre i 600-700 ml) è utile per favorire i processi digestivi, perché migliora la consistenza degli alimenti ingeriti. L’acqua entra nella struttura di varie sostanze e agisce da solvente per la maggior parte dei nutrienti, svolgendo un ruolo essenziale nella digestione, nell’assorbimento, e nell’utilizzazione degli stessi nutrienti. L’acqua è anche il mezzo attraverso il quale l’organismo elimina le scorie metaboliche“.


La ricerca ‘Nestlè’, inoltre, svelerebbe che l’emblema delle buone maniere, per addirittura il 75% degli intervistati, è mangiare con la bocca chiusa, a cui seguirebbe l’abitudine di lasciare i cellulari lontani dalla tavola (64%) e spegnere la televisione durante il pranzo e la cena (46%). “Purtroppo- fa sapere ancora l’esperto- non è dato sapere se si tratta di buone intenzioni o se concretamente di propositi che vengono mantenuti. Verrebbe da pensare che gli ultimi due punti non siano molto in linea con la constatata cattiva abitudine alla ‘non-convivialità’ che vede pasti sempre più rapidi, frugali e isolati piuttosto che i pasti rilassati e in compagnia che oltre a far bene alla salute fanno certamente bene all’umore”.

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